Migliorare la performance delle arginature e monitorare la loro tenuta grazie all’impiego di un sistema complesso di fibre ottiche: questo l’obiettivo primario di un innovativo progetto di ricerca condiviso tra AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) e la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Orientale che si affaccia sul Lago di Zurigo, con sede a Rapperswill.
Ed è proprio l’UFAM svizzero (che fa capo al dipartimento della Federazione che si occupa per competenza delle politiche ambientali, trasporti ed energia) che, grazie allo staff di ricercatori all’Università locale, ha individuato in AIPo il partner ideale per rendere concreto uno strumento tecnico- operativo in grado di incrementare la sicurezza idraulica di estesi territori.
La partnership nasce infatti dall’esigenza di dare una risposta adeguata ad una comune fragilità territoriale, tenuto conto che, nell’ambito della gestione dei corsi d’acqua, le criticità geotecniche ed idrauliche presentano caratteristiche simili sia in Italia che in Svizzera, seppure con piccole variazioni legate ai contesti specifici. E per dare il via alla fase più concreta, tra ricerca applicata e sperimentazione, approfondendo e scambiando le reciproche conoscenze di studio maturate nel tempo che, nei giorni scorsi, si è tenuto il Forum Italo-Svizzero sugli eventi di piena presso il Polo scientifico di AIPo a Boretto (Re).
Nell’ambito di una full immersion dedicata a queste tematiche di gestione ambientale è stato presentato il progetto “Fibra Dike”: un avanzato sistema di monitoraggio delle arginature in grado di consentire alla tecnologia di analizzare in tempo reale lo stato di effettiva solidità del sistema arginale dei corsi d’acqua in relazione ai diversi equilibri di portata. Sarà proprio il Polo scientifico AIPo (che al suo interno vanta due laboratori idraulici e uno geotecnico) ad ospitare la realizzazione di un modello di argine sperimentale con cui attuare prove tecniche mediante l’utilizzo della fibra ottica, finalizzati ad individuare i tratti arginali soggetti a maggiore criticità. Queste attività saranno naturalmente condivise già nei prossimi mesi e vedranno impegnati i due team di ricerca, coordinati dal responsabile geologo del centro prove e ricerche del Polo Scientifico Alessandro Rosso insieme ai ricercatori dell’università svizzera.
Soddisfazione per l’avvio di Fibra Dike è stata espressa dal Direttore di AIPo Meuccio Berselli :“AIPo è impegnata ogni giorno per garantire la sicurezza lungo i corsi d’acqua, sia con interventi di manutenzione che con nuove opere idrauliche. A tutto questo si integra un’attività di ricerca che punta a utilizzare al meglio le nuove tecnologie al fine di individuare risposte sempre più efficaci e rapide ai possibili fenomeni di piena”. Le tempistiche con cui gli effetti reali, in conseguenza ai cambiamenti climatici, si abbattono su comunità e territori, spesso in modo improvviso e violento, obbligano tutti coloro che si occupano della gestione del territorio ad agire cercando di ridurre i tempi di intervento e già oggi diventa fondamentale poter mettere in campo risorse tecnologiche in grado di contribuire a mitigarne le conseguenze. “Il Polo scientifico AIPo di Boretto rappresenta una realtà di eccellenza nel campo dello studio, della ricerca e delle sperimentazioni in materia di sicurezza idraulica – ha concluso il Direttore di AIPo Meuccio Berselli – vogliamo che sia sempre più a servizio non solo della struttura di AIPo ma di tutti gli enti del territorio affinchè le best practices possano trovare diffusa applicazione a beneficio di tutte le comunità“.