Alleanza delle cooperative, giovani in campo per la ricostruzione

SMA MODENA
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Un anno fa, il 25 agosto, alle 3.36 di notte l’inferno del terremoto si abbatté sull’Italia centrale, spegnendo 249 vite. Oggi, oltre al dolore e al ricordo, a dominare il territorio sono ancora le macerie.

Un bell’esempio arriva però dalla campagna di raccolta fondi “la Rinascita ha il cuore giovane” promossa da Legambiente, Libera, Altromercato, Alleanza Cooperative Italiane Giovani, Federparchi, Alce Nero e Symbola, che ha lo scopo di contribuire al sostegno delle realtà locali d’impresa che avevano scommesso su queste aree interne del Paese, già segnate da fenomeni di spopolamento, e messe in ginocchio dalle scosse sismiche: senza economia locale, questa fetta di territorio rimarrebbe infatti abbandonata.

Ad oggi, le donazioni raccolte sono arrivate a 150mila euro: il 50% in più di quanto gli organizzatori si sarebbero aspettati di raggiungere a distanza di un anno (per chi volesse contribuire: http://rinascitacuoregiovane.it/), tutte risorse destinate ad aiutare piccoli produttori locali che hanno deciso di non abbandonare questi territori e le proprie attività. Attività – questo il prerequisito dell’assegnazione deliberata dai promotori della campagna – che devono essere finalizzate a produzioni di qualità svolte in armonia col territorio.

Dopo il terremoto, per rinascere e puntare a un modello di sviluppo che sia sostenibile nel tempo servono progettualità e visione, una missione cui tutto gli italiani (e non solo) possono contribuire. “L’area colpita nel centro Italia un anno fa – aggiunge Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera – è una zona particolarmente ricca di beni culturali, il loro ripristino può essere un volano per far ripartire l’economia di queste comunità con uno sguardo rivolto al futuro. E’ di grande importanza che, per 10 anni, la quota dei beni culturali dell’8×1000 dello Stato sarà destinata al ripristino del patrimonio storico artistico danneggiato dal sisma; una misura per cui mi sono battuto a lungo. Un contributo importante in termini di prevenzione e sicurezza può arrivare, per tutto il Paese, dal sismabonus che prevede fino all’85% di credito di imposta per i lavori di messa in sicurezza antisismica degli edifici. Una misura che si affianca a credito di imposta per ristrutturazioni ed ecobonus che nel 2016, secondo un recente rapporto di Symbola e Cresme, hanno generato 28,2 miliardi di euro di investimenti e 419mila posti di lavoro tra diretti e indotto. Contribuendo a una nuova edilizia di qualità”.