
Il Circolo culturale ‘Invito alla Politica’ è tornato sulla scena politica cittadina, a sostegno della candidatura di Dario Costi.
Abbiamo intervistato il suo presidente Paolo Mora.
Quali sono i motivi del ritorno in campo del Circolo Culturale Invito alla Politica?
Dopo alcuni anni di apparente pausa, abbiamo trovato nelle competenze, nella visione e nel programma di Dario Costi le motivazioni necessarie per tornare in attività. Riteniamo, infatti, che sia l’unico candidato in possesso di una visione di città e di un programma concreti e realizzabili. Le competenze professionali di Dario Costi sono portatrici di una visione che, finalmente, torna a collegare i vari ambiti (urbanistica, ambiente, sociale, cultura, etc.) traducendo la visione stessa in un programma concretamente realizzabile sia dal punto di vista normativo che economico- finanziario. Il reperimento di fondi in disponibilità presso la comunità europea e la collaborazione con i privati, consentiranno la concretizzazione delle progettualità inserite nel programma, utili alla realizzazione di quello che amiamo definire come il “nuovo risorgimento” di Parma.
Vi definite i veri civici. Cosa avete di diverso rispetto agli altri concorrenti?
La sostanziale differenza fra noi e gli altri è evidente. Il criterio in virtù del quale Dario Costi ha aggregato attorno alla sua candidatura i diversi interlocutori è un progetto condiviso di città, lontano da logiche di partito che possano incidere negativamente sulla buona riuscita di quanto concepito dai gruppi di lavoro che quotidianamente, con grande impegno, stanno progettando la città del futuro.
La candidatura di Michele Guerra è, al contrario, l’evidente risultato di una manovra politica – in puro stile prima repubblica – imposta dal presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, con puri scopi elettorali e con l’unico obiettivo di spartirsi preventivamente ruoli di potere. Non possiamo dimenticare che il Partito Democratico, fino a ieri e per dieci lunghi anni, è stato il principale oppositore di questa amministrazione ed è evidente che le rilevanti contraddizioni che caratterizzano questo accordo non potranno che tradursi nella conseguente paralisi che, dal punto di vista amministrativo, ha già caratterizzato gli interminabili anni dell’amministrazione Pizzarotti.
Le dinamiche sulle quali si è concretizzata la candidatura di Vignali non sono molto differenti. L’imposizione in questo caso è arrivata da Arcore, scontentando tutti coloro che risultano essere i formali alleati dell’indesiderato candidato del centro-destra.
In entrambe i casi, parliamo di minestre riscaldate che, peraltro, sono risultate indigeste già al primo assaggio. Figuriamoci come potrebbero essere al secondo assaggio…
Nel primo punto del programma chiedete una città europea o, meglio, internazionale. Cosa significa?
Parma è in possesso di tutte le caratteristiche necessarie per tornare ad essere una città di respiro internazionale. Per fare questo necessitiamo, però, di quelle progettualità che in questi anni sono mancate e che possano incontrare i favori della Comunità Europea e la conseguente disponibilità finanziaria. I tesori di cui Parma è in possesso saranno gli strumenti utili per creare collaborazioni che vadano anche oltre i confini europei e che potranno rilanciare Parma sulla scena internazionale, creando un circuito virtuoso fatto di turismo, cultura, commercio ma anche di collaborazioni con enti pubblici e privati, atto a garantire le basi per un futuro economicamente solido e utile a superare le problematiche causate da due anni di pandemia e da quelle conseguenti la guerra attualmente in atto. Questo è il motivo per il quale abbiamo proposto a Dario Costi l’istituzione di una delega ad hoc per l’internazionalizzazione della città, totalmente dedicata alle relazioni internazionali e al reperimento delle risorse – sia pubbliche che private – necessaire per la realizzazione delle progettualità previste sia dell’attuale programma che da quello in divenire. Con Civiltà Parmigiana e, in particolare, con Maria Federica Ubaldi, affinché l’ente Comune torni a servire i cittadini anche in questo particolare ambito, stiamo lavorando alla creazione di uno sportello dedicato che possa accompagnare il destinatario di tali fondi – privato o impresa che sia – anche nell’evasione della spesso complessa burocrazia.
Commercio e sicurezza, quali sono le vostre ricette?
Per quanto riguarda il commercio – tema che, insieme ad altri, ci sta particolarmente a cuore – il programma di Dario Costi prevede l’istituzione della figura di un manager dedicato in particolare a questi aspetti che avrà il compito di monitorare quotidianamente la situazione in collaborazione con i cittadini, diventando un punto di riferimento per il variegato mondo del commercio della nostra città, mettendo in atto tutte le strategie utili a risolvere l’attuale situazione di crisi. Il tema della sicurezza e delle conseguenti problematiche protagoniste dei nostri giorni, credo sia fortemente imputabile alla mancanza di visione e di progettualità dell’attuale amministrazione. Il rilancio delle attività culturali, del commercio e, più in generale, il ritorno alla vita sociale, creeranno le condizioni per il necessario ritorno alla normalità. Nell’immediato, in collaborazione con i rappresentati territoriali del Governo, quali Prefettura e Questura, sarà necessario intervenire tempestivamente nelle zone in cui la situazione è maggiormente critica con la creazione di presidi fissi atti ad aggredire sul nascere qualsiasi iniziativa che possa condizionare in negativo la vita dei nostri concittadini. PrD