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18/11/2010
h.20.00
Riteniamo doverosa una precisazione alla Cittadinanza.
L’art. 43, secondo comma, del Testo Unico degli Enti Locali stabilisce testualmente “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge”.
E’ evidente, pertanto, al di là di ogni sofisma, che i Consiglieri comunali hanno diritto di ottenere direttamente dalle Società Partecipate i documenti, che abbiano richiesto.
Il Regolamento comunale, quale fonte subordinata alla legge, non può certo introdurre limitazioni al predetto diritto dei Consiglieri comunali e, ove li introducesse, andrebbe disapplicato.
Questo problema non si pone per il Regolamento del Comune di Parma perché il Regolamento stesso sancisce, in modo inequivocabile il diritto dei Consiglieri comunali di avere le copie degli atti – direttamente – dall’Ente, al quale li hanno richiesti.
La modalità di trasmissione della richiesta di accesso agli atti tramite l’Ufficio dei Gruppi consiliari, indicata dallo stesso Regolamento, non è certamente una modalità che incide sulla efficacia della richiesta e sul conseguente obbligo di riscontro da parte dell’Ente destinatario. E ciò si precisa non senza sottolineare che la norma regolamentare si riferisce alla “richiesta” di accesso agli atti e non alla “risposta” da parte dell’Ente destinatario della richiesta medesima, con l’evidente conseguenza che è quest’ultimo che deve trasmettere le copie dei documenti, una volta ricevuta la richiesta; circostanza quest’ultima, che, nel caso, è provata tanto dal report del fax, quanto dalla ricevuta di ritorno delle raccomandate. E deve l’Ente trasmetterle direttamente agli interessati, non essendo ammessa nessuna supervisione degli Uffici comunali: basta, al riguardo, leggere il citato art. 43 del Testo Unico degli Enti Locali.
Ciò precisato, le nostre richieste, cui si è opposto oggi un pretestuoso rifiuto, sono state mandate il14 e il 22 ottobre e il 15 novembre u.s., contemporaneamente, ad S.T.T. Holding S.p.A., ad ALFA S.p.A., al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale e al Segretario comunale: nessuno, quindi, può dire di non averle ricevute dal giorno del loro invio.
In questo quadro, crediamo che ci sia una sola strada percorribile: la consegna – in tempo reale – dei documenti richiesti con una puntuale e completa evasione degli istanze di accesso agli atti.
Ogni cavillo rimane sempre e solo un cavillo rispetto ad un diritto inequivocabile e, al di là di tutto, riconosciuto anche da chi, di fatto, frappone ostacoli al suo esercizio. Aggiungiamo, infine, che né la legge, né il Regolamento prevedono che le copie dei documenti rilasciate ai Consiglieri comunali in evasione del loro diritto di accesso debbano recare visti o timbri di alcun Ufficio comunale, meno che meno, quando provengano da Società comunali, che sono soggetti giuridicamente distinti dal Comune e autonomamente gravati dall’obbligo di evadere le richieste di accesso agli atti.
Giorgio Pagliari
Marco Ablondi
Maria Teresa Guarnieri
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18/11/2010
h.21.00
Vignali: “Scritto a Stt per avere atti”
Per completezza d’informazione sulla vicenda dell’accesso agli atti di Stt da parte dei consiglieri d’opposizione, è opportuno ricordare che, nonostante le domande fossero erroneamente indirizzate ai Presidenti di società e per conoscenza al sindaco, contrariamente a quanto stabilito dal regolamento del Consiglio Comunale che prevede che queste richieste vengano indirizzate al Segretario generale e al presidente del Consiglio comunale, il sindaco Pietro Vignali lo scorso venerdì 12 novembre ha scritto formalmente al presidente di Stt per sollecitare la messa a disposizione dei documenti richiesti. Richiesta che verrà evasa al più presto.
Commissario Banca d’Italia conferma un solo conto da 3mila euro – Inoltre in allegato, dopo la dichiarazione scritta da parte del direttore generale di Banca Mb dell’esistenza di un solo conto corrente della società Alfa presso l’istituto di credito di oltre 3 mila euro, dichiarazione ritenuta insufficiente dai consiglieri della minoranza, l’Amministrazione trasmette il documento del commissario straordinario di Banca Mb, nominato dalla Banca d’Italia, che sollecitato a rispondere circa tutti i rapporti in essere tra società Alfa e l’istituto di credito, ne conferma il contenuto.