Area Verde con varchi sulle tangenziali, Vignali: “La transizione ecologica non va fatta sulla pelle dei cittadini”

“Perché si dà seguito all’area verde senza pensare ad alternative e incentivi per i cittadini e imprese e senza ancora un progetto complessivo? Il cittadino vede che si cominciano a installare delle telecamere come sta avvenendo nella zona a sud, tutto questo crea preoccupazione non essendoci ancora un progetto complessivo, ma si procede a pezzetti secondo un progetto annunciato nel 2021 oltre il quale non si sa nulla su regole, modalità e funzionamento procedendo a rovescio. La transizione ecologica non può essere fatta sulla pelle dei cittadini. Così Pietro Vignali, ex sindaco di Parma, in un’articolata interrogazione che presenterà al Consiglio Comunale.

“Questa amministrazione intende proseguire con l’installazione dei varchi elettronici alle tangenziali, senza aver ancora ottenuto l’autorizzazione Ministeriale necessaria per istituire una zona a traffico limitato allargata alle tangenziali prevedendo un impegno di spesa per 373.000 euro senza un progetto completo, visto che i varchi in tangenziale sono ben più di 30”.

Ma anche se dovesse ottenerla, mi chiedo se siano stati valutati correttamente gli impatti disastrosi che avrebbe sul piccolo commercio, sulle realtà artigianali e sui cittadini. Bloccare la mobilità significare privare i cittadini di una libertà personale”. La logica dell’amministrazione procede al contrario ed è sbagliata: le politiche ambientali si devono fare proponendo alternative e incentivi per i cittadini, prima di mettere divieti che penalizzano le persone, soprattutto quelle più fragili dal punto di vista economico.

“La buona qualità dell’aria è un obiettivo importante per tutti, ma l’amministrazione intende scaricando sulle spalle dei cittadini tutto il peso della salvaguardia dell’ambiente che dovrebbe invece, altresì, essere una priorità del pubblico – prosegue Vignali. Le nuove limitazioni del traffico penalizzano chi lavora, gli anziani e tutti quelli che non si possono permettere di acquistare un auto nuova. Considerato l’andamento demografico e la crescita della povertà, è palese come il problema diventi di carattere sociale: si andrebbero a fermare le classi più deboli visto che molte limitazioni riguarderebbero anziani che si spostano solo per fare la spesa, per visite ospedaliere o altre necessità.

 

Marcella Saccani ricorda Tommasini nell’anniversario di Basaglia: “Mario dedicò la sua vita ai più fragili. Non aveva paura di nessuno”. INTERVISTA

 

“Nella discussione del bilancio non c’è stato nessun incremento di spesa né per il potenziamento della mobilità sostenibile né per il trasporto pubblico. Sarebbe stato opportuno rimettere prima in funzione i parcheggi scambiatori, oggi abbandonati, che non svolgono più il ruolo per cui sono stati ideati reintroducendo le navette e altri servizi di sharing mobility. Le frazioni che sono al di fuori dell’area verde non hanno ancora ricevuto, e probabilmente non lo riceveranno, visto i mancati stanziamenti, i necessari collegamenti sia per quanto riguarda le navette sia per quanto concerne le piste ciclabili. L’unico esperimento per le frazioni, week bus, è durato pochi mesi e poi drammaticamente fallito e mai più riproposto.

Ed ancora, incalza Vignali, si è pensato alle molte realtà artigianali e di piccola industria che hanno sede ancora oggi all’interno delle tangenziali e hanno nel loro bacino di utenza anziani e piccoli artigiani che fanno pochi chilometri e difficilmente hanno mezzi di ultima generazione. Cosa ne sarà di loro, delle loro abitudini? E di quelli che invece hanno sede all’esterno della cintura, ma devono entrare in città e non si possono permettere furgoni di ultima generazione”.

“Cosa ne è stato degli incentivi per trasformare macchine e furgoncini a metano che avevamo introdotto come città capofila in Italia e che avevano consentito la trasformazione di quasi centomila macchine a metano? “

Per non parlare del Mov -in, chiosa Vignali: “Una scatola nera? A parte che non permette tanti chilometri, rappresenta una sorta di tracciamento degli spostamenti. Siamo dentro a un Grande Fratello che controlla i movimenti?

È ben noto poi a tutti che il problema inquinamento deriva soprattutto dal riscaldamento delle abitazioni e dall’autostrada che passa a fianco della città. Gli obiettivi del DUP in materia energetica sono assolutamente inefficenti: 1,5 Mw pubblici per il 2024 sono assolutamente pochi rispetto all’estensione della città. Non ci sono investimenti per efficientamento energetico di edifici pubblici e privati cosi come per le comunità energetiche al di là di poche e residuali sperimentazioni annunciate.

Senza tutti questi investimenti e servizi la transizione ecologica diventa solo una scusa per fare cassa visto che è stato fatto un bilancio di previsione che regge con oltre 21 milioni di multe” – chiude l’ex sindaco.

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