
Filippo Fritelli è il sindaco uscente di Salsomaggiore che, come altri amministratori in carica, appoggia la candidatura a sindaco di Marco Trevisan.
Gli altri candidati sindaco sono Alessandro Bernazzoli (sostenuto dalla sua lista civica, Pd e M5S), Luca Musile Tanzi (appoggiato dalla lista civica LiberaMenteSalesi e dal centrodestra) e Stefano Compiani (sostenuto dalla lista civica).
Se dovessi dare un voto alla tua prima Amministrazione e poi alla seconda, quale daresti?
Alla prima Amministrazione darei un “buono” perchè è stata fresca, viva, volenterosa, dinamica, ha affrontato sfide difficilissime e non si è mai sottratta a nessuna sfida. Ha governato bene e con coraggio tra mille avversità e ciò ha consentì la mia rielezione.
Alla seconda Amministrazione darei un punto in meno, perchè è stata più sfilacciata nei rapporti personali e non ha avuto lo stesso brio della precedente. E’ stata comunque stabile, si è trovata anch’essa in mezzo a tanti problemi (tra cui il covid), e ha raggiunto risultati con linearità e coerenza.
Quali sono i 3 progetti realizzati che ritieni più meritevoli e quali le 3 cose che potevi fare meglio?
Tra le cose fatte bene cito in primis il progetto Berzieri con la vendita a Cassa Depositi e Prestiti e a QC Terme che è una rivoluzione straordinaria per Salso.
Poi segnalo il progetto del Tommasini con la riqualificazione di un bene incredibile che, con la scuola alberghiera, l’università e gli eventi, ha rimesso in moto una macchina che era data per persa.
Il piano degli eventi sportivi, culturali e di intrattenimento è stato buono e ha permesso alla città di mantenere delle presenze anche in momenti difficili del termalismo. A questi eventi va di pari passo la riqualificazione degli impianti sportivi che hanno anch’essi innescato un meccanismo virtuoso.
Vengo alle tre cose meno soddisfacenti.
Nell’ambito del concordato delle Terme la gestione del ramo alberghi (Porro e Valentini), di cui oggi vediamo un punto di arrivo, poteva essere compiuta con scelte diverse e ridurre i tempi.
La riforma della macchina comunale è stata fatta in parte, si poteva fare meglio. Non tutte le cose sono state realizzate come avrei voluto.
Infine evidenzio un difetto del mio modo di esporre, che molti mi hanno imputato, che deriva dal mio carattere: ho parlato in modo un po’ antico, molto semplice e poco quantitativo. Questo ha fatto sì che certi risultati raggiunti non siano stati affermati con la necessaria forza.
Se Bernazzoli non fosse stato appoggiato dal M5S (che ha condotto una forte opposizione alla tua giunta), il centrosinistra sarebbe stato unito?
L’alleanza con il M5S e con alcune parti dell’opposizione è stata una degli elementi negativi. Il progetto di novità e rinnovamento non è stato perseguito in modo corretto. Non si è verificato ciò da me auspicato un anno fa quando nel centrosinistra partì il percorso verso le comunali 2023. Un conto è rinnovare, un altro è creare un progetto politico troppo alternativo rispetto a questi dieci anni e non accompagnato da una discussione vera soprattutto sulle ultime due amministrazioni. Siamo partiti dalle persone, e non dalle cose… un progetto che nasce così è destinato a non decollare.
Alessandro Bernazzoli è una persona simpatica, gradevole, che io stimo, ma il progetto politico presentato non ci può riguardare perchè è iniziato dalla coda e non dalla testa, come dicevo, dalle persone e non dalle cose.
Hai battuto due volte il centrodestra a Salsomaggiore. Quali sono i punti deboli della candidatura di Musile Tanzi?
Il centrodestra rischia di essere un cartello artificiale, figlio di dinamiche nazionali, che mette insieme tanta, troppa gente, e che presenta al suo interno diverse contraddizioni. Il centrodestra di Salso è storicamente litigioso, è andato a casa dopo poco nelle due volte che ha vinto le elezioni (2004 e 2011) perchè non aveva una squadra coesa e collaudata. Mi pare una coalizione molto eterogenea e non predisposta verso una corretta cultura di governo.
Al momento vedo una campagna elettorale meramente fotografica, basata su programmi general generici che sembrano l’elenco telefonico: le famiglie, i giovani, gli anziani, i bambini…
Auspico che nei prossimi giorni si inizi a entrare nel merito.
Sostenendo la candidatura di Marco Trevisan, alternativa a quella del Pd, significa che non sei più del Pd, di cui fino a un mese fa eri segretario provinciale?
La mia posizione verso il PD è sospesa. Al Pd ho dato tanto come sindaco, come presidente della provincia e come segretario provinciale. L’ho servito lealmente come parte di una comunità complessa che nel territorio ha avuto anche ottimi risultati.
Oggi il Pd non mi sta corrispondendo e quindi a Salso abbiamo fatto una scelta autonoma, politica ma aperta al civismo, che definirei liberal democratica, ma anche progressista e cattolico democratica. Penso che potremmo assistere a movimenti politici nazionali, di cui già si vedono segnali, che potrebbero determinare dei cambiamenti. Qui a Salso, nel nostro piccolo, abbiamo preferito la coerenza e avviato un laboratorio locale che spero potrà produrre risultati in termini di idee e culturali.
Pensi a Salso sarà possibile un ricompattamento del centrosinistra al ballottaggio?
Non lo so. Spero che vi sarò un ballottaggio e che dopo il 15 maggio vi sia una ricomposizione delle persone di buona volontà che credono in un’idea progressista e di futuro. Si capirà di più dopo il 15 maggio, oggi la situazione appare imprevedibile.
Di certo va completamente eliminato il clima di rancore che c’è tra le persone e ne va creato uno dignitoso di rispetto. Se manca ciò, nel caso di un ballottaggio, indipendentemente da chi ci andrà, sarà molto complicato. Noi guardiamo con interesse anche al movimento di Compiani.
Siamo parte di una storia di centrosinistra e crediamo che si possano ancora mettere insieme persone che nell’immediato hanno fatto scelte diverse.
Però invito tutte le parti coinvolte a pensarsi in termini positivi, a ritenersi liberi di aver fatto le proprie scelte e di guardare con una certa fiducia a tutti i passaggi, anche perchè il mondo non finisce a maggio.
Non bisogna volgere lo sguardo al passato ma sforzarsi di indirizzarlo verso il futuro.
Sveleniamo il clima. Ognuno ha le sue idee legittime, ed è giusto che le sviluppi.
Andrea Marsiletti