Primarie, Rutigliano: “Si dovevano svolgere prima del referendum”

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Lascio ad altri le analisi sul voto referendario.
Prima di riflettere sulle conseguenze del voto per la nostra città mi permetto una sola considerazione di carattere generale: il ministro Maria Elena Boschi, condottiera della bocciata riforma costituzionale, ed i suoi principali collaboratori, hanno dimostrato grave insipienza istituzionale poiché nel modificare la legge elettorale e l’assetto delle provincie (questa modifica ascrivibile ancor più al ministro Del Rio) hanno puntato tutto sulla modifica del senato e sull’abrogazione delle provincie contenute nella bocciata legge costituzionale. Questo ha creato un evidente cortocircuito istituzionale poiché oggi ci ritroviamo con un Senato da eleggersi in modo schizofrenico rispetto alla Camera dei Deputati e con delle provincie che rimangono come Ente territoriale ma già da tempo svuotate di competenze, personale, ecc., con delle ipotetiche aree vaste conosciute più come “nomen iuris” che come entità reali.
Per questa ragione il ministro Boschi ed i suoi fedelissimi dovrebbero fare pubblica ammenda, scusarsi e dedicarsi ad altro.
Veniamo quindi alle cose che riguardano la nostra città:
1) forte è il rammarico per il fatto che le primarie in vista delle prossime elezioni amministrative non si siano svolte prima del referendum.
Le ragioni sono intuitive ed evidenti così come le responsabilità. Speriamo che i responsabili ne traggano le dovute conseguenze (ma dai loro commenti ne dubito);
2) Matteo Renzi, nel bene e nel male, ha dimostrato che in politica è necessario metterci la faccia e farlo per tempo. Sono finiti i tempi dei conclavi e dei caminetti mentre è necessario mettersi in gioco fino in fondo, alla luce del sole, con posizioni chiare, nette e tempestive e, in caso di sconfitta, trarne le conseguenze. Si riuscirà a farlo anche a Parma? Finora non è stato così poiché qualcuno ha operato solo per frenare in attesa di conoscere l’esito del referendum (ognuno valuterà se ciò è stato fatto per poltronismo, insipienza politica o grande scelta politica nell’interesse generale; io propendo per le prime due);
3) nei prossimi mesi ci saranno le primarie del PD (con candidature da presentarsi entro il 22/12 p.v.), il congresso del PD, le parlamentarie per le prossime elezioni e, per l’appunto, le elezioni politiche (che dovrebbero svolgersi in tarda primavera). L’auspicio è che ciascuno, da subito, ci metta la faccia dichiarando apertamente i propri progetti, le proprie proposte, le proprie ambizioni, senza dannosi trascinamenti, rinvii, ecc. ecc..
La chiarezza, anche in politica, è un valore.
Ultima considerazione: il primo ministro francese si è dimesso dalla carica dichiarando che lo faceva perché è sua intenzione partecipare alle primarie del suo partito per la carica di Presidente della Repubblica.
In casa nostra qualcuno ha polemizzato perché si prevede che chi vincerà le primarie si dovrà dimettere da eventuali altre cariche per “correre da Sindaco” senza paracaduti.
E’ chiaro il diverso senso delle istituzioni.
Sono certo che il futuro sarà roseo e che ci aspettano mesi solari.
Ottimismo della volontà.

Massimo Rutigliano

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