Ghiretti: “Inciucio Pd-Pizzarotti”. La replica di Serpagli (Pd)

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Ricapitolare la lunga vicenda del Direttore generale del Comune di Parma è un’esercizio che aiuta a comprendere come la rapidità non sia proprio la migliore qualità di questa Amministrazione.
All’inizio, nel 2012, doveva essere Tavolazzi, Direttore generale già del Comune di Ferrara, poi il noto stop da parte dei vertici del movimento portò ad un “congelamento” del progetto, almeno fino a due anni fa. Risale infatti all’agosto 2013 il primo bando ufficiale di ricerca per questa figura. Un bando che fissava in 90mila euro annui il compenso più le indennità di risultato. Per avere una decisione si dovette attendere aprile 2014, quando il nome di Marina Ristori venne messo nero su bianco in una determina dirigenziale del Settore sviluppo organizzativo. Impegno di spesa da giugno 2014 fino alla fine del mandato circa 550mila euro. Tutto a posto? Assolutamente no. A settembre, dietro mia richiesta di spiegazioni per la mancata assunzione del Direttore, Pizzarotti rispondeva in modo evasivo, facendo intuire che la questione non era andata a buon fine.
Poi alla fine dell’anno venne messa una pietra tombale sul progetto, giustificando il dietrofront con le difficoltà economiche sopraggiunte. E arriviamo così a oggi, quando con un bando fulmineo si è assunto Marco Giorgi per una spesa complessiva di 379mila euro, dal 26 agosto fino alla fine del mandato. Manco a dirlo questa nomina porta con sé un carico di problemi tutt’altro che di facile soluzione. In primo luogo le ipotesi, che a me paiono più che fondate, di incompatibilità del neo Direttore Generale, già Amministratore unico di Asp e rispetto alle quali mi aspetto rapidi ed esaustivi chiarimenti da parte dell’Amministrazione comunale.
Poi una considerazione politica rispetto alla reale utilità di una figura organizzativa che prende servizio a 17 mesi dal termine di fatto del mandato. In pratica il tempo di fare una ricognizione degli uffici, toccare con mano i problemi e sarà già ora di andare a casa… A questa considerazione ne aggiungo una di ordine economico: veniamo da un anno caratterizzato da 8 milioni di euro di tagli, tensioni su asili e trasporto disabili e il Sindaco mette da parte 379mila euro per il Direttore Generale dopo aver dichiarato a dicembre 2014 che rinunciava a questa figura per risparmiare? Mi pare che ancora una volta questa Giunta dia prova di non avere ben chiare le priorità, a dir poco.
Infine le prove d’intesa con il Pd (ndr: leggi gli interventi di Massimo Rutigliano e Lorenzo Lavagetto). Che Giorgi sia uomo di partito è difficilmente contestabile, basti pensare che ad oggi è segnalato come revisore dei conti dell’Arci nazionale. Che ci siano pezzi del Pd che pensino che Pizzarotti sia un un uomo con il quale scambiarsi favori è abbastanza incontestabile, basta guardare agli accordi sulle nomine in Tep e Smtp per capire che qualcuno sta lavorando da tempo alacremente in quella direzione. Con quali prospettive per il bene della città è tutto da vedere.
Dubito fortemente che Parma potrà premiare vecchie pratiche politiche messe in atto tra chi cerca di tagliare i servizi essenziali e chi dovrebbe svolgere con coscienza e coerenza un ruolo di opposizione a questo scempio. Ma si sa, a Parma non mancano gli strateghi buoni per preservare qualche poltrona e perdere poi immancabilmente le elezioni…

Roberto Ghiretti
Parma Unita

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Il segretario provinciale del Pd Gianpaolo Serpagli replica su Facebook a Ghiretti: “Caro Ghiretti, in questi mesi il PD con tutta la sua forza ha portato avanti un opposizione seria sui contenuti. Continueremo questa battaglia. Io per primo ho segnalato quando il Sindaco e la sua giunta hanno sbagliato e ho consigliato pubblicamente come migliorare l’azione amministrativa. Così continueremo a fare io e tutto il PD con o senza Giorgi direttore generale. Perché siamo l’unica forza in grado di costruire un’alternativa a Pizzarotti e al M5S”.

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