INTERVISTA – Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo Mezzani: “La Fase 2 è un equivoco. Continueremo a vigilare come se fossimo ancora in piena pandemia”

Intervista al sindaco di Sorbolo Mezzani Nicola Cesari.

Ormai sei conosciuto da tanti, anche fuori dal Comune di Sorbolo Mezzani, come il “sindaco sceriffo”, quello che agisce lui stesso sul campo come operatore della sicurezza, nei controlli piuttosto che nelle identificazioni delle auto sospette. Questo appellativo di piace o ti infastidisce?

No, non mi infastidisce, anzi… la sicurezza è da sempre un tema su cui abbiamo investito tanto. A dimostrarlo non sono le parole ma i numeri dalla Prefettura che negli ultimi anni ci dicono che c’è stato un sensibile calo dei fenomeni predatori anche a Sorbolo Mezzani. E’ stato un merito delle Forze dell’Ordine ma anche degli investimenti fatti e che continueremo a fare.

Come ho sempre sostenuto, la sicurezza non si può definire un tema né di destra, né di sinistra ma una questione di legalità. Non servono bandiere per predicarla ma azioni, proprio quello che la politica non sempre in passato ha saputo dimostrare. Occorre dare l’esempio per primi, collaborando con le Forze dell’Ordine, senza invidie. Ad ognuno il suo, ma sempre in sinergia, perché i meriti non sono del singolo ma del tessuto che collabora a partire dal prezioso contributo dei cittadini onesti. E’ necessario andare alla ricerca di elementi chiave, non si tratta di fare la spia, ma semplicemente di avere le antenne sempre accese, segnalando ogni situazione sospetta.

I cittadini possono essere i primi a sconfiggere la criminalità, come nel caso delle mafie, altra piaga nella nostra società che ha colpito in passato duramente anche il nostro territorio. Se passa il messaggio che la Comunità è attenta, i criminali ci penseranno due volte prima di agire e magari se ne vanno da un’altra parte. Ecco perchè ho imparato ad essere sul campo in prima persona per essere più vicino ai cittadini che collaborano.

Quali sono state le principali difficoltà che hai dovuto affrontare nella fase 1 dell’emergenza Coronavirus?

Se a questa domanda posso rispondere sul piano personale, posso dirti la fatica di riuscire a rispondere a tutti i cittadini a tutte le ore.

Come Amministrazione abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti possibili per raggiungere ogni cittadino, dal numero telefonico attivo h24, all’allerta telefonica, ai profili e alle pagine social, senza dimenticare il coordinamento con le Forze dell’Ordine, i nostri uffici e i nostri volontari che hanno fatto casa per casa per la consegna di medicinali e pacchi pasto.
Questo spiegamento di forze ci ha permesso di far comprendere a tutti che il fenomeno non era da sottovalutare ed ha aiutato a contenere il contagio a tutti livelli.

Permettimi di ringraziare anche lo straordinario lavoro dei nostri medici di base, ai quali per primi, assieme alle case di riposo, abbiamo consegnato le mascherine da distribuire ai pazienti ammalati o sospetti, ed evitare così l’esplosione di nuovi casi.

Credo che tutto questo, insieme alla grande collaborazione dei cittadini, abbia fatto la differenza.

Nella fase 2 gli inseguimenti dei fumi delle grigliate pasquali (che pure rimangono assolutamente vietate) saranno percepiti secondari rispetto al rilancio dell’economia. A riguardo come sindaco quali azioni intendi intraprendere?

La “fase 2” io la definisco la “fase dell’equivoco”.

C’è ancora troppa confusione, generata dalle regole in costante cambiamento che non possono però rappresentare la scusa per alcuni cittadini per far finta di non sapere. Si può rimanere informati su tutto, visto quello che stiamo continuando a fare sotto il profilo comunicativo anche chiamando il numero dedicato per sciogliere ogni dubbio.

Sono diversi giorni che non si verificano nuovi casi a Sorbolo Mezzani. Questo non deve rappresentare la scusa perché si possa abbassare la guardia. Continueremo a vigilare sulle distanze tra le persone, anche all’interno dei cortili privati, in cui in passato abbiamo pizzicato famiglie che grigliavano in compagnia di amici e vicini.

Prima ne usciamo e prima potremo riprendere la vita di tutti i giorni, evitando così ulteriori danni alla nostra socialità e alla nostra economia. A tal proposito, attenuata l’emergenza, il lavoro del servizio finanziario del nostro Comune sta diventando delicato e strategico. Stiamo seguendo costantemente l’evolversi degli eventi sanitari e, allo stesso tempo, attendiamo il decreto economico del Governo per farci trovare pronti con manovre di riequilibrio e di programmazione amministrativa. Nelle prossime settimane presenteremo una serie di misure per dare concretezza alle parole. Procederemo in modo mirato per le categorie più colpite.

Una cosa è certa: nessuno sarà lasciato indietro. Imprese, piccoli commercianti e, in generale, chi fino ad oggi ha investito sul nostro territorio, creando lavoro, servizi e opportunità di crescita e di sviluppo. Lo faremo con risorse proprie dell’Ente, anche e soprattutto grazie ai contributi della fusione, che ancora una volta, per chi ancora avesse qualche dubbio, ci permette maggiore spazio di intervento e la possibilità concreta e reale di dare sostegno a chi ne ha bisogno. Tutto questo senza tagliare i servizi, senza togliere un euro dal sociale, senza rinunciare agli investimenti (e sono tanti) già previsti e che saranno comunque portati avanti.

Secondo te se il premier italiano fosse stato Matteo Renzi invece di Giuseppe Conte cosa avrebbe fatto di più e di meglio?

Anche in questa emergenza, come ai mondiali di calcio, siamo tutti diventati CT. Ognuno di noi ha espresso giudizi sull’operato dell’uno e dell’altro, in primis del Presidente del Consiglio. Io penso che anche Renzi, come altri, al posto di Conte avrebbe fatto fatica a trovare una soluzione immediata ai problemi di tutti, lo sappiamo bene noi Sindaci. Renzi per me ha una marcia in più e forse a differenza di Conte, avendo alle spalle una grande esperienza amministrativa, avrebbe forse meglio inquadrato i tempi e le modalità di riapertura in sicurezza, come da lui stesso suggerito più volte. Su questo è stato criticato, ma ancora una volta ha dimostrato di avere ragione. Essere più o meno simpatici a qualcuno, non significa avere ragione o torto a prescindere.

Da quanto si legge su Facebook e sui giornali, i rapporti all’interno l’Unione Bassa Est tra i Comuni di Sorbolo Mezzani, Torrile e Colorno appaiono molto positivi. Anche alla luce dell’esperienza che stai vivendo nel tuo Comune, il passaggio da unione della Bassa Est a fusione lo vedi impossibile?

I rapporti in Unione sono ottimi, con Alessandro e Christian stiamo operando nell’interesse di 30.000 abitanti per le funzioni trasferite, in particolare sul piano della sicurezza, del rilancio turistico e del commercio locale. Anche alla luce di questa emergenza, la Food Valley Bike rappresenterà la più grande opera strategica per il rilancio e la valorizzazione del nostro territorio, ne sono certo. Avanti di questo passo si potrà immaginare un assetto diverso ma, come ho sempre sostenuto, occorre andare per gradi e torno a ripetere che la fusione tra Colorno e Torrile sia stata una grande occasione mancata per tutti noi.
Per questo auspico che si possa raggiungere ancora questo obiettivo, se la gente non lo capisce ora sull’esempio di Sorbolo Mezzani, non lo capirà mai più.

Solo così potremo operare in Unione ancora meglio di come stiamo già facendo.

Andrea Marsiletti

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