WWF Parma: “Regione e Comuni svendono il nostro futuro alla logistica”

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“Se si cerca una definizione di “retroporto” si legge: “area logistica che rappresenta un’estensione delle aree portuali adibite allo stoccaggio, per il decongestionamento delle aree portuali, spostando lo stoccaggio della merce a chilometri di distanza dal porto stesso.” Ecco, secondo quanto riportato dai media, i sindaci di cinque importanti comuni del Parmense, tra cui il Capoluogo, ritengono che la vocazione del territorio che amministrano sia quella di diventare un parcheggio dove riporre container in transito, con tutto l’appetitoso contorno di asfalto, capannoni, traffico pesante.”

Questo il commento del WWF di Parma alla notizia dell’accordo tra la Liguria e Emilia Romagna per 150 ettari di nuovi insediamenti logistici nel Parmense, al servizio del Porto di La Spezia. Accordo preso secondo l’Associazione “sulla pelle dei Cittadini di Fidenza, Fontevivo, Medesano, Noceto e Parma, senza condivisione o consultazione delle Comunità.

 



 

Sarebbe interessante sapere (e ci riserviamo di verificarlo nelle sedi opportune) se prima di rispondere all’”interpello” di cui parlano le notizie di stampa, ipotecando l’ambiente e il territorio per i prossimi decenni, sia stato fatto qualche passaggio nei Consigli Comunali, che dovrebbero essere i luoghi della rappresentanza e della democrazia a livello locale. Ormai da molto tempo vediamo la nostra campagna divorata dalla bulimia cementizia di tutti coloro che ci governano, indipendentemente dalla casacca partitica che indossano, ma questo ultimo episodio lascia senza fiato, portando la svendita del nostro territorio a livelli inauditi.”

“Ci sono alcune domande – prosegue la nota del WWF – che vorremmo porre: Dove è finito il tanto decantato “consumo di suolo zero”? Che ne è della “food valley” e delle “eccellenze” di cui questa classe dirigente si riempie quotidianamente la bocca in favore di telecamera? Davvero una landa desolata di camion, asfalto e capannoni è la visione che hanno per noi e per i nostri figli? Davvero una manciata di posti di lavoro scarsamente qualificati e malamente retribuiti è il prezzo del nostro futuro? Questi signori impigliati nel ventesimo secolo hanno mai sentito parlare di emergenza climatica? Ricordano che ci troviamo nella zona più inquinata d’Europa, anche per colpa di scelte scriteriate fatte in passato, e che loro vogliono perpetuare?”

La nota del WWF si conclude con un appello: “Nell’imminenza dell’importantissimo appuntamento elettorale che interesserà l’Europa ma anche alcuni dei Comuni in questione, vorremmo che queste domande le ponessero i Cittadini ai candidati che chiedono il loro voto, scegliendo poi i propri rappresentanti tra coloro che mostrano di conoscere il significato della parola “futuro”.

WWF Parma