“W.E. – Edward e Wallis”

SMA MODENA

11/06/2012

Manhattan, 1998. La giovane Wally Winthrop, intrappolata in un matrimonio pubblicamente invidiabile ma personalmente umiliante, frequenta quotidianamente l’esposizione dei cimeli del duca e della duchessa di Windsor nei locali di Sotheby’s e si lascia ossessionare dalla storia di re Edward, che negli anni Trenta abdicò alla guida dell’impero inglese per amore di Wallis Simpson, americana senza doti né dote, due volte divorziata. Mescolando i propri sogni ad occhi aperti con la lettura della vera corrispondenza di Wallis Simpson, la giovane immagina i retroscena di quella che è stata definita la più grande storia d’amore del ventesimo secolo e il sacrificio che ha imposto, anche o soprattutto a Wallis.
Americana “esiliata” alla corte d’Inghilterra, Madonna s’identifica senza farne mistero in questa storia tra leggenda e verità, privacy e “pubblicità”, prigionia e libertà. In questa sovrapposizione e nella conseguente riduzione della storia contemporanea a mero filtro, si assommano la genuinità e l’errore dell’approccio della regista alla materia, che per l’opera seconda rinuncia al contratto ludico e fresco insito in Sacro e Profano e scrive il suo primo lento.
Nonostante Abbie Cornish incarni credibilmente il mix di romanticismo e tristezza del personaggio di Wally e regga dei primi piani molto intensi, i suoi sforzi si scontrano contro un personaggio che è puramente funzionale, spia interna dell’autrice, donna-schermo senza profondità e senza una storia “tutta per sé”. Le sue inquadrature davanti alla vetrina dei gioielli, che più Colazione da Tiffany non si potrebbe, e gli abitini elegantemente neri della giovane Wally (che fanno da contraltare immaturo e trattenuto a quelli sì davvero moderni di Elsa Schiaparelli indossati da Mrs. Simpson), così come le scelte musicali, soffrono della stessa malattia: sono oggetti di bellezza senza profondità o autenticità, pezzi da museo, immagini senza movimento, imitazioni (come il collier esposto nella teca), prove di cinema.
Madonna mette in mostra i propri gusti e le proprie passioni ma, specie nella seconda parte del film, s’invischia in un dialogo con se stessa che esclude lo spettatore critico e dà luogo non a caso a quei dialoghi tra le due Wally(s) che non sono sempre facili da perdonare.
 

(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
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