Fidenza, “In nome del popolo italiano”

28/11/2013
h.15.20


Sarà domenica alle 19 al Teatro Magnani, ma continuerà presso l’Antica Trattoria del Duomo lo spettacolo “In nome del popolo italiano” di Matteo Bacchini con Daniele Bonaiuti e Silvia Frasson (Testo vincitore del premio Avamposti d’autore 2010 e del premio Fringe spirit al LaMaMa Spoleto Open 2012) . Infatti la scena finale in teatro col lancio del bouquet della sposa sarà seguito dal pranzo di nozze previsto per le 20,30 presso la trattoria.
In scena è l’italianità. Il pretesto è la deposizione strampalata di un romanesco manesco che illustra a un maresciallo dei carabinieri come si trasforma un matrimonio in un funerale, e l’annessa testimonianza della sposa in quanto persona disinformata dei fatti (e di tutto il resto).
Ma il fattaccio di cronaca nera resta in secondo piano – soprattutto nella coscienza dei protagonisti – e i riflettori sono puntati sulla “filosofia de vita” di due fratelli sballottati in un mondo diventato troppo complicato da capire. Un’armata brancaleone ridotta ai minimi termini che combatte la sua battaglia quotidiana contro l’italiano (la lingua) e lo straniero (gli albanesi i barboni i milanesi i napoletani i negri e il pandoro di Verona, in ordine di apparizione). Una piccola tragedia all’italiana che riprende dalla commedia all’italiana il gusto di far parlare i poveri diavoli, gli ultimi che saranno gli ultimi. E di farli parlare a modo loro, con una lingua che dà voce ai sentimenti più bassi (e più sinceri) del popolo italico, saltando gli ostacoli della grammatica e del vocabolario.
I Mostri cinquant’anni dopo, anche se non siamo più negli anni ‘60 e sul palco – come nel resto d’Italia – c’è poco da ridere.
Un secolo e mezzo dopo Garibaldi, Il ritratto del Belpaese è un frullato di ignoranza, un cocktail di luoghi comuni, una miscela pericolosa di consumismo e miseria. Aggiungere un bel po’ di Tv e un pizzico di scuola dell’obbligo, agitare bene e servire prima che evapori senza lasciare traccia. O che vi esploda in faccia.
L’importanza di questo evento non è solo artistica e culturale ma la valenza aggiunta è sociale, come testimonia la partecipazione di 4 associazioni borghigiane. E non è nemmeno perché l’unione fa la forza, l’unione fa condivisione di intenti ed entusiasmi che aumentano in modo esponenziale. 

Così la natura diversa delle associazioni coinvolte, da quella prettamente teatrale dell’Almandina, a quella culturale della Vecchia Talpa, quella pregna di entusiasmi giovanili degli James Vu ed infine la presenza sociale sul territorio da più di due lustri di Associazione Copernico si arricchiscono nell’interagire. L’auspicio è che il tessuto sociale e commerciale possano beneficiare di questi entusiasmi che compenetrandosi nei vari aspetti creano per certo un energia positiva, che senza cadere nel metafisico hanno una borghigianità innata raggiungendo età e interessi molto diversi. 

Il coinvolgimento attivo dell’Antica Trattoria del Duomo vuole indicare una direzione: in tempi difficili non è nuovo e speriamo sia sempre più frequente che la cultura scopra altre strade, altri luoghi, altre modalità espressive, perché la gente rinchiusa in casa aspettando che termini la depressione economica scopra che c’è una socializzazione possibile a portata di mano e di portafoglio. Se la cultura incontra la trattoria, se la quotidianità eccezionale del matrimonio è messa in prosa è proprio perché quella depressione economica di cui sopra non diventi una depressione dell’individuo chiuso in se stesso.
Nella foto .Si è svolta presso la liberia Vecchia talpa la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo “In nome del popolo italiano” in scena domenica 1 dicembre al Teatro Magnani. Nella foto, da sinistra a destra, Maurizio Marchinetti (Ass. Copernico), Daniela Stecconi (Teatro dell’Almandina), Lorenzo Sartori (Ass. Amici della Vecchia Talpa), Isabella Bersellini (Ass. Jamais-Vu) e Andrea Ghiozzi (Antica Trattoria Il Duomo). Erano presenti anche due rappresentanti della Produzione UOT, la compagnia teatrale che ha realizzato lo spettacolo. E adesso appuntamento a domenica.

lombatti_mar24