La vittoria alle elezioni regionali in Sardegna aveva illuso, forse troppo, il centrosinistra. Poi è arrivata la sconfitta in Abruzzo. La realtà rimane difficile…
Mentre il voto in Sardegna aveva dato segnali di risveglio, le elezioni in Abruzzo hanno dimostrato che il percorso per la costruzione di una grande coalizione è ancora lungo, che non sempre questa formula funziona.
Ma ciò non significa che bisogna abbandonare la strada intrapresa.
Il dialogo tra le forze politiche che possono costituire un’alternativa al centrodestra e soprattutto che possono unirsi su una proposta di governo credibile e sostenibile è la via giusta.
Nonostante alcune differenze, credo valga la pena continuare ad approfondire il confronto con il M5S, con cui abbiamo già governato e attraversato il periodo difficilissimo della pandemia. In Sardegna e in Abruzzo emerge chiaro che il Pd è necessariamente il perno di queste coalizioni, ed è chiamato a svolgere il ruolo più faticoso di provare a unire piuttosto che a dividere.
Il Pd è anche il perno anche della maggioranza nel Comune di Parma?
Il Pd ha promosso e costruito attorno a sé l’alleanza a sostegno della candidatura di Michele Guerra, vincendo le elezioni e ottenendo un importante consenso nel 2022. I numeri restituiscono un dato oggettivo e devono poi tradursi nella azione di governo della città.
Due anni fa come immaginavi funzionasse questa coalizione?
A prescindere dai percorsi per costruirla, che avrebbero potuto essere diversi, il Pd non voleva correre da solo. Sono d’accordo con il sindaco quando dice che la vita di coalizione può essere faticosa, ma condivido con lui la soddisfazione per il confronto quotidiano, attraverso il quale si creano le condizioni perché l’Amministrazione comunale possa lavorare bene e produrre i risultati.
Certo, c’è ancora molto lavoro da fare per la città che vogliamo, ma il Comune c’è.
† Gesù, è inutile che torni sulla terra nella parusia, non ti riconosceremmo (di Andrea Marsiletti)
Ogni tanto si vocifera di possibili allargamenti della maggioranza ad alcuni consiglieri civici presenti in Consiglio comunale. A riguardo che valutazione esprimi?
Il dialogo con alcune forze politiche è legittimo; da un altro punto di vista la nostra coalizione ha un’identità uscita da un percorso di costruzione e dalle urne. Ogni passaggio deve tenere conto del percorso fatto, verificando che sussista la condivisione su ciò che è necessario e prioritario fare per la città.
Come stai interpretando il tuo ruolo di rappresentate politico del Pd all’interno della maggioranza, nella tua funzione di vicesindaco. Operativamente in cosa consiste?
Ho molte deleghe e un’agenda impegnata. Quindi, dal punto di vista operativo, significa lavorare tanto.
Allo stesso tempo richiede di intervenire con l’atteggiamento giusto laddove si manifestino sensibilità diverse all’interno della coalizione, per contribuire alla condivisione delle scelte. Devo interpretarle e lavorare con il gruppo per sviluppare la proposta di governo migliore possibile.
Credo che l’operazione stia riuscendo bene, grazie anche al contributo della Giunta e dei consiglieri di maggioranza.
Potremo essere anche più propositivi, ed è proprio su questo che sto continuando a lavorare.
Cosa vuol dire essere il vice di un sindaco come Guerra?
Significa confermare quotidianamente la scelta fatta dagli elettori nel 2022 e la responsabilità del ruolo verso la città.
Con il sindaco ho un confronto quotidiano sui problemi della città, come ci hanno chiesto i cittadini di Parma alle elezioni.
È un lavoro che richiede un dialogo costante e che sta dando i suoi frutti.
Andrea Marsiletti