04/02/2009
h.09.00
Da alcuni giorni è in corso un’intensa schermaglia dialettica tra Italia e Brasile sul “caso Battisti”.
Torna così d’attualità la tragica stagione degli “anni di piombo” che ha insanguinato la nostra Patria a cavallo tra anni settanta e ottanta.
Si dirà, nulla di nuovo, ciclicamente accade, un episodio, un fatto di cronaca o una ricorrenza e l’attenzione si riaccende su quei tragici anni in cui una generazione di giovani si è consumata tragicamente per una degenerazione della passione politica.
E l’Italia si divide, ognuno ricorda e piange i suoi morti, i suoi martiri… Questa volta no, è diverso, c’è un assassino che si è sottratto alla giustizia, ha lasciato che altri suoi “compagni” pagassero per i crimini efferati di cui per primo si è macchiato, si fa beffe di loro e dei parenti delle vittime pretendendo di reinventare una verità che molti processi hanno sancito.
E’ l’attrazione dei circoli intellettuali della gauche parigina, protetto dalla dottrina Mitterrand, ma con disinvoltura torna alla clandestinità per sfuggire nuovamente alla giustizia quando il governo francese acconsente finalmente all’estradizione e ripara in Brasile. Passano gli anni ma nelle parole e nel volto di Battisti nemmeno l’ombra del pentimento, solo l’arroganza di chi si crede furbo ed impunito.
Allora succede che per una volta l’Italia e la sua classe politica, Governo, maggioranza ed opposizioni, si ritrovano uniti per chiedere che un terrorista paghi il conto con la giustizia italiana, per difendere la dignità Nazionale, perché è assurdo e fazioso che il Governo brasiliano consideri Cesare Battisti un perseguitato, un rifugiato.
Succede così che un politico, il Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, “ Democratico” area Ds, firmi la petizione di Azione Giovani per richiedere l’estradizione di Cesare Battisti superando steccati di parte. Una petizione che vuole sensibilizzare il popolo brasiliano (già oggi oltre l’80% è contrario a concedere lo status di rifugiato a Battisti) affinché l’Alta Corte riconsideri la decisione del Ministro della Giustizia Gnero.
Chiediamo quindi che, nel rispetto della sovranità nazionale del Brasile, sia concessa l’estradizione di un terrorista che a fronte di una condanna all’ergastolo non ha fatto nemmeno un giorno di carcere ed invitiamo i cittadini a firmare e a sostenere l’iniziativa sui siti www.alleanzanazionale.it e www.firmiamo.it/estradizionebattisti.
Fabio Marmiroli
Presidente Provinciale
Azione Giovani Parma