L’autorevolezza dei senza potere si chiama intelligenza

29/12/2012
h.12.00

Alla fine ha vinto il malanno fisico! Il destino ha voluto che questa mia opportunità di avere un minimo di visibilità e poter dare conoscenza dei contenuti in cui credo, sia sfumata.
Per questo chiedo scusa a tutte le persone che hanno creduto e credono in me, continuerò a battermi con trasporto, indipendentemente dal risultato di domenica 30 dicembre. Il segnale che intendo lanciare non solo al mio partito, ma a tutte le persone che credono ancora nella Politica è quello di cercare di mettere in campo un reale rinnovamento. C’è modo e modo di rinnovare, non mi piace quello per cooptazione, solo perché si è giovani e ci si aggrega al capofila: credo che il vero rinnovamento debba partire dal radicamento nella Costituzione e dal merito. Il nostro Paese necessita di più lavoro, più giustizia sociale e in maniera urgente di una riduzione delle disuguaglianze. Occorreranno tante competenze specifiche per ricostruire l’Italia che vogliamo, quella che mette al centro il bene comune, quella che coinvolge ogni categoria sociale fra cui anche la classe operaia che io intendo rappresentare, ma non solo. Ma per riconnettere sentimentalmente la Politica con i cittadini, serve prima di tutto che diventi un nostro obiettivo caratterizzante il TAGLIO ai PRIVILEGI. Quindi occorre ridurre sensibilmente gli stipendi dei parlamentari con un’abolizione immediata dei vitalizi, un massimo di due mandati parlamentari; dimezzamento del numero dei parlamentari e dei membri delle commissioni. Togliere benefit e privilegi che non hanno ragione di esistere.
LAVORO: il mondo del lavoro chiede da troppo tempo ascolto, ma per mille motivi è ancora in attesa di risposta. Abbiamo donne e uomini di oltre 40 anni che sono precari da sempre, non sono in grado di pianificare il loro futuro, non riescono a formare una famiglia e crescere i figli. La disoccupazione giovanile tra i 24 e i 35 anni è al 36,5%. Serve una riforma delle professioni che faciliti l’avvio al mondo del lavoro, anche per i neolaureati Occorrono risposte urgenti, sarebbe opportuno predisporre una mappatura dettagliata delle situazioni di crisi e uno studio che chiarisca come incanalare, parte delle risorse disponibili, verso lo sviluppo. Risulta fondamentale allentare il Patto di stabilità, almeno per i comuni virtuosi, in modo che gli enti locali, attraverso gli investimenti, possano rimettere in circolo energia e lavoro, di conseguenza un certo benessere per tutta la collettività e la classe media che risulterà determinante per la ripresa. Un italiano su quattro è a rischio povertà. Il 20% delle famiglie più povere detiene appena l’8% del reddito totale, mentre il 20% delle famiglie più ricche concentra nelle sue mani il 37,4% della ricchezza del Paese. Bisogna mettere in pratica ciò che la Costituzione prevede, ovvero la progressività della tassazione e quindi chi ha di più deve dare di più: l’evasione fiscale in Italia è stimata in 150 miliardi di euro. Basterebbe recuperare il 25% dell’intero importo evaso in un anno per diminuire sensibilmente le tasse alle imprese e ai lavoratori dipendenti; si potrebbero ridurre gradualmente, ma notevolmente, le aliquote IRPEF.
ISTRUZIONE: lottare per una scuola equa, propositiva e innovativa che rispetti le diversità e crei opportunità e libertà di espressione, che offra un modello alternativo a quello meramente consumistico e piramidale, lasciando spazio alle attitudini di ognuno. Serve una riforma scolastica sulla sicurezza degli edifici, una scuola informatizzata che offra risposte ai bisogni individuali per diminuire l’abbandono scolastico creando anche progetti SCUOLA-LAVORO. Una scuola che rispetti la società attuale, quindi multietnica, diventando il centro dell’integrazione sociale e culturale: si parte dai bambini per costruire una società equa che possa rapportarsi con l’Europa e il Mondo. Valorizzare e sostenere il ruolo degli insegnanti che credono con forza nel valore dell’istruzione e dell’educazione; una scuola che coltivi il valore della legalità e che faccia comprendere che stare da quella parte conviene a tutti.
AMBIENTE e TERRITORIO: abbiamo il dovere morale di lasciare a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli e nipoti, un ambiente accogliente, dove sia possibile continuare a vivere decorosamente in equilibrio con ciò che ci circonda. Abbiamo l’urgenza di cambiare rotta al nostro modo di intendere la vita prima che sia troppo tardi. Non è certo seguendo una logica di profitto esasperato ed andando a trivellare l’Artico per sfruttare ciò che resta delle riserve naturali di gas e petrolio che noi salveremo la Terra. Noi la preserveremo se saremo in grado semplicemente di ascoltarla, diversamente la speranza di un futuro per il nostro pianeta sarà ridotta al lumicino. Per queste ragioni occorre che l’acqua sia e rimanga un bene pubblico. Occorre un riavvio delle politiche di green economy, defiscalizzando le aziende che investono in energie alternative; è necessario il ripristino della legge Galasso sui vincoli paesaggistici abrogata nel 2003 dal governo Berlusconi; bisogna migliorare la separazione dei rifiuti speciali da quelli solido urbani e procedere con le restrizioni delle autorizzazioni estrattive in cave. Investire in particolare sulle tecniche di smaltimento e recupero dei rifiuti e nel campo dell’energia. Anche per questo c’è bisogno di investire sul futuro della scuola e favorire la ricerca anche nel campo della green e blu economy e delle fonti di energia rinnovabile (FER).
Il mio invito al voto non vuole proporre ricette magiche, vuole invece contagiarVi di passione civile, quella che può scalare montagne insormontabili, quella passione civile che diventa passione Politica, quella con la P maiuscola. Non è certo il denaro e l’accumulo a dare la felicità, la soddisfazione più grande per chi fa Politica è essere stimati dalle persone: è la consapevolezza di aver fatto il possibile per migliorare la vita della comunità, della Polis. Per questo ritengo fondamentale tenere i rapporti con le persone per ascoltarne i bisogni e cercare di dar loro risposte concrete.
La gratificazione più bella e significativa è scoprire, senza infingimenti, di essere considerato una persona perbene. Questa è la mia concezione di Politica, il valore aggiunto, la differenza.
Gramsci diceva che la Politica non è sempre forza, ma anche autorevolezza, e l’autorevolezza dei senza potere si chiama intelligenza.

Nicola Maestri

lombatti_mar24