
I Carabinieri della Compagnia di Fidenza, nella serata del 23 luglio, sono intervenuti in una via del centro storico, su richiesta di un extracomunitario che aveva avuto una discussione, per futili motivi, con due connazionali suoi vicini di casa, i quali a suo dire lo avevano minacciato. Il richiedente si è mostrato da subito collaborativo, ha infatti fornito i documenti e gli elementi utili per inquadrare quanto successo e le minacce subite da due giovani di sua conoscenza, questi ultimi lì presenti, verosimilmente in stato di alterazione psicofisica, non lo sono stati altrettanto.
Gli stessi infatti si sono immediatamente mostrati poco collaborativi, negando ai militari la possibilità di identificarli compiutamente, anzi assumendo un comportamento provocatorio, proferendo nei loro confronti minacce e insulti. Gli stessi opponevano viva resistenza alle operazioni di identificazione, rifiutando anche di salire a bordo del veicolo militare per essere accompagnati in caserma per le operazioni di foto segnalamento.
† Maria Maddalena diventa Dio in Dio e ci chiama a essere amore per amore, amore senza ritorno (di Andrea Marsiletti)
Non contenti i due nordafricani hanno ingaggiato con i carabinieri una colluttazione, tentando di opporsi all’attività di polizia giudiziaria in essere, dapprima con spintoni e poi tentando di colpire gli operanti con calci, pugni e sputi. L’irruenza dei due veniva, dopo non poca fatica, contenuta dai Carabinieri, unitamente ad altri equipaggi intervenuti a supporto. Una volta messi in sicurezza ed immobilizzati i magrebini venivano portati presso la Compagnia Carabinieri di Fidenza, dove venivano tratti in arresto con l’accusa di resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale, nella considerazione che nella colluttazione alcuni Carabinieri riportavano lesioni, fortunatamente lievi.
I due soggetti arrestati, un 20enne ed un 26enne, entrambi magrebini residenti nella cittadina borghigiana, dopo l’arresto sono stati tradotti in Tribunale, dove il giudice ha convalidato l’arresto e disposto per entrambi la misura della carcerazione in regime di arresti domiciliari in attesa della celebrazione del processo.
Comando Provinciale Carabinieri di Parma