† Terra Santa 5 – Un pezzo di resurrezione tra le dita (di Andrea Marsiletti)

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TeoDaily – A qualche centinaio di metri da dove Gesù moltiplicò i pani e i pesci (leggi), a Tagba sul lago di Tiberiade, si trova la chiesa del Primato di Pietro, dove avvennero la seconda pesca miracolosa e dove il Risorto confermò Pietro capo della Chiesa e mangiò insieme ad alcuni apostoli su una pietra venerata come reliquia (“Mensa Christi”). (Giovanni 21,1-14)

A tre km da Tagba si trova Cafarnao (il paese in cui il Messia visse durante gli anni della sua predicazione in Galilea), a un paio di chilometri c’è il luogo in cui pronunciò il Discorso della Montagna, dietro una collina c’è il paesino di Magdala dove nacque Maria Maddalena.

Tagba era già venerata come luogo sacro dai primi cristiani, come riporta il testo della pellegrina Egeria del IV secolo.

Qui Gesù apparve ai discepoli per la terza volta, dopo essere risuscitato dai morti.

Cammino lungo la riva del lago di Tiberiade non tanto sulle orme del Gesù storico (che già non sarebbe poca cosa), ma del Risorto. Ripeto, il Risorto.

Il Risorto aveva visto lo stesso panorama che sto vedendo io.

Entro nella chiesa gestita dalla Custodia francescana della Terra Santa.

Tocco furtivamente la roccia santa dove il Risorto cenò con gli apostoli.

Mi rimane tra le dita un piccolissimo frammento.

Il dilemma è escatologico: lo porto a casa come reliquia o lo lascio lì?

Se mi è rimasto tra le mani vuol dire che il Signore ha voluto che lo esponessi in un contenitore con le farfalle tra la sabbia e le conchiglie raccolti a Magdala, perchè la mia casetta eremitica di Sole irradiasse un pò di spiritualità. Non per la vana gloria di un mio compiacimento con gli ospiti a cena.

Forse è un “segno”, uno snodo.

Forse.

Accendo due candele, che unisco tra loro e separo dalle altre.

Non è facile non commuoversi.

Mi salva una comitiva di fedeli che osservo con sufficienza, che subito giudico patetici, invasati, la classica setta texana ignorante dell’america puritana e profonda, più superstiziosa che credente.

Iniziano a cantare.

Li filmo compiaciuto già pregustando di metterli alla berlina su TeoDaily. Lo sguardo perplesso del custode francescano (visibile nel video), che nella sua vita ne avrà viste tante, mi conferma nella derisione.

Sì, la loro guida spirituale è patetica e mette diffidenza con quell’aspetto inquietante e quel sorriso stampato in faccia che esterna falsamente comunione con Dio, ma ognuno ha il suo approccio al sacro e loro non stanno facendo nulla di male.

Gesù ci insegna a “non giudicare per non essere giudicati“, oppure sfida i suoi seguaci con parole severe: “Perché guardi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello e non vedi la trave nel tuo?“. Il giudizio sugli altri non spetta all’uomo non solo perchè c’è un Dio a ciò preposto, ma perchè ciascuno di noi ha le sue debolezze.

Esco dalla chiesa.

Mi fermo sulla riva ad ammirare il lago di Tiberiade.

Mi chiedo perchè il Risorto non appaia su queste spiagge, per fugare ogni dubbio. Invece di farci aspettare la parusia per secoli o millenni.

The more you ignore me, the closer I get” canta Morrissey. Più mi ignori, più mi avvicino.

Ho rubato un pezzo di resurrezione.

A fini estensivi, apostolici.

Oggi c’è un pò di Tagba e di risurrezione in più sul nostro appennino.

Andrea Marsiletti


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