3 maggio 1979: la Thatcher viene nominata Primo Ministro

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Il 3 maggio 1979 Margaret Thatcher viene nominata Primo Ministro del Regno Unito. Margaret Hilda Thatcher, nata Roberts, è stata una politica britannica.

Fu primo ministro del Regno Unito dal 4 maggio 1979 al 28 novembre 1990; è stata la prima donna ad aver ricoperto la carica di primo ministro, seguita da Theresa May solo nel 2016. Dal 1975 al 1990 fu inoltre leader del partito conservatore britannico. Il titolo nobiliare di Baronessa di Kesteven nella contea del Lincolnshire le fu dato il 7 dicembre 1990. Al suo nome è legata la corrente politica denominata Thatcherismo, che fonde il conservatorismo con il liberismo e il periodo britannico degli anni ottanta è detto era thatcheriana. Era conosciuta anche come la Lady di ferro, in inglese The Iron Lady.

Margaret Thatcher nacque il 13 ottobre 1925 a Grantham nel Lincolnshire, in una famiglia di solidi principi religiosi e di fede protestante metodista; suo padre era droghiere e impegnato nell’attività politica e religiosa locale. Si laureò in chimica presso il Somerville College dell’università di Oxford; fin dall’università si occupò di politica diventando presidente di un’associazione studentesca conservatrice. Dopo la laurea si impiegò come ricercatrice chimica presso la BX Plastics, un’industria di ingegneria per materiali plastici.

Anche in questo periodo non venne meno il suo impegno politico. Per seguire i suoi impegni politici, si trasferì a Dartford nel Kent dove lavorò presso una famosa industria conserviera del Regno Unito. A Dartford partecipò alle elezioni del 1950 e 1951 senza riuscire a sconfiggere il candidato del Partito Laburista ma conquistando comunque molti consensi che ridussero il grande vantaggio che il Partito Labour deteneva in città. Proprio nel partito conservatore del Kent conobbe Denis Thatcher che sposò nel 1951, convertendosi all’anglicanesimo.

Nel 1953 alla coppia nacquero due figli gemelli (Mark e Carol). Nello stesso anno completò ulteriori studi e divenne avvocato fiscalista di professione. Nel 1982 intervenne nelle ricerche per ritrovare suo figlio Mark, smarritosi nel Deserto del Sahara durante il rally Parigi-Dakar. Nel 2004 Mark, che viveva in Sudafrica, fu arrestato per il suo coinvolgimento in un tentativo di colpo di Stato in Guinea Equatoriale e questo turbò non poco l’equilibrio familiare dell’ex first Lady britannica. È morta l’8 aprile del 2013 all’età di 87 anni a causa di un ictus nella sua suite presso l’Hotel Ritz nel centro di Londra.

Nel 1950 e nel 1951 si candidò per il Partito Conservatore ma fu sconfitta con onore aumentando notevolmente i voti per il suo partito. Nel 1959 fu eletta alla Camera dei Comuni. Nel 1961 divenne Segretario parlamentare al Ministero delle Pensioni, carica che mantenne fino al 1964, quando i conservatori persero le elezioni; in seguito ottenne alcune cariche all’interno del partito. Da parlamentare fu una dei pochi conservatori a votare a favore della depenalizzazione dell’omosessualità maschile e dell’aborto; votò inoltre per il mantenimento della pena di morte durante le votazioni che l’avrebbero abolita, e attaccò il Governo laburista di Harold Wilson per le sue politiche fiscali; dal 1967 divenne parte dello Shadow Cabinet, occupandosi di Trasporti e poi di Istruzione.

Dopo la vittoria dei conservatori nel 1970, che portò Edward Heath alla carica di Primo ministro, Margaret Thatcher divenne Ministro dell’Istruzione, ma fu costretta a promuovere politiche spesso impopolari a causa dei tagli operati dal governo. Una di queste riguardava l’abolizione del latte gratuito nelle scuole per i bambini di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. Questa impopolare misura le valse il soprannome di “Thatcher, the milk snatcher” (Thatcher, la ruba latte). Dopo la sconfitta alle elezioni nel 1974 decise di candidarsi per la leadership del partito e nel febbraio 1975 divenne leader del Partito Conservatore, la prima donna a ricoprire tale carica.

Da leader dell’opposizione mantenne molti uomini di Heath nello Shadow Cabinet (essendo un outsider, all’inizio, non aveva ancora molti sostenitori) ma criticò la proposta del predecessore di dare maggiore autonomia alla Scozia e cercò di convertire il partito alle sue visioni di politica monetaria (Supply-side economics). Nel 1976 tenne un famoso discorso in cui attaccava duramente l’Unione Sovietica; un giornale russo ribatté nominandola “signora di ferro”, che le valse il soprannome britannico iron lady, da allora sempre associato alla sua immagine. Nel 1978 una sua intervista le valse molti consensi, quando affermò che «gli inglesi sono davvero spaventati che questa nazione possa essere sommersa da persone con una cultura differente»; in seguito i sondaggi registrarono un balzo in avanti nei consensi del Partito Conservatore.

In quello stesso anno il governo laburista di James Callaghan si trovò in grave difficoltà a causa di scioperi, crescente disoccupazione e collasso dei servizi pubblici; i conservatori sfruttarono a loro vantaggio la situazione e alle elezioni del 1979 ottennero la maggioranza alla Camera dei Comuni: Margaret Thatcher divenne Primo ministro. Arrivando a Downing Street disse, parafrasando San Francesco d’Assisi: “Dove c’è discordia, che si possa portare armonia. Dove c’è errore, che si porti la verità. Dove c’è dubbio, si porti la fede. E dove c’è disperazione, che si possa portare la speranza”.

Da Primo ministro s’impegnò per rovesciare il declino economico che interessava il Regno Unito ormai da qualche decennio e per restituire al Paese un importante ruolo nel panorama internazionale. In quanto filo-monetarista, Thatcher incrementò il tasso d’interesse per ridurre l’inflazione e aumentò l’Iva, preferendo la tassazione indiretta a quella diretta; questi interventi colpirono soprattutto l’industria manifatturiera, e la disoccupazione finì per raddoppiare in poco più di un anno. Nel 1982 l’inflazione tornò a livelli accettabili e il tasso d’interesse fu abbassato; nonostante la crescita economica avesse tratto giovamento da questi interventi, l’industria manifatturiera ridusse i propri utili di un terzo in quattro anni e, nello stesso periodo di tempo, la disoccupazione aumentò di quattro volte.

La prima importante riforma economica fu l’Housing Act del 1980, cioè il diritto degli inquilini di case dello Stato di acquistare l’abitazione in cui vivono beneficiando di agevolazioni fiscali, allo scopo, come successe, di aumentare la vendita di alloggi. Il 30 aprile 1980 un gruppo di sei terroristi arabi assaltò l’ambasciata iraniana a Londra, chiedendo in cambio della fine dell’assedio il rilascio di 91 arabi detenuti in Iran. L’ultimatum sarebbe scaduto alle ore 12 del giorno dopo: se le richieste non fossero state accolte, essi minacciavano di uccidere i 26 ostaggi e di far saltare in aria l’edificio.

Thatcher prese subito il comando dell’operazione gestendola in prima persona, come farà anche l’anno successivo con il secondo sciopero della fame dei prigionieri irlandesi e due anni dopo nella Guerra delle Falkland. La sua gestione dell’emergenza, complice la diretta televisiva che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso per i 5 giorni dell’operazione (il sequestro terminerà il 5 maggio) e il decisivo ordine di attaccare i sequestratori (5 di essi furono uccisi e uno catturato) facendo irruzione nella stanza ove erano annidati, diedero grande popolarità al Primo Ministro, facendole conquistare dopo un solo anno al 10 di Downing Street la fama di grande condottiera.

Sempre nel 1980 tentò di proibire, senza riuscirci, l’uso nelle istituzioni pubbliche del termine “sandinismo” e i suoi derivati[12], a seguito dell’assassinio da parte dei sandinisti del dittatore nicaraguense Anastasio Somoza Debayle. Nel 1981 un numero di appartenenti all’IRA iniziò lo sciopero della fame per riottenere lo status di prigionieri politici toltogli dal precedente Governo; Margaret Thatcher non cedette alle loro richieste e dieci di essi morirono di fame, primo dei quali Bobby Sands; e solo 217 giorni dopo e grazie all’intercessione delle famiglie dei prigionieri lo sciopero della fame fu interrotto e parte dei diritti furono reintegrati per i prigionieri paramilitari. Quello fu anche l’anno di sanguinose rivolte della popolazione povera contro il governo. La più violenta fu quella di Brixton.

Si scoprirà solo nel 2011, dopo la desecretazione di documenti riservati, che nel 1981 il Kgb voleva inviare nel Regno Unito un commando terrorista per uccidere Margaret Thatcher, in quanto alleata degli Stati Uniti e Primo Ministro di una potenza nucleare ostile all’Unione sovietica. Nel 1982 la giunta militare dell’Argentina rivendicò le Isole Falkland, territorio britannico, da essi chiamate Malvinas, ordinandone l’occupazione da parte dell’esercito. Thatcher vi inviò una task force navale per riprendersi le isole; l’operazione fu un successo e favorì un’ondata di patriottismo nel Regno Unito.

Determinante per la vittoria della guerra fu il controverso affondamento dell’incrociatore argentino General Belgrano, avvenuto su ordine dell’Iron Lady mentre questo si trovava fuori dal limite della zona di guerra. Il Regno Unito riuscì a sconfiggere militarmente la dittatura di Buenos Aires grazie ad alcune informazioni segrete passate ai britannici da un altro regime sudamericano, il governo cileno del generale Augusto Pinochet, nemico della nazione confinante, oltre che dal permesso accordato dallo stesso Pinochet di sostare in Cile per rifornirsi di carburante agli aerei britannici da guerra.

Il rapporto di amicizia della Thatcher – che ne apprezzava l’anticomunismo e il liberismo – con il dittatore cileno sarà un argomento controverso, anche molti anni dopo: la Lady di ferro si opporrà ai tentativi di mettere Pinochet sotto processo per i crimini compiuti nel Cile dell’epoca della dittatura militare, ai danni anche di alcuni cittadini spagnoli, che configuravano quindi un mandato di cattura europeo.

Sulla guerra delle Falkland, Thatcher dichiarò: “Chi si trova in guerra, non si può far distrarre da complicazioni diplomatiche, deve superarle con ferrea volontà”, riferendosi soprattutto alle polemiche sull’affondamento del Belgrano. Questo fu uno dei fattori che portarono alla vittoria del Partito Conservatore alle elezioni del 1983. Ma, in realtà, i Tories riuscirono a ottenere un’amplissima maggioranza solo grazie alla scissione dal Partito Laburista del Partito Socialdemocratico (che si alleò col Partito Liberale); il Partito Conservatore si ritrovava quindi con tre opposizioni separate i cui voti (sommati) lo superavano 53,4 a 42,4; ma grazie al sistema elettorale britannico, esse venivano fortemente sottostimate.

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