
“Dopo alcuni anni di disimpegno politico ho deciso di aderire a #EuropaVerde”.
Lo dichiara su Facebook Nicola Dall’Olio, ex consigliere comunale del Pd. E’ bastato poco perchè iniziassero a girare voci su una sua possibile candidatura a sindaco per la lista degli ecologisti.
“L’emergenza climatica ed ambientale, l’urgenza di una rivoluzione energetica che ci liberi dalle fonti fossili, la necessità di una riconversione del sistema produttivo in termini di economia circolare non ci consentono ritardi, tentennamenti e mezze misure.
Se si vogliono davvero raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati a livello europeo a tutela del nostro benessere e delle nostre strutture democratiche e sociali, serve una decisa accelerazione. L’aumento del costo del gas di questi mesi, che mette in luce la nostra dipendenza energetica da regimi non proprio amici, così come i danni crescenti da fenomeni climatici estremi sono chiari segnali del prezzo che già stiamo pagando per i nostri ritardi.
Nel panorama politico italiano manca però consapevolezza dell’entità delle sfide che ci troviamo davanti e della portata dei cambiamenti e degli investimenti che dobbiamo con urgenza fare per non essere travolti, sul piano ambientale, ma anche economico, sociale e geopolitico.
Ho a lungo sperato che il PD, partito nel quale ho cominciato la mia vita politica attiva aderendovi alla sua nascita, riuscisse a fare propria questa consapevolezza e a mettere al centro della propria agenda politica il tema della sostenibilità e della conversione ecologica, non nelle parole, ma nelle azioni, nelle scelte e nei provvedimenti concreti. La mia speranza, nonostante il tempo e l’impegno speso, è andata purtroppo delusa.
A parole si dice di volere la neutralità climatica, senza capire che cosa implichi, nei fatti si sostiene l’estrazione del gas, ci si oppone o non si fa nulla per sbloccare i progetti di impianti da fonti rinnovabili, non si interviene per ridurre la produzione di plastica, si promuovono, a vari livelli, infrastrutture di trasporto progettualmente obsolete e del tutto incoerenti con gli obiettivi dichiarati.
Basta guardare a Parma, dove il PD locale, con rare e inascoltate eccezioni, promuove, in una delle aree più inquinate del pianeta, il prolungamento dell’inutile e devastante bretella autostradale Tirreno-Brennero, la quarta corsia dell’A1, la Via Emilia Bis e pure il prolungamento della pista dell’aeroporto.
Tutte da realizzarsi insieme e tutte, ovviamente, in modo “sostenibile”. In questo indistinguibile dalla Lega e dagli altri partiti di centro e di destra, come pure dal supposto civismo di chi sta amministrando pro-tempore la città.
Ecco credo invece che sia venuto il tempo di distinguersi. Di mettere da parte le ipocrisie. Di essere più autonomi dai centri economici di potere che non vogliono il cambiamento. E di fare anche un salto culturale per capire che le sfide del XXI secolo non si possono affrontare con un armamentario politico e programmatico fermo agli anni ’90.
Ci pensavo da tempo a fare il passo. Ma non è mai semplice lasciare un partito dove si è militato e speso energie per anni. Anche nei rapporti più logorati si spera fino all’ultimo di cambiare le cose restandone dentro. Non rimane però più tessuto da cucire. E il tristissimo spettacolo di subalternità mostrato dal PD di Parma sulla partita delle elezioni comunali, mi ha tolto ogni esitazione.
D’ora in avanti il mio impegno sarà portare avanti proposte per una reale transizione energetica e ambientale e contribuire a federare le forze del campo ecologista, oggi ancora frastagliate, per creare anche in Italia una forza di governo sul modello dei Verdi tedeschi.”