E va beh, buttiamoci nel fuoco!
Avventurarsi in valutazioni sulle preferenze dentro la lista del Pd di Parma alle elezioni regionali è maneggiare lava incandescente. Lo so bene, conosco i miei polli.
Ma sta arrivando l’inverno, ho le mani fredde e magari una scaldatina è pure gradita.
Il Pd di Parma ha messo in campo una lista molto competitiva, con cinque candidati che stanno tutti correndo a mille.
Dayla Briganti, avvocata immigrazionista, segretaria del circolo Pd di Salsomaggiore, l’unica candidata/o purosangue schleiniano della prima ora. E’ la più giovane della lista del Pd, l’unica novità. Chi vuole portare in consiglio regionale una donna e rafforzare la componente Schlein in Emilia Romagna ha solo un’opzione: barrare il simbolo Pd e scrivere “Briganti” sulla scheda elettorale. A chiedere il voto per Dayla sono già venuti pezzi da 90 dello schleinismo quali Antonio Mumolo (leggi) e la consigliera di Parma ed esponente della direzione nazionale del Pd Victoria Oluboyo. L’8 novembre verrà a Parma per lei l’europarlamentare Pd Alessandro Zan. Mica l’ultimo arrivato sui diritti…
Matteo Daffadà, consigliere regionale uscente. Parte dalle 3.178 preferenze delle scorse regionali del 2020. La sua roccaforte elettorale è la Valtaro (vedi immagine sotto). Nel 2020 raccolse 736 voti a Borgotaro su 1077 ottenuti alla lista (70%). Non solo Valtaro, però, per nulla. In questi ultimi cinque anni è stato presente sul territorio come nessun altro. Ha seminato tantissimo, ovunque. Quanto quelle interrogazioni e presenze in aziende, eventi, inaugurazioni si concretizzeranno in preferenze lo scopriremo solo il 19 novembre. Di certo la sua è una candidatura in forte espansione rispetto a 5 anni fa.
Barbara Lori, assessora uscente alla programmazione territoriale, edilizia, politiche abitative, parchi e forestazione, pari opportunità, cooperazione internazionale allo sviluppo. Alle ultime elezioni raccolse 6.848 preferenze, fu la più votata nella lista del Pd. Ex sindaca di Felino, ha nella Pedemontana il suo bacino di preferenze più consistente e strutturato (vedi immagine sotto). Ma fu la più votata anche in città con 2600 preferenze. Si candida in Regione per la terza volta, ha una rete rodatissima che conosce alla perfezione, sa bene a chi andare a chiedere i voti. Ma è essere una della due donne in lista con tre uomini (con Dayla Briganti novità e quindi molto meno conosciuta) il suo vantaggio elettorale più forte.
Andrea Massari, sindaco di Fidenza e presidente della Provincia uscenti. E’ considerato da tanti l’attuale migliore amministratore della provincia di Parma, il più preparato, per taluni anche il migliore degli ultimi vent’anni (o è il sindaco di Colorno Christian Stocchi? – leggi -). A Fidenza e nella Bassa potrebbe raccogliere una marea di voti. In città è in forte crescita, piace nei circoli Arci, alle imprese, anche dentro il partito. Divenne celebre in tutta la Regione (e anche fuori) per i suoi “spiegoni” sui social ai decreti sulle limitazioni agli spostamenti e alle attività durante l’emergenza covid. E’ in pole position per la carica di assessore regionale di Parma, probabilmente con delega alle infrastrutture. Non si è mai presentato a elezioni fuori Fidenza (dove la seconda volta vinse alla grande al primo turno); in provincia sta costruendo la sua rete in questa campagna elettorale e questo poco tempo è il suo tallone d’Achille.
Beppe Negri, avvocato, dirigente provinciale del Pd. E’ l’unico candidato in lista iscritto a un circolo della città. Alle ultime elezioni politiche si è presentato al Senato, non è stato eletto ma ha raccolto in città 1.000 voti in più della lista del Pd alla Camera. Sono tutti voti suoi? Chissà, perchè no? E’ il candidato con qualche capello grigio più degli altri ma è appoggiati dai Giovani Democratici, oltre che da pezzi di Pd cittadino e dal suo giro di amici e professionisti. Anche per lui è difficile stimare la performance elettorale. Qualcuno dice che potrebbe sorprendere. Vedremo, di certo ce la sta mettendo tutta.
Andrea Marsiletti