
Sta facendo discutere l’intervento di Paolo Pizzarotti sulla Gazzetta di Parma in merito alla vicenda del Mall, molto duro con il sindaco di Parma Michele Guerra.
Dopo il consigliere comunale Enrico Ottolini di Europa Verde, interviene anche il Comune di Parma che replica:
“Il Comune di Parma non può che esprimere stupore rispetto alle dichiarazioni apparse in data odierna sulla Gazzetta di Parma da parte del soggetto attuatore del PUD (Parma Urban District).
In primo luogo per le modalità di comunicazione scelte per dialogare con un Ente pubblico – due pagine del giornale locale per una questione così precisamente circostanziata –, un Ente pubblico che mai si è sottratto in questi mesi ai numerosi incontri volti a cercare una soluzione equilibrata al problema e che mai si è sottratto e mai si sottrarrà al compito che gli è assegnato e cioè di far sì che tale soluzione presupponga, accanto ai legittimi interessi privati, quelle necessarie ragioni di pubblico interesse che allo stato attuale della proposta appaiono ancora pallidissime.
In secondo luogo, stupisce che una uscita di questo genere arrivi a ridosso di un nuovo incontro al riguardo e contenga scenari di contenziosi espressi con toni molto diversi e accesi rispetto a quanto è invece possibile leggere nelle lettere con le quali PUD comunica con il Comune di Parma o ai toni con i quali si sono svolti fino a qui gli incontri tecnici sul tema.
L’Amministrazione comunale ha sempre interloquito con tutti i soggetti attuatori – di qualsiasi natura e dimensione – all’interno delle sedi istituzionali, nonché comunicato con essi per le corrette vie istituzionali e attraverso canali ufficiali. Così continuerà a fare per il giusto rispetto che si deve a un Ente pubblico rappresentato pro tempore e garante degli interessi della collettività.
In questi mesi l’Amministrazione si è spesa per trovare una soluzione al problema, nonostante il sistema di vincoli imposto da Enti sovraordinati, attraverso un confronto con la proprietà teso ad individuare quale possa essere il migliore sviluppo alla parte di territorio confacente il PUD, con la priorità di garantire uno sviluppo territoriale coerente e sostenibile.
Occorre ricordare che l’Amministrazione ha in atto il processo generale di redazione del Piano Urbanistico Generale che, in una logica di ampio raggio, sta ponendo le basi per le future trasformazioni della città, con una particolare attenzione alle aree interessate da processi di rigenerazione o che presentano situazioni incompiute o inadeguate per le necessità attuali della nostra società e collettività.
Rispetto a questo strumento in corso di formazione, appare importante evidenziare che le aree oggetto di proposta di variante risultano contemplate fra quelle che, per posizione, funzione e strategicità possono trovare una loro potenziale attuazione una volta che si sia completato il processo di approvazione del PUG, attuazione che, ovviamente, dovrà avvenire nel rispetto delle strategie generali e particolari del Piano e dalle condizioni imposte dalla L.R. 24/2017 che prevedono, in via prioritaria, il contenimento del consumo di suolo e l’incentivazione dei processi di rigenerazione del territorio urbanizzato.
Oltre all’area della ex Salvarani, per la quale nell’istanza presentata all’Amministrazione si chiede una riclassificazione del comparto a funzione produttiva, è nota alla città e all’Amministrazione la presenza di diverse “ferite aperte”, comparti abbandonati o sottoutilizzati, che meritano un ripensamento su logiche che non sono più riferibili a dimensionamenti o funzioni che erano state attribuite in passato. Tra questi, senz’altro anche l’area ex Bormioli a San Leonardo, il cui rilancio sta particolarmente a cuore all’Amministrazione e la cui “rimessa in gioco” da parte della Società è stata particolarmente apprezzata all’interno della proposta.
Non altrettanto si può dire dall’Area cosiddetta “Porta della Città”, che pur essendo già nel PSC vigente riconosciuta come Area di Trasformazione, non vede nella proposta della Società la necessaria coerenza con le linee di sviluppo del territorio che l’Amministrazione sta perseguendo tramite l’aggiornamento dello strumento di pianificazione, volto a contemperarne gli obiettivi di sostenibilità, equità e sviluppo ordinato.
Su quest’area, infatti, su una superficie territoriale di circa 180.000 mq, si propone la realizzazione di un polo commerciale per una superficie lorda di circa 56.000 mq dei quali 39.000 mq adibiti a superfici di vendita, portando inoltre sull’area ex Bormioli (per la quale si propone anche la classificazione del comparto ex Cerve, pari a circa 33.000 mq di tessuto, però, già compromesso e quindi da rigenerare) altri 14.000 mq di funzioni terziarie e commerciali, oltre le 2.500 già legittimate nel PUA vigente.
È evidente come il ragionamento sulle aree di rigenerazione possa per l’Amministrazione essere strategico e di interesse, senz’altro visto come prioritario ed in linea con l’approccio che privilegia ed indirizza verso la riqualificazione di tessuti già compromessi.
Altro è il discorso legato al consumo di suolo che si propone per l’Area della Porta della Città, che verrebbe a ricadere nel 3% di possibile espansione che da qui al 2050 è consentito.
Giova infine ricordare come la soluzione prospettata dalla Società, focalizzata e motivata da una redistribuzione del carico urbanistico ed antropico già pianificato su una più ampia porzione di territorio con la pretesa di “non aggiungere un solo metro quadro di superficie edificabile a quanto già previsto dalle precedenti pianificazioni urbanistiche”, in realtà propone la nuova classificazione, come anzidetto, di circa 180.000 mq di aree in espansione e 33.000 mq circa di ulteriori aree di riqualificazione, attraverso però l’ulteriore implementazione della superficie lorda edificabile per circa 40.000 mq.
Si ribadisce ancora, inoltre, che in via prioritaria il piano urbanistico dovrebbe essere lo strumento su cui innestare nuovi processi e nuovi progetti urbani, orientati su criteri e strategie più adeguate ai tempi attuali e futuri.
L’Amministrazione è, ed è sempre stata, disponibile nel cercare di individuare soluzioni migliorative e praticabili per risolvere questa annosa situazione ma, come ovvio, le soluzioni percorribili devono essere equilibrate, sostenibili e coerenti con le peculiarità del nostro territorio e con gli obiettivi che la collettività ci ha consegnato.
Le soluzioni proposte, al momento, non le sono. E, nonostante questo, la disponibilità al dialogo costruttivo di questa Amministrazione non verrà a mancare.”