“… negli occhi ha talvolta un lampo selvaggio”

SMA MODENA
lodi1

05/03/2009

Sabato 7 marzo, alle ore 16.00, sarà inaugurata presso la Sala Dante della Biblioteca Palatina la mostra Lucrezia Agujari: “… negli occhi ha talvolta un lampo selvaggio” organizzata dalla Sezione Musicale della Biblioteca Palatina e dal Museo Bodoniano, in collaborazione con il Conservatorio di Musica Arrigo Boito e con lo scenografo Carlo Savi.
L’evento, realizzato in occasione della Festa della Donna, si propone di portare a conoscenza di un vasto pubblico la figura del soprano Lucrezia Agujari (Ferrara, 1746 – Parma, 1783), una delle rappresentanti più significative del teatro musicale del Settecento.
Dopo i saluti di Andrea De Pasquale Direttore della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano, seguiranno gli interventi di: Marcella Saccani, Presidente del Conservatorio; Gaspare Nello Vetro, autore della maggiore biografia della cantante; Gabriele Mendolicchio, coordinatore musicale del progetto In viaggio con Mozart; Francesca Pini, giornalista del Corriere della sera. Il percorso espositivo sarà illustrato da Paola Cirani musicologa e bibliotecaria della Sezione Musicale della Biblioteca Palatina.
La giornata diverrà un’importante occasione per ascoltare brani inediti – appositamente registrati dall’Orchestra dei Ducati diretta dal Maestro Fausto Pedretti per le voci di Giuseppina Bridelli e Melitta Lintner – emersi dal lavoro di ricerca e analisi compiuto nell’ambito del progetto “In viaggio con Mozart” del Conservatorio di Parma in collaborazione con la Sezione musicale della Biblioteca Palatina.
La ferrarese Lucrezia Agujari è una delle più conosciute e leggendarie interpreti musicali del diciottesimo secolo. Nata intorno al 1746, fu affidata giovanissima alle cure del musicista Brizio Petrucci e, dopo il debutto nella propria città, ebbe come maestro il parmigiano Giuseppe Colla che divenne poi suo marito.
La giovane era nota col soprannome di Bastardella a motivo delle sue origini illegittime ma, nonostante l’appellativo, divenne uno dei soprani più apprezzati dei suoi tempi. Persino Mozart, in uno dei suoi viaggi in Italia, ebbe il piacere di ascoltarla a Parma e di rimanerne colpito in maniera straordinaria.
La donna infatti sbalordì il grande salisburghese che stentò a credere che una voce potesse giungere al do sovracuto. Colpì altresì il musicista il «lampo selvaggio» che caratterizzava lo sguardo dell’artista.
Questa, nel corso della vita, fu ammirata anche da altre fra le maggiori personalità del tempo quali D’Alambert, Franklin e Burney. Le spoglie mortali della cantante riposano nella ex chiesa del Carmine: è bello immaginare che forse, anche per questo tale edificio sia diventato, oggi, uno splendido auditorium per la musica.