Parma Città Pubblica candida Roberta Roberti: “Comitati e cittadini insieme in una lista civica”

SMA MODENA
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“Parma Città Pubblica nasce anche dall’esperienza di Parma Dimensione Umana. E’ un movimento civico vero. Se la politica non ci ascoltava, noi dovevamo diventare la politica. Roberta Roberti è una candidata riconoscibile come una persona che ha sempre ascoltato i cittadini portando le loro istanze all’interno delle Istituzioni”.

Con queste parole Andrea Torreggiani ha aperto la conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Parma di Roberta Roberti, oggi consigliere comunale.

“Il passaggio di oggi è per me il seguito del lavoro fatto in questi cinque anni” ha dichiarato Roberti. “Come civici ci siano resi conto che le esigenze dei cittadini sono spesso diverse da quelle delle sigle politiche. Parma città pubblica è stata l’incontro di realtà e comitati diversi che, strada facendo, hanno iniziato a interessarsi ai problemi degli altri. E’ stata un’adesione dal basso per un’alternativa vera. Con questa lista civica puntiamo a raggiungere non solo chi è già vicino a noi ma anche chi non ha più fiducia nelle Istituzioni. Presenteremo un programma di soluzioni concrete frutto della partecipazione delle persone ai tavoli di lavoro. Quando identifichiamo i temi del lavoro, della pace, della sostenibilità ambientale chiamiamo il Comune alla responsabilità di rappresentare il bene collettivo, al di là degli interessi particolari che hanno il diritto di esistere ma che un’Amministrazione deve avere il coraggio e la forza di organizzare in una visione comune.”

“L’attuale Amministrazione comunale parla di aeroporto cargo, ma noi non comprendiamo perchè Parma debba diventare un porto logistico. Il rispetto della cosa pubblica va insegnato, con il Comune a dare per primo l’esempio sull’aeroporto, sullo stadio, sulla gestione del patrimonio comunale” continua Roberti. “Nel sociale ci sono povertà emergenti a cui si aggiungono quelle croniche. Poi c’è la priorità dei giovani: non pensiamo che le politiche securitarie siano risolutive dei problemi che non neghiamo esistano. Anche qui dobbiamo passare attraverso l’ascolto dei ragazzi perchè ci diano l’idea di come, non solo la pandemia, ma anche il quadro economico hanno influito sui loro comportamenti. Ai giovani chiederemo di aiutarci a creare un ponte intergenerazione. Poi serve uno sguardo femminile, che non vuole essere una battaglia di genere fine a se stessa, ma un cambio di paradigma.” AM