La matassa dell’aeroporto Verdi sembra sbrogliarsi: chi ha vinto e chi deve ancora vincere (di Andrea Marsiletti)

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L’intervista del The Globe and Mail a Andrew O’Brian, direttore della canadese Centerline Airport Partners, la società che ha acquisito la maggioranza di Sogeap, rende noti numeri importanti e positivi:

  1. la pista del Verdi non verrà più allungata di 320 metri come approvato dal Consiglio comunale (che già aveva dimezzato l’incremento rispetto al progetto originario) ma di 150 metri per consentire l’atterraggio dei aerei passeggeri Boing 757;
  2. l’obiettivo quinquennale è di aumentare il traffico passeggeri a 700mila passeggeri all’anno dagli attuali 125mila.

Nessun accenno ai voli cargo. Del resto se la società decide di allungare la pista meno di quanto potrebbe, vuol dire che la partita cargo è stata archiviata. Se poi qualche farmaco, pezzo di ricambio o cassetta di ananas fossero trasportati nella stiva dei vecchi Boeing 757 (i più grandi aerei passeggeri costruiti da Boeing) accanto alle valige dei passeggeri, davvero non ci sarebbe nessun problema. E’ già così, è sempre stato così. Parleremmo di niente.

Non ho elementi nè competenza per valutare questi numeri. So che i cargo non avrebbero portato alcun vantaggio economico alla città, e, viceversa, ogni singolo passeggero che sbarca a Parma porta un ricchezza alla città.

Parma collegata a Parigi, Londra, Praga, Marrakesh, Berlino è la più grande opportunità oggi ipotizzabile per il turismo culturale e gastronomico estero della città, la sua appetibilità, la sua notorietà, la sua trasformazione in una città davvero europea.

Alla notizia dell’intervista di O’Brian il Comitato NoCargo, che avrebbe tutti i titoli per intestarsi una quota del risultato ottenuto (missione “no cargo”, per l’appunto), ha balbettato qualcosa sui social. Oggi come ieri il Comitato ha un ruolo importantissimo, e per esercitarlo deve mantenere la sua credibilità: vigilare nell’interesse dei cittadini della zona sugli orari di decollo e atterraggio dei voli. E’ questa la questione essenziale, concreta. In una zona super urbanizzata, con un’infrastruttura aeroportuale che è lì da decenni, è la notte, con il suo diritto inalienabile al riposo, l’elemento centrale.

 

† Terra Santa 16 – Il discorso di Gesù sul Monte delle Beatitudini, il più rivoluzionario della storia (di Andrea Marsiletti)

 

Politicamente è una vittoria indiscutibile del sindaco Michele Guerra, più che della sua maggioranza che sull’aeroporto si è spaccata rendendo decisivo il voto positivo di quasi tutti i consiglieri di minoranza.

Tecnicamente, nell’ombra, è stato determinante nelle varie fasi dell’iter amministrativo il direttore generale del Comune di Parma, Pasquale Criscuolo, preparatissimo, protagonista soprattutto nella Conferenza dei Servizi. Ci è voluto un uomo venuto a Parma da due anni per sbrigare la matassa dell’aeroporto… ma che strano…

La palla adesso passa a Sogeap.

Qualcuno a Tagba moltiplicò i pani e i pesci (leggi), vediamo se canadesi sono capaci, come dicono e come speriamo, di moltiplicare i passeggeri.

O se sono dei falsi profeti.

Andrea Marsiletti