† La messa di mezzanotte (di Marcello Frigeri)

Marcello Frigeri

TeoDaily – L’isola di Crockett è una remota isola di pescatori e gente solitaria a 30 miglia dalla costa americana, dove una volta a settimana attracca un peschereccio che all’occorrenza traghetta gli abitanti verso la terra ferma. A Crockett abitano poche migliaia di isolani, le case sono in legno e si snodano lungo un sentiero di terra battuta che conduce alla chiesetta di Saint Patrick, perno e unità della piccola confraternita cristiana.

La vicenda che racconteremo si svolge qui, in equilibrio tra l’empirismo scettico di alcuni isolani e la fede di altri. Messa di mezzanotte, titolo della serie tv, è un indicatore puntuale del sentiero che imboccherà la storia: dalla luce del mezzodì della domenica di messa al buio della notte che tutto cela e rende indistinto, persino la Fede.

La fede distorta di Padre Paul

Ed è da una fede in declino che dobbiamo partire per raccontare Midnight mass, impoverita dagli abitanti di Crockett che si recano a messa per spirito di consuetudine e di necessità (“Quest’isola si è rotta”), fino a che non approda padre Paul, la cui parabola porterà alla chiesa di Saint Patrick molti più fedeli, accecati però da una Rivelazione corrotta (“Sono venuto qui per dirvi i miracoli che ci aspettano a Crockett Island”, Padre Paul). Sono miracoli, in effetti, quel che si manifestano agli occhi degli isolani: le persone ringiovaniscono o guariscono da malattie terminali, alcuni riprendono a camminare mentre altri, al culmine della Fede di mezzanotte, tornano in vita; ma il miracolo che cala sulla piccola comunità dell’isola è in realtà una falsa annunciazione di Dio, è più simile al patto con un demone che in cambio pretende un tributo di sangue.


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La morte come vita eterna presso il mondo

Sin qui nulla di nuovo nel panorama cinematografico: in numerosi film o serie tv l’uomo viene ingannato dal demonio. In questo caso, però, la Rivelazione si insinua nel concetto di morte ribaltandone il senso: per la Fede la morte è un passaggio dalla vita materiale a quella spirituale o eterna, mentre per dirla con l’esistenzialismo è l’ultima possibilità dell’Essere oltre il quale non vi è più alcun esser-ci. In entrambi i casi la morte fa parte della vita, è un passaggio necessario nell’esistenza dell’uomo attraverso cui si giunge a Dio o all’Essere. Nella messa di mezzanotte, dove la Rivelazione è ribaltata e il buio annienta la luce, la morte non avvicina a Dio né è l’ultima possibilità di essere dell’uomo, ma un ostacolo all’esistenza, un inciampo nel cammino dell’uomo che può essere bypassato. Secondo la visione distorta del monsignore la morte non si risolve nella vita eterna presso Dio – si muore e si giunge a Dio -, ma nella vita eterna presso il mondo – si muore ma pagando il proprio tributo di sangue si torna in vita – (“Per la maggior parte di noi l’eternità è un astratto. Invece no, è un contratto scarabocchiato con la carne, firmato con il sangue dei martiri!” Padre Paul).

La morte come illusione del cosmo

La contrapposizione tra la morte come resurrezione presso Dio, nella visione cristiana, e la morte come resurrezione presso il mondo, nel pensiero di Padre Paul, è in realtà un pretesto per chiarire la vera posizione degli autori di Midnight mass circa il concetto di morte, che viene spiegato nell’ultimo frame della serie tv con un monologo della protagonista: la morte è pura illusione, afferma in sintesi, come del resto lo sarebbe la vita. Noi esseri umani né siamo vivi né tantomeno siamo destinati a morire.

Com’è possibile? Vale la pena citare quasi per intero il monologo:

“Io. Me stessa. Questo è il problema. Questo è l’intero problema con l’intera faccenda. Quella parola, “sé”. Non è questa la parola. Non è giusto. Ricordo che ogni atomo del mio corpo è stato forgiato in una stella. Questa materia, questo corpo, dopotutto è per lo più solo spazio vuoto. E la materia solida? È solo energia che vibra molto lentamente, e non c’è un io. Non c’è mai stato. Io sono un fulmine che salta in mezzo. Ci sono più galassie nell’Universo che granelli di sabbia sulla spiaggia. Ed è di questo che parliamo quando diciamo Dio. L’Unico. Il cosmo e i suoi infiniti sogni. Siamo il cosmo che sogna se stesso. È semplicemente un sogno che penso sia la mia vita, ogni volta. Non c’è tempo. Non c’è morte. La vita è un sogno. È un desiderio espresso ancora, e ancora, e ancora, e ancora, e ancora, e avanti nell’eternità. E io sono tutto questo. Sono tutto. io sono tutto. Sono quel che sono”.


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Ed ecco l’abisso profondo in cui si spinge Midnight mass: che cos’è davvero la morte, un passaggio verso Dio che ci ha creati o l’illusione di una coscienza collettiva che noi chiamiamo cosmo? C’è parte di Spinoza, in questo pensiero, e c’è parte di Schelling. C’è l’idea di donne e uomini che si chiedono se tutto ciò che è, materia e spirito, io che scrivo e tu che leggi, l’albero fuori dalla finestra, il cellulare che tieni in mano, il sole e le stelle con le galassie, in fondo, non siano altro che manifestazioni dell’Unico realmente esistente, dinamico, causa di se stesso e infinito, che alcuni chiamano Dio, altri Assoluto, altri ancora Cosmo o Universo.

Marcello Frigeri