La minoranza di centrodestra in Provincia è patetica. Che ci sta a fare?

19/04/2011

La scorsa settimana ho espresso più di una perplessità sull’efficacia della comunicazione dell’opposizione di centrosinistra in Comune di Parma (leggi).
Ma quando domenica mi sono arrivati due comunicati stampa da parte del capogruppo del PD Giorgio Pagliari mi si è stretto un po’ il cuore. Il fatto che qualcuno abbia speso il proprio pomeriggio festivo di una splendida giornata di primavera per commentare l’articolo del Sole 24 Ore sull’indebitamento del Comune e i tagli alla scuola della Riforma Gelmini rivela una dedizione e una passione politica encomiabili.
Mi è venuto un flash: se critichiamo l’opposizione del centrosinistra in Comune a Parma, cosa dobbiamo dire dell’opposizione di centrodestra in Provincia?
In effetti l’opposizione in Provincia penso che sia la cosa più patetica che offra oggi la politica locale, e forse meriterebbe di essere analizzata a mò di case study nazionale.
Se a Parma il centrosinistra da un anno butta fuori almeno 3-4 comunicati stampa al giorno sparando su tutto quello che si muove, generando l’effetto controproducente di ripetitività, prevedibilità, assuefazione, stanchezza e disinteresse, il centrodestra in Provincia si distingue per il suo encefalogramma piatto e sono mesi che non manda neppure una nota. Un letargo che, al di là di qualche boutade estemporanea, dura da anni e non accenna a terminare, ma addirittura ad accentuarsi.
Non saprei dire la motivazione di questa ibernazione: o l’amministrazione provinciale è perfetta (ma nessuno è perfetto), o questi non si prendono neppure la briga di leggere le delibere. A meno che il coma e l’autocensura non siano dettati dalla paura, dal quieto vivere, dalla complicità, da accordi sottobanco per portare a casa qualcosa che nulla c’entra con il ruolo istituzionale che gli hanno affidato gli elettori. O magari fanno del lavoro oscuro lontano dalle telecamere nelle Commissioni o nei Consigli provinciali… ma stando ai resoconti dei giornali e alla mia esperienza diretta di alcune sedute mi tocca confermare che anche qui purtroppo è una pena. 
Per non parlare della capacità di proposta politica alternativa e di progettualità: qui siamo allo zero assoluto.
Ma un’opposizione del genere non fa l’interesse neppure di Bernazzoli, perché se c’è una minoranza forte, o quantomeno seria, anche la maggioranza ne beneficia perché è spronata a non sedersi, a migliorarsi, è costretta a correggersi. Siamo così sicuri che se non ci fossero stati i vari Pagliari ed Ablondi a stargli col fiato sul collo tutti i giorni sui giornali e in TV, Vignali avrebbe cacciato il Presidente della Tep Mauro, avrebbe rinunciato a qualche progetto per far quadrare i conti, avrebbe chiamato Varazzani alla guida di STT, avrebbe messo a posto lo squilibrio finanziario generato dalla copertura della spesa corrente con gli oneri straordinari di urbanizzazione?
Se non si vuole fare opposizione per le più svariate ragioni, ci si deve dimettere per rispetto dei cittadini e lasciare spazio a chi ha voglia di impegnarsi.
Altrimenti si diventa delle caricature per i tuoi avversari, e dei figuranti inutili per i tuoi elettori.

Andrea Marsiletti

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