“Noi ripartiamo da Stalin”

29/10/2014
h.12.30

L’avevamo dichiarato all’inizio di questa nostra fatica, all’epoca della costituzione dell’Associazione Stalin, che il nostro obiettivo non era mantenere il culto di una icona, bensì lanciare una sfida all’anticomunismo di destra e di sinistra, riportando la discussione su Stalin e l’interpretazione del suo operato in un ambito di verifica storica e teorica. Sottraendola peraltro non solo alla vulgata troskoide, ma anche all’oscuramento di una sinistra ‘critica’ che oggi si raccoglie attorno a Marx XXI, una via di mezzo tra il fiancheggiamento ai rottami del PdCI e la voglia di costituire un centro di ricerca che ruota attorno all’opera del prof. Domenico Losurdo.
Non sappiamo se il risultato del nostro lavoro abbia colto nel segno e quanto interesse abbia suscitato, se l’ha suscitato. A noi promotori ha permesso comunque, anche se siamo ancora in corso d’opera, di sistematizzare una posizione e una ricerca che riteniamo necessaria e mai seriamente intrapresa inchiodati come siamo tra ‘marxologi’ in cerca della pietra filosofale, talmudisti emme-elle e rifondatori del comunismo per adattarlo alla cultura dell’occidente capitalistico.
Partire da Stalin può sembrare unilaterare e parziale, ma per noi è una verifica di come si intende aprire la discussione sul comunismo e soprattutto sulla storia del movimento comunista. Sarebbe come affrontare la discussione sulla rivoluzione francese ignorando Massimiliano Roberspierre.
E’ vero però che, in una fase di devastazione culturale ad opera sopratutto della sinistra anticomunista, se vogliamo reintrodurre una memoria di ciò che è stato il grandioso movimento comunista del novecento – e non solo per la sua ricostruzione storica ma per la formazione dei nuovi militanti comunisti – dobbiamo affrontare un arco di problemi più vasto e precisamente aggredire una serie di questioni che diano il senso all’operato dei comunisti e capire perchè si è arrivati fino all’abbattimento del muro di Berlino.
Per questo sul piano della documentazione e dell’analisi ci sembra giunto il momento di allargare i nostri orizzonti per ricostruire un quadro complessivo della vicenda comunista dopo Lenin e fissarne il significato. Per fare questo, come è evidenziato dal nuovo frontespizio del nostro sito, ci occuperemo:
– delle vicende dell’Internazionale comunista
– di che cosa è stato effettivamente il PCI
– della controrivoluzione in URSS e dei suoi effetti nel movimento comunista
– della guerra fredda e della lotta di classe nelle democrazie popolari
– della Cina dalla rivoluzione culturale a Deng Xiaoping
Qual’è il significato della ricerca e della documentazione che proponiamo in questo nostro lavoro? Come si è detto all’inizio, lo scopo è duplice. Da una parte fornire ai compagni e alle compagne di quella che ci auguriamo diventi una nuova leva di quadri comunisti la necessaria documentazione su quella che è e deve rimanere la loro eredità storica. Ma dall’altra inquadrare questa eredità in una visione materialistica della storia in cui esperienza soggettiva e realtà oggettiva si condizionano dialetticamente. Attraverso l’interpretazione storica dobbiamo saper recuperare il metodo marxista e, aggiungiamo, il metodo comunista, che è quello che ha condizionato positivamente tutto il novecento.

 

Associazione Stalin
Il segretario Luciano Bronzi (leggi intervista)

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