Legambiente Parma elegge Chiara Bertogalli nuova presidente

SMA MODENA
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L’assemblea dei soci ha eletto Chiara Bertogalli nuova presidente di Legambiente Parma, in una mattinata densa di momenti significativi per l’associazione ambientalista che vuole rilanciare la sua presenza in città.
La nuova presidente rileva l’incarico da Bruno Marchio, ringraziato da tutti per la paziente opera di ricomposizione dopo gli anni travagliati del post-covid che hanno inciso sulle forme del volontariato.

“Ci ritroviamo oggi a fare cultura ambientale in un contesto cambiato molto rapidamente, – ha detto Chiara Bertogalli nel suo intervento – attualmente fortemente instabile, che pare distopico per ciò che sta avvenendo non lontano da noi, come in Ucraina e a Gaza. Ciò che sta accadendo in USA ci preoccupa. Ci sono oligarchie che stanno costruendo la loro ricchezza e il loro potere a discapito della collettività, del bene pubblico, spingendo tanti in povertà. C’è una avversione alla scienza e alla conservazione dell’ambiente. In questo scenario, siamo qui oggi a celebrare una sorta di rito civile democratico, un avvicendamento che servirà a proseguire, nella nostra città, l’impegno di Legambiente a favore del pianeta”.

“La compromissione ambientale – ha proseguito la neopresidente di Legambiente – non viene vista come la minaccia esistenziale alla nostra specie ma come un lusso radical chic, un ambientalismo che spesso sento definire con una abilità narrativa “ideologico”, quando di ideologico c’è solo la pretesa di depredarlo in nome del guadagno, l’ambiente”.

“L’atto più rivoluzionario che ciascuno di noi può compiere per il pianeta – ha spiegato Bertogalli – è lasciar crescere il prato: lasciare fiori e piante diversificati per il nutrimento e per il compimento del ciclo vitale di farfalle, falene, coleotteri, imenotteri. Un prato è un ecosistema, come un bosco che è un sistema di relazioni per lo più sotterranee fra migliaia di specie diverse, Allora per portare cultura dell’ambiente, oltre alla scienza bisogna essere umani. Per far si che la natura torni ad essere patrimonio culturale oltre che materiale, bisogna fare associazione. Bisogna essere qui, con il cuore, regalando una parte del proprio tempo al bene della collettività”.

“Bisogna sognare l’utopia” ha concluso Bertogalli, citando lo scienzato Gallese e il politico Tommasini, richiamando tanti sogni per rendere Parma una città più vivibile, dall’azzerare il consumo di suolo alla salvaguardia degli alberi, dall’indipendenza energetica alla drastica diminuzione dell’inquinamento, rassicurando che Legambiente farà il suo ruolo di rappresentanza dei cittadini e di stimolo verso le Amministrazioni Pubbliche.

Numerosi gli interventi di soci e ospiti che hanno sottolineato alcuni dei temi caldi in città.
Tra gli ospiti è stata gradita la partecipazione del sindaco di Parma, Michele Guerra, e degli assessori Vernizzi, De Vanna, Borghi e Bonetti. Ha portato un saluto anche il capitano Saccarello, del comando di Parma dei carabinieri forestali e, in rappresentanza della rete di associazioni ambientaliste, Laura Dello Sbarba di ADA.

 



In video è intervenuto anche il presidente regionale di Legambiente, Davide Ferraresi, che ha ricordato la necessaria battaglia per la transizione energetica verso le fonti rinnovabili a discapito dei combustibili fossili.

Al termine sono stati conferiti da Legambiente i premi per i buoni comportamenti in campo ambientale. Il cigno d’oro è stato assegnato al Comune di Medesano e al Comitato Ghiaie No Logistica per l’impegno profuso nell’aver sventato l’insediamento di un polo logistico a Medesano, che avrebbe avuto un impatto devastante. Un altro cigno d’oro, per la sezione economia, è stato conferito alla Stalla Sociale San Martino, per aver dato vita alla prima CER Emilia Ovest, prima comunità energetica rinnovabile nel territorio di Parma.
Infine sono stati premiati i volontari legambientini dell’anno nelle persone di Ermanno Baroni e Simonetta Pedrelli per la dedizione nella cura degli spazi verdi e interni della sede al Bizzozero.

La macchia nera di Legambiente è andata simbolicamente al governo americano perché con gli atti susseguenti alle teorie del negazionismo climatico stanno danneggiando tutto il pianeta. Dato che tutto è correlato sulla Terra, senza un contrasto comune alla crisi climatica anche il nostro territorio parmense subirà le conseguenze.