Nella terra dei padroni

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24/09/2012
h.14.00

Canzoni di Lotta, la rubrica di ParmaDaily gestita dal Direttore Andrea Marsiletti in collaborazione con alcuni compagni di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani di Parma.

Vittorio Franceschi è un attore teatrale, regista e drammaturgo italiano.
Dopo le prime esperienze come cabarettista all’inizio degli anni ’60, ha lavorato a lungo presso il Teatro stabile di Trieste, dove nel 1964 fu allestita la sua prima commedia Pinocchio minore – Favola perbene con burattini di carne e nel 1966 Gorizia 1916 – Documentario per il teatro sulla prima Guerra Mondiale.
Durante la sua lunga carriera ha lavorato per i principali teatri stabili italiani (tra i quali Genova, Torino, e il Piccolo di Milano) e all’estero con la Comédie de Genève.
Compose nel 1971 la canzone di protesta “Nella terra dei padroni”.

Andrea Marsiletti

NELLA TERRA DEI PADRONI
Autore: V. Franceschi. Anno: 1971
Nella terra dei padroni tutti gli sfruttati sono stranieri come all’estero, ma dalla terra che han rubato io Ti posso cacciare anche stando all’estero, perché il loro latifondo ha confini, il comunismo no.
Due son le cose che non hanno confini: il comunismo e lo sfruttamento; nella mia vita c’è posto soltanto per una sola di queste due cose.
Lotta di classe non è una parola. vuoi dire sangue, vuoi dire sudore; perché la libertà che ci riscatta non la potremo coglier come un fiore.
La lotta rigenera il mondo, la lotta rigenera l’uomo.
Disperazione e rabbia coltiviamo da sempre, disperazione e rabbia che abbiamo nel sangue. Prendi la tua rabbia e la tua disperazione, chiudile ne] pugno e rovesciale insieme nella lotta di classe che rovescia il sistema, nella lotta di classe che rovescia il sistema.
Rabbia italiana, disperazione greca, rabbia spagnola, disperazione turca, la stessa rabbia in paesi diversi, disperazione uguale in diverse baracche: è un organizzazione per la stessa lotta.
La lotta rigenera il mondo, La lotta rigenera l’uomo.
Disperazione e rabbia rovesciano le macchine, la lotta di classe rovescia il sistema: prendi la tua rabbia e la tua disperazione, chiudile nel pugno e rovesciale insieme nella lotta di classe che rovescia il sistema:
IL LORO POTERE HA CONFINI, IL COMUNISMO NO!

Altre canzoni di lotta pubblicate:
Stalingrado
Noi vogliam Dio in camicia rossa
Mano alla bomba
La Zamba del Che
Non è finita a Piazza Loreto (Fabio Amodei)
Ole ole olé, con De Gasperi non se magna
Canti anarchici: “La rabbia esplose”
Cuba, che bella è Cuba!
Zapata non è morto (Casa del Vento)
Pagherete caro, pagherete tutto
Bella ciao, cantata dal Coro dell’Armata Rossa
La lotta dell’Ira in Irlanda
Unità di produzione (CSI)
Il sole rosso
A las barricadas
L’Oriente è rosso
Bella ciao (Modena City Ramblers)
Guardali negli occhi (CSI)
Robespierre (Offlaga Disco Pax)
Venceremos (Sergio Ortega)
Figli della stessa rabbia (Banda Bassotti)

L’inno di Lotta Continua (Pino Masi)
Chi non vuol chinar la testa
Auschwitz (Francesco Guccini)
Bella ciao (mondine)
Siamo i ribelli della montagna
Contessa
Con la guerriglia
Fischia il vento
Bandiera rossa punk (Angelic Upstars)
El pueblo unido jamas serà vencido (Quilapayun)
Volunteers (Jefferson Airplane)
L’Internazionale (coro Armata Rossa)
Rigurgito antifascista
La locomotiva
Procurade e moderare
Crisi di Valori
Spara Jurij
Per i morti di Reggio Emilia
Stato e padroni
Inno dei lavoratori
Mio caro padrone domani ti sparo
Amore mio non piangere
Se otto ore vi sembran poche

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