“Trasparenza e attenzione ai costi”

SMA MODENA
lodi1

Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
25/06/2010
h.17.20

Colpisce vedere fino a che punto possa arrivare la strumentalizzazione politica, dal momento che ancora oggi si trascina una polemica sterile senza che nemmeno si entri nel merito delle questioni e dei risultati effettivamente raggiunti. Non avendo alcuna passione per questo tipo di polemiche, vorrei limitarmi soltanto a ristabilire una corretta lettura dei fatti sul Parma Jazz Festival e sulle risorse investite nella cultura dall’Amministrazione comunale.
I parmigiani in questi tre anni hanno potuto rendersi conto di quali ingredienti sia fatto il mio lavoro amministrativo: impegno nel promuovere una programmazione culturale di qualità, trasparenza nella mia condotta, lotta agli sprechi. I numeri sono lì a confermarlo.

Nessuno spreco
Come ribadito dal Sindaco Pietro Vignali, in questo periodo di crisi economica generalizzata, anche il bilancio del Comune di Parma dedicato alla Cultura è stato diminuito, dal 2008 al 2010, da circa 10,3 milioni a circa 7,6 milioni di euro.
Questo testimonia quanta attenzione e quanta parsimonia ci siano state nel programmare l’attività culturale da parte dell’Amministrazione.
A causa della diminuzione del bilancio, in questi due anni, si è tuttavia cercato di organizzare appuntamenti di alto livello (come ad esempio la mostra del Correggio, l’apertura del Palazzo del Governatore, il nuovo Parma Poesia festival, il Parma Jazz Festival), razionalizzando i finanziamenti rispetto a quelle manifestazioni che rispondevano solo a interessi culturali di parte e non all’interesse collettivo.
I risultati sono evidenti per qualsiasi osservatore non fazioso, comunque si vogliano giudicare nel merito le singole manifestazioni: la nostra programmazione culturale è spesso al centro dell’attenzione dei media nazionali e ha ridato alla città una vitalità che mancava da tempo.

Parma Jazz festival
Quando si ragiona di cifre, se si vuole entrare nel merito senza ricorrere ad argomentazioni pretestuose, occorre sempre riflettere a partire dal tipo di manifestazione di cui si parla e fare raffronti omogenei.
Riguardo al Parma Jazz Festival, va ribadito ancora una volta che la cifra spesa è decisamente inferiore a tanti altri Festival Jazz analoghi e la media spettatori è di tutto rispetto per una manifestazione di questo genere. Il rapporto costi-ricavi non può essere fatto nell’ambito culturale perché tutte, ripeto tutte, le manifestazioni culturali non sono finalizzate a produrre ricavi economici ma una straordinaria ricchezza immateriale, che sta soprattutto nella crescita di una comunità.
Un solo esempio: il ParmaPoesia festival, che riscuote sempre un diffuso consenso in città, costa più del Festival Jazz e non incassa un solo euro. Nessuno ha mai chiesto la sua soppressione. Ribadisco che la cultura è sempre una spesa ma ha il grande pregio di contribuire allo sviluppo complessivo di una città.

Trasparenza negli atti
La risposta alla prima interrogazione in consiglio comunale è stata forse parziale ma certamente trasparente e veritiera nelle intenzioni mie e degli uffici che mi hanno fornito i dati. La seconda risposta, formulata a fronte di una interrogazione ancora più circostanziata della prima, ha fornito tutti i dettagli richiesti. Si è trattato dunque di un banalissimo difetto di comprensione tra domanda e risposta. Tuttavia ogni dato del Parma Jazz festival era chiaro e pubblico in tutti gli atti assunti dall’Assessorato alla cultura.
L’intenso lavoro quotidiano di questi tre anni, confortato non solo dai numeri e dall’attenzione dei più importanti mezzi di informazione nazionali, ma anche da autorevoli intellettuali, testimoniano che ho fatto della trasparenza assoluta, della dedizione alla cosa pubblica e dell’impegno civico l’unico obiettivo del mio operato.
Non vorrei essere costretto, di fronte a prese di posizione che esulano da un corretto confronto istituzionale, a dover proseguire questo dibattito in sedi non politiche.

Luca Sommi
Assessore alla Cultura del Comune di Parma

____
25/06/2010
h.17.50

Brutto momento per l’Assessore alla Cultura! Dopo aver “dimenticato” di dichiarare € 100.000 di maggiore spesa per Parma Jazz Festival (la manifestazione da Guinness dei primati per il rapporto costi benefici: € 245.000 di costi per € 16.000 circa di incassi), si ritrova i cataloghi di Nove100 sequestrati su ordine del Tribunale di Bologna!
L’episodio si commenta da solo!
L’esito giudiziario della questione non è di competenza degli scriventi, ma la portata politica sì.
La polemica tra il Sindaco e il Coordinatore Provinciale PDL sul Parma Jazz Festival e, in essa, la difesa d’ufficio dell’Assessore alla Cultura da parte del Sindaco, dimostrano, una volta di più, che in politica, 1 + 1 può anche fare 0 o, addirittura, 10 e lode, ma a tutto c’è un limite.
Le dimissioni sono, a questo punto, nei fatti.
Non succederà nulla? Gli scriventi dicono fin d’ora che, se così fosse, sarebbe scandaloso e verrebbe dimostrata la mancanza del senso delle Istituzioni secondo lo stile da ultimo “cristallizzato” dal Ministro Brancher, davvero (e solo) “Ministro al legittimo impedimento”.

Giorgio Pagliari
Marco Ablondi

____
26/06/2010
16.10

“Nei confronti dell’Assessore alla cultura di Parma non c’è nessuna strumentalizzazione politica. Nessuno infatti mette in discussione l’impegno e la buona fede che l’assessore alla cultura ha dimostrato in questi anni; ma l’opportunità di spendere non pochi soldi pubblici per una manifestazione artistica che pare proprio il doppione di un’altra già presente da anni in città, a fronte della crisi economica che sta attraversando il Paese e dei sacrifici a cui sono chiamati anche i cittadini di Parma e una certa dose di autoreferenzialità nelle scelte del suo assessorato, sì”.
Luigi Giuseppe Villani, capogruppo del Pdl in consiglio regionale, ritorna sulla polemica dei costi del Parma Jazz Festival.
“L’assessore Sommi – continua Villani – deve tenere a mente che quando si è chiamati a ricoprire un ruolo amministrativo si è tenuti alla massima correttezza e all’autodisciplina, in quanto non ci si ritrova su quella poltrona o per diritto divino, ma perché si è stati eletti dai cittadini o, come nel caso dell’assessore alla cultura, si è stati nominati da chi è stato promosso dal suffragio popolare. E quindi ogni scivolone, ogni errore formale o sostanziale, ogni singola scelta sbagliata non si riverberano negativamente solo sull’individuo che le ha compiute, ma anche sull’intera coalizione che lo sostiene”.
“Partendo da queste elementare considerazione mi verrebbe da chiedere all’assessore Sommi come pensa di giustificare ai cittadini di Parma, chiamati a far fronte a gravosi sacrifici in ragione della crisi economica, i quasi 250mila euro spesi per un Parma Jazz Festival che non è altro che un doppione (inutile?) di un Parma Jazz Frontiere che si svolge nella nostra città dal 1996 e che è cresciuto in tutti questi anni grazie proprio al sostegno di soggetti pubblici e privati, primi fra tutti il Comune di Parma e la Fondazione Banca Monte?”.
“E ancora: se l’assessore Sommi era così sicuro delle sue scelte, così come sembra oggi ricordando a tutti che la Cultura non deve produrre utili, perché quel pasticciaccio di una doppia comunicazione dei costi del Parma Jazz Festival (lievitati di oltre 100mila euro) in Consiglio comunale? Perché se la ratio che ha sovrainteso alla realizzazione della manifestazione era, come sembra oggi scorrendo le dichiarazioni dell’assessore, produrre una straordinaria ricchezza immateriale, che sta soprattutto nella crescita di una comunità… e non ricavi economici, non dichiararli subito quei costi, per intero e al centesimo di euro, togliendo la maggioranza dall’imbarazzo di una difficile difesa dell’operato del proprio assessore?”.
“E infine: se è vero – conclude Luigi Giuseppe Villani – quanto sostiene Sommi, per il quale la cifra spesa è decisamente inferiore a tanti altri Festival Jazz analoghi e la media spettatori è di tutto rispetto per una manifestazione di questo genere, perché, invocando lo spettro della crisi economica, sono state tagliate diverse manifestazioni culturali estive low cost, molte delle quali previste in quello stesso Oltretorrente il cui rilancio è tra le priorità dell’Amministrazione comunale?

Luigi Giuseppe Villani