
11/04/2015
h.11.10
Dopo inceneritore e i servizi per l’infanzia l’amministrazione comunale si appresta a mettere in campo l’ennesimo voltafaccia rispetto al proprio programma elettorale. Quanta acqua è passata sotto i ponti da quanto il Movimento 5 Stelle candidato alle comunali del 2012 metteva nero su bianco lo slogan “Finiranno i poltronifici”.
Oggi la soluzione messa in campo da Pizzarotti e Folli per l’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti passa proprio dalla creazione di una nuova partecipata, che per di più avrà un costo di due milioni di euro per i parmigiani, i quali devono ancora digerire il fatto che si voglia chiudere degli asili per risparmiare 600mila euro.
Non è semplice spiegare la follia di questa operazione senza ricorrere a paroloni o impazzire con i conti. Basti comunque il ragionamento generale: Iren è già una società a capitale misto pubblico – privato. Di fatto noi passeremmo da questa (della quale deteniamo il 7% delle azioni) ad un’altra più piccola della quale però deterremmo il 30% delle azioni. Tutto qui. Ah, dimenticavo, per questa operazione complessivamente dovremmo restituire 6 milioni di euro a Iren che ha realizzato gli impianti di smaltimento.
I vantaggi per la nostra città? Folli e Pizzarotti assicurano che sarà possibile effettuare un controllo più stringente dei servizi erogati.
Messa in altri termini dovremo spendere due milioni di euro a causa dell’implicita ammissione da parte dei nostri amministratori di non poter esercitare un controllo stringente sull’operato di Iren.
Che questa Giunta con i bandi pubblici non se la cavi un gran che bene lo avevamo già visto in diverse occasioni. In questo caso basti pensare che per partorire questa soluzione si è lasciato scadere il contratto con Iren il 31 dicembre scorso, motivo per cui già oggi ci troviamo ad operare in regime di proroga, e la prospettiva è quella di andare avanti così per altri due anni.
Risultato? Continueremo a pagare una tariffa stratosferica per un servizio scadente fino ai primi mesi del 2017, quando, magia tra le magie, alle soglie della campagna elettorale potremo ammirare il debutto della nuova società pubblico-privata con il suo presidente e i suoi consiglieri tutti da nominare facendo valere il proprio 30% di quote.
Il tutto sperando che il bando riesca ad individuare uno o più partner privati desiderosi di mettere soldi (tanti) per consentire a questa Amministrazione di contare un po’ di più.
Certo che questa per essere una politica nuova, rinnovata, che non guarda in faccia a nessuno, assomiglia terribilmente a quella vecchia; con l’aggravante che chi siede oggi in Municipio deve ancora dimostrare di saper fare qualcosa di concreto.
Roberto Ghiretti
Parma Unita