31/01/2010
h.16.50
Le opposizioni non hanno bisogno di farsi ricordare dal Vicesindaco (clicca qui per leggere l’intervento del vicesindaco Buzzi), al quale non farebbe male una rilettura del galateo di mons. Della Casa, il loro ruolo di controllo politico.
E’ proprio perché lo hanno esercitato, non limitandosi al dibattito consiliare, che hanno potuto verificare direttamente come quella che fino a martedì scorso era un’area comunale destinata a edilizia residenziale pubblica (vera ERP), in realtà si trova da mesi recintata, chiusa a chiave e inserita a tutti gli effetti all’interno di un cantiere privato, delimitata dalle strisce pubblicitarie dell’Azienda privata, senza nulla che faccia intendere che lì doveva realizzarsi un intervento pubblico e senza alcun segno di distinzione tra proprietà pubblica e privata.
Il Vicesindaco afferma, cercando di ridicolizzare le preoccupazioni sollevate di un possibile abuso, che avremmo dovuto verificare la delibera con cui la Giunta ha messo all’asta l’area privata di Via Raimondi, dove sarebbe stato espressamente richiesto all’aggiudicatario di mettere in sicurezza, dopo la demolizione dell’ex Vittorio Emanuele, l’intera area e non solo quella privata. A parte il fatto che era obbligo dell’Amministrazione rappresentare con fedeltà nel corso del dibattito consiliare l’effettiva situazione dei luoghi, la spiegazione non tiene affatto. Chiedere ad un privato di mettere in sicurezza un’area pubblica non significa consentirgli di annetterla all’area di sua proprietà e di farlo per di più senza dare alcuna indicazione della sua destinazione, a meno che la Giunta non avesse già fin da allora il disegno di non realizzare l’intervento di edilizia residenziale pubblica e di trasformarlo in edilizia privata convenzionata.
Non spiega come mai sia presente uno scavo nell’area pubblica, né come mai la messa in sicurezza di tale area non potesse essere fatta in modo tale da evitare equivoci e una condizione almeno sostanziale di disponibilità della stessa da parte dei privati. Le opposizioni si sono limitate a constatare i fatti, ritenendoli gravi. Hanno chiesto innanzitutto al Sindaco di verificare quanto sta accadendo ed avendo un ruolo di pubblici ufficiali, nell’esercizio delle funzioni di consiglieri comunali, si sono sentite tenute a segnalare i fatti all’autorità giudiziaria, senza essere affatto mosse dall’ansia di apparire.
Quanto a questa ansia, i cittadini sono in grado da soli di valutare chi appaia, quanto appaia e come appaia.
I capigruppo dei gruppi consiliari di opposizione: Maria Teresa Guarnieri (Altra Politica), Giorgio Pagliari (PD), Marco Ablondi (P.R.C), Gabriella Biacchi (I.D.V)