Fontanellato, cerca di acquistare una playstation su Internet ma è una truffa

SMA MODENA
assaggiami_mar25

Questa volta sono stati i Carabinieri della Stazione di Fontanellato ad indagare ed a scoprire l’autore di una truffa online commessa nei mesi scorsi in danno di un 40enne del posto.

La vittima, dopo aver navigato su internet per alcuni giorni alla ricerca di una nuova console per videogiochi, si è imbattuto in un’offerta di una “Play Station 5” pubblicata su una famosa piattaforma on-line, specializzata nella vendita di oggetti usati di ogni tipo, ad un prezzo molto vantaggioso.

Dopo alcuni contatti telefonici ed una breve contrattazione, stabilito il prezzo di acquisto a 300 euro, la vittima si è fatta convincere dalla pseudo venditrice ad effettuare un bonifico dell’intera cifra su di una carta di credito riconducibile ad un noto istituto di moneta elettronica. Effettuato il bonifico, ancora per vie telefoniche, l’acquirente veniva rassicurato che da lì a pochi giorni il pacco gli sarebbe stato consegnato da un corriere.

Il 40enne, trascorsi alcuni giorni, non avendo ricevuto la merce, provava a contattare il venditore che in risposta gli riferiva che il pacco era fermo nel deposito del corriere, trascorsi altri giorni e ricontattato nuovamente il venditore, come purtroppo spesso accade, è risultato essere sparito nel nulla (telefono sempre spento ed annunci online rimossi).



Rassegnatosi all’evidenza, si è recato dai Carabinieri di Fontanellato per sporgere formale denuncia.

I militari hanno immediatamente dato inizio alle indagini e, attraverso la minuziosa analisi della documentazione bancaria e telefonica acquisita, hanno individuato quella che, al momento, è ritenuta la presunta autrice del reato.

Al termine dei riscontri la 45enne, residente in provincia fuori regione, già gravata da segnalazioni di polizia per reati compiuti con lo stesso modus operandi, sulla base degli elementi raccolti e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, è stata denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuta responsabile del reato di truffa.