
27/11/2014
h.13.20
La Fondazione Ricostruiamo il Paese – Il Farodi Parma ha organizzato mercoledì 26 novembre alle ore 21,00, presso T-Cafè Palazzo Dalla Rosa Prati un incontro sulla Fondazione Ricostruiamo il Paese, il nuovo progetto per l’ Italia di Flavio Tosi, ed il tema del dibattito pubblico era “L’ Italia si può ricostruire?”.
Il Sindaco di Verona è stato intervistato da Francesco Silva.
Ha introdotto l’incontro la Presidente de Il Faro di Parma, Caterina Galli.
Introduzione di Caterina Galli
Un anno fa Flavio Tosi scendeva in campo al Palabam di Mantova davanti a più di 5.000 persone. O meglio, metteva la prima pietra della sua Fondazione Ricostruiamo il Paese, chiedendo (fu il primo a farlo) la necessità di fare le primarie di centro-destra.
Da allora la Fondazione è cresciuta, sviluppandosi in numerosi distaccamenti, detti i Fari, (ad oggi 45 in tutto il Paese!).
Obiettivo: costruire l’alternativa di centrodestra al sistema italico bloccato, che nel frattempo si è consegnato a Renzi per disperazione, ovvero, appunto, mancanza di alternativa.
Che cosa sono i Fari, e nello specifico, il Faro di Parma ? è un comitato provinciale della Fondazione Ricostruiamo il Paese, che ha l’obiettivo di sostenere le primarie del Centro Destra e la candidatura di Flavio Tosi.
Il Faro,è l’ occasione per noi di essere sempre vicini alla gente oltre che l’ opportunità per ogni cittadino di un confronto diretto e di un impegno attivo.
Chiunque può partecipare a questo progetto, dalle persone “civiche” a chi ha una tessera di partito.
Per il centro-destra fare le primarie è fondamentale, ritengo che sia arrivato il momento di dare ai cittadini la possibilità di scegliere direttamente il loro nuovo Leader. Noi sosteniamo la candidatura di Flavio Tosi, sindaco di Verona, che ha dimostrato, in questi anni da amministratore, di saper ascoltare i bisogni dei cittadini e di trovare le soluzioni concrete alle esigenze di tutti.
Questa sera il tema dell’incontro sarà “L’Italia si puo’ ricostruire?”.
A questo proposito Flavio Tosi presenterà la Fondazione Ricostruiamo il Paese, che è il suo progetto politico per l’Italia, un programma di cambiamento concreto, fatto di riforme realizzabili per il Paese.
Intervento di Flavio Tosi
Abbiamo due problemi fondamentali: il costo dell’apparato pubblico, che negli altri Paesi non è imponente come in Italia, l’altro è la burocrazia. Quest’ultimo è risolvibile, con un po’ d’impegno, anche in tempi brevi. La spesa pubblica è un problema più drammatico.
L’Italia è fortemente centralista, Renzi è uno statalista, al di là di quello che dichiara, è centralista ed è contro le autonomie locali e le regioni, sbagliando. Bisogna che si dia il massimo decentramento fiscale e amministrativo, perché i cittadini possano controllare in modo diretto come vengono spesi i loro soldi.
Alle primarie si candida chiunque ritenga di poter portare qualcosa alla coalizione di centrodestra. Si candideranno Tosi, Salvini, altri in Lega, che intendono confrontarsi, come una serie di altri candidati di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Ncd, ma anche qualcuno che non è iscritto a questi partiti, ma che si riconosce nel centrodestra. Per le primarie sarebbe sbagliato se si vedesse un candidato per ogni forza politica. Alle primarie deve essere possibile votare le persone che fanno parte dell’area di centrodestra, al di là della tessera partitica.
Il centrodestra è un’alleanza formata da movimenti di centro e di destra assieme. Quindi, chi rappresenta la destra va a raccogliere la sensibilità di quell’elettorato e chi è al centro, fa lo stesso. Il modello del 1994 rappresenta la sintesi politica più efficace poiché è il modello che va dal centro, a destra.
Abbiamo milioni di elettori di centrodestra che non vanno più a votare e dobbiamo tornare a rappresentarli. Renzi non ha vinto portando via un’infinità di voti al centrodestra; ha vinto perché gli elettori di centrosinistra sono andati a votare, quelli di centrodestra no.
Credo fermamente e sponsorizzo il civismo per due motivi precisi. Il primo riguarda l’etica della politica. L’area di opinione di centrodestra è più estesa degli attuali partiti, e dunque si pone un problema di rappresentanza da soddisfare, che non mi sembra un dettaglio in democrazia. Il secondo attiene a un mero calcolo elettorale. In molto territori, la semplice somma dei partiti tradizionali non dà oggi al centrodestra la garanzia concreta di vincere.
Berlusconi non ha più i numeri di una volta e credo che alle primarie ci arriveremo per forza. Se decidessero ancora i partiti, gli elettori, la vedrebbero come una decisione calata dall’alto, mentre l’unica strada percorribile per vincere, è quella che passa dalla legittimazione popolare.
Il patto del Nazareno va’ a vantaggio politico di Renzi, che ha interesse a riconoscere la leadership di Berlusconi. Questo, perché con l’Italicum le liste sono bloccate e ciò va bene sia a Renzi, (che può contrastare la fronda interna), sia a Berlusconi, (che in questo modo, si tiene in mano il partito).