
11/02/2009
h.14.10
L’approssimazione della comunicazione contenuta nella lettera arrivata nei giorni scorsi ai cittadini, per promuovere la Card centri di raccolta (poi integrata dalla conferenza informativa ai giornali) ha sorpreso Legambiente che ha colto, in questo, un segnale di appannamento sulle politiche di gestione dei rifiuti del Comune di Parma, segnale già evidenziato in occasione delle scarne informazioni sulla destinazione finale dei rifiuti da smaltire.
Non vorremmo che il Comune dopo aver premuto tanto sull’acceleratore per giungere all’approvazione del termovalorizzatore non sentisse più l’esigenza di azioni importanti in questo campo.
Al contrario, anche a causa delle dimensioni dell’inceneritore, che più volte Legambiente ha denunciato come eccessive, occorre un programma adeguato di riduzione dei rifiuti e di incremento della raccolta differenziata domiciliare.
In particolare riuscire a legare la raccolta porta a porta con sistemi tariffari puntuali in grado di commisurare le tariffe alla reale produzione di rifiuto indifferenziato permetterebbe un’azione strutturale seria di riduzione dei rifiuti e una giusta ripartizione dei costi a favore delle utenze più virtuose, sia civili che commerciali. In parole povere i cittadini che fanno bene la raccolta differenziata vanno premiati a livello economico con uno sconto sulla tariffa.
Ricordiamo che ridurre i rifiuti, oltre a determinare minori impatti di vario genere sull’ambiente, a cominciare dai consumi energetici, sarà elemento fondamentale per mantenere basso il materiale da smaltire e le emissioni del forno. Legambiente si aspetta che questo sia un obiettivo primario sia per il Comune di Parma che per ENIA.
In questo contesto di stallo, anche la recente chiusura dell’impianto di compostaggio di Marcantone a Mezzani, senza che siano giunti elementi di sufficiente chiarimento da parte del Comune e di Enìa, aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione sugli obiettivi che si stanno percorrendo. Tale impianto, che dal punto di vista teorico doveva garantire un aumento della possibilità di recupero dei rifiuti organici a cui la nostra associazione ha sempre guardato con massimo favore, si è trasformato in un problema per i cittadini limitrofi. Il fatto che dal momento della sua partenza non si siano riusciti a risolvere i problemi legati ai cattivi odori, rende Legambiente perplessa sul ruolo di questo impianto.
Seppur animata da buone motivazioni, anche la Card dei centri di raccolta ci appare una soluzione decisamente limitata e puntiforme, anche alla luce della spesa sostenuta. Per ridurre il problema degli elettrodomestici abbandonati, non sarebbe più utile un’azione di sistema volta a controllare e favorire la reale applicazione della normativa sui RAEE (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) che prevede che, al momento del cambio di un frigorifero e di una lavatrice, sia lo stesso venditore o installatore che si fa carico del ritiro e della corretta gestione di tali rifiuti?
Analogamente anche la possibilità paventata di cittadini che raccolgano lavatrici altrui abbandonate, per ottenere maggiori punti sembra alquanto singolare. Non sarebbe più utile una campagna informativa massiccia sulle stazioni ecologiche, accompagnata ad una rapida apertura delle nuove strutture previste nella zona sud della città, in modo da rendere a tutti più semplice conferire?
Riteniamo che il Comune in passato si sia mosso bene sul tema rifiuti, con un’applicazione avanzata delle raccolte domiciliari, ci aspettiamo che continui sulla stessa strada riprendendo con vigore le azioni in tal senso.
Legambiente Parma