“Coltan insanguinato”

SMA MODENA
lodi1

Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
12/05/2010
h.13.30

Si chiama Coltan ed è una specie di sabbia nera, leggermente radioattiva, una lega formata dai minerali di colombite e tantalite. Non una sabbia qualunque ma una risorsa molto preziosa, soprattutto per chi fabbrica apparecchiature tecnologiche. Risorsa preziosa per alcuni, vera e propria disgrazia per altri: l’80% delle riserve mondiali di Coltan si trova soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, dove il commercio illegale di questa ricchezza ha portato alla guerra che ha causato più di 5 milioni di morti e diversi milioni di sfollati negli ultimi tredici anni.
È proprio per riflettere sullo sfruttamento intensivo di risorse minerarie, presenti soprattutto in Africa, che l’associazione di volontariato “Solidarietà Muungano onlus”, in collaborazione con la Provincia e la “Rete Pace per il Congo”, ha organizzato la mostra fotografica “Coltan insanguinato”, in esposizione fino al 20 maggio a Palazzo Giordani (v.le Martiri della libertà, 15): un percorso di 25 fotografie, rivolto soprattutto agli studenti di Parma e del Parmense, approfondito e spiegato da una guida, curata dai Missionari Saveriani in collaborazione con “Rete Pace per il Congo”.
“La situazione del Congo è sconosciuta alla maggior parte della gente ma è una questione che invece ci dovrebbe riguardare – ha detto l’assessore provinciale alle Politiche scolastiche e alla Cultura Giuseppe Romanini, inaugurando questa mattina l’esposizione a Palazzo Giordani -. Ecco perché è importante che i nostri ragazzi possano avere l’opportunità di conoscere come stanno realmente le cose. La mostra serve appunto a far riflettere sulla grande sofferenza che la popolazione del Congo vive da troppi anni.”
“La scuola è il laboratorio migliore e più adatto per trattare questi temi, che spesso passano inosservati: la scuola può “riaprire il libro della vita” – ha detto padre Silvio Turazzi fondatore dell’associazione “Solidarietà Muungano onlus”, che ha aggiunto: “Noi non siamo contro il Coltan ma contro il Coltan insanguinato, che è diventato motivo di guerra. Grazie alla mostra ognuno potrà capire cosa succede in quella terra, riflettere con la propria testa e avere così la capacità di crearsi un proprio giudizio”.
All’inaugurazione di questa mattina a Palazzo Giordani hanno partecipato la IV e V ginnasio del Maria Luigia, accompagnati dalla docente Daria Jacopozzi. A loro padre Loris Cattani, missionario saveriano di “Rete pace per il Congo”, ha fatto da guida nella visita alla mostra, ripercorrendo anche la storia del Paese.
Il Coltan è un materiale prezioso perché da questa sabbia viene estratto il Tantalio, un metallo molto duro e resistente alla corrosione, ottimo conduttore di calore e elettricità. Il 70% del Tantalio mondiale è usato per la fabbricazione dei condensatori elettrici di piccole dimensioni e serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione: ad esempio nei telefonini o nei computer portatili, dove il problema più difficile da risolvere è quello della durata delle batterie. Inoltre, il Tantalio è usato nella produzione missilistica, nell’industria aerospaziale e nelle fibre ottiche.
Il Coltan congolese viene estratto da improvvisati minatori che, per eseguire il lavoro, dispongono solo della loro forza fisica e di pochi attrezzi artigianali. Una volta raccolto, viene trasportato, soprattutto dalle donne e dai giovani, sulle spalle o sulla testa: 12 o 24 ore di cammino con 50-60 kg di carico su sentieri per lo più impervi e ripidi. Un vero e proprio sfruttamento che si è poi trasformato in commercio illegale: ecco perché una delle risorse naturali della Repubblica democratica del Congo è diventata la causa della sua disgrazia e della violenza imposta alla popolazione.
Ai ragazzi presenti all’inaugurazione ha voluto mandare un messaggio anche Pierre Kabeza, un insegnante congolese arrivato da pochi giorni a Parma, che è dovuto scappare dal suo Paese perché ha cercato di opporsi alle ingiustizie: “Voi siete fortunati perché avete possibilità che oggi ai congolesi sono negate. Un giorno forse proprio voi potrete influire perché le cose possano cambiare”.
All’inaugurazione era presente anche il preside dell’Itc Bodoni Guido Campanini: durante la mostra infatti sarà proiettato un video sul tema della guerra in Congo, realizzato dalla IV G del Bodoni nell’ambito di un progetto Educ. Inoltre, saranno proiettati filmati e immagini a cura dell’associazione organizzatrice della mostra.
L’esposizione rientra nelle attività di divulgazione e sensibilizzazione del Tavolo provinciale per la Cooperazione internazionale per il 2010, presieduto dalla Provincia di Parma.
I ragazzi e i docenti delle scuole superiori che sono interessati potranno richiedere una visita alla mostra guidata dai volontari dell’associazione Solidarietà Muungano. A tal fine è possibile contattare l’Ufficio Europa della Provincia (s.sabatini@provincia.parma.it, tel. 0521 931554, fax 0521 931558).
La mostra resterà aperta al pubblico, a ingresso libero, a Palazzo Giordani fino al 20 maggio (dal lunedì al giovedì dalle 8 alle 18.30 e il venerdì dalle 8 alle 17).