

Nei giorni scorsi Dario Costi, consigliere comunale che alle ultime elezioni comunali da candidato sindaco ha raccolto il 13,5% dei consensi sostenuto da quattro liste civiche, ha lanciato il movimento politico “Parma Ora”. Lo abbiamo intervistato.
Quali sono i perchè dell’iniziativa “Parma Ora”?
Siamo ripartiti con l’idea di creare un movimento politico (non solo civico) che si ponga l’obiettivo di esprimere un punto di vista alternativo alla logica attuale dei partiti e immaginare un impegno sui temi della città con un orizzonte più ampio. Stiamo lavorando a un’organizzazione che preveda un responsabile per il territorio che ritorni nei luoghi che abbiamo frequentato in campagna elettorale e e riprenda il filo del rapporto con tanti parmigiani. Vogliamo inoltre promuovere il dibattito politico e occasioni di confronto per stimolare l’innalzamento della qualità della discussione anche attraverso la presentazione di esempi interessanti e utili per la città.
Quindi segnate una differenza dalle logiche dei partiti?
Direttore, bisogna iniziare a parlare chiaro e uscire dagli equivoci, dal non dire per stare nelle logiche di convenienza. In campagna elettorale noi abbiamo espresso chiaramente quali fossero le nostre posizioni sulla base di dossier approfonditi e analisi puntuali, allo stesso modo intendiamo impegnarci in consiglio comunale con la stessa chiarezza e determinazione.
Avrà notato che non sono vicepresidente di alcuna Commissione. Ho rifiutato quella urbanistica proprio perché non prestarmi al gioco degli scambi e delle corrispondenze. Sono in commissione e farò valere il mio contributo in maniera indipendente nell’esclusivo interesse della città. Con ancora maggiore impegno.
Chi fa parte di questo movimento?
Tanti nostri candidati alle comunali hanno dichiarato il loro interesse al progetto di “Parma Ora” per ampliare il confronto e allagare il coinvolgimento a tutti coloro che vorranno fare questo percorso insieme a noi. È un processo aperto. Un cammino che prenderà la strada che individueremo insieme a chi verrà con noi.
Come sono stati i primi mesi dell’Amministrazione Guerra?
Da alcuni mesi frequento consigli e commissioni comunali e mi sono reso conto che il sistema è legato ad accordi e liturgie concordate e coordinate tra maggioranza e opposizione. La differenza del nostro approccio sarà quello di prendere posizioni chiare, entrare nel merito ed esprimere giudizi estranei alle piccole convenienze locali.
Nell’ultimo consiglio comunale ho votato contro le delibere di questa Amministrazione che sono state fin qui in gran parte atti dovuti come assestamenti di bilancio o esiti di procedure in essere. Siamo alla metà di ottobre e ancora non si è svolto un dibattito sulla lettura della città e sui temi principali quali infrastrutture, eco-sostenibilità ed emergenza energetica. Ho preso ufficialmente posizione in accordo della richiesta della Uil per impegnare le multiutility che svolgono un servizio pubblico in favore dei cittadini e delle imprese. Lo stanziamento del Comune è un modo sbagliato di affrontare un’emergenza molto più grande delle finanze pubbliche. Ho votato contro queste misure insufficienti e ho visto una parte dell’opposizione caratterizzarsi per un’incomprensibile astensione. Mi chiedo come si possa non pronunciarsi su queste scelte.
Quindi un giudizio negativo?
Per il momento ho visto poca proposizione e una linea di galleggiamento con un azione molto contenuta. Mi faccia fare una semplice considerazione riguardo l’attività della giunta. Dal Consiglio comunale dello scorso 10 ottobre andremo al prossimo al 7 novembre. Nulla da discutere e votare in questo mese. Non vedo particolare attivismo e spero proprio che prima o poi si lavori con maggiore intensità per un rilancio sempre più necessario ancor di più in un momento così difficile. Sanno che io sono sempre disponibile a dare un contributo anche alla luce degli studi urbani che faccio, anche se fino ad ora nessuno mi ha chiesto nulla, neanche una opinione…
Come vedi i rapporti di forza dentro la maggioranza?
Il giorno dopo le elezioni si è capito subito che si era compiuto il disegno di governo del Pd per riprendere la città. La compagine amministrativa è in larghissima parte composta da uomini dem, Pizzarotti è scomparso il giorno dopo le elezioni e Guerra si è dimostrato una figura di riferimento per quell’area politica a tal punto da non volere assessori della propria lista nè di Sinistra Italiana. Lo sapevamo ma non mi immaginavo una così rapida dimostrazione proprio a partire dalla giunta. I problemi per il Sindaco potranno arrivare allora più che da una opposizione in parte troppo accondiscendente proprio dalla stessa compagine che lo ha scelto e da cui proviene culturalmente. Noto infatti che proprio nella composizione della giunta emerge la centralità della figura del vicesindaco Lorenzo Lavagetto che, in buona compagnia di molti assessori, mi sembra costituisca oggi il suo principale azionista. Vedremo presto, penso, sviluppi interessanti. E li commenteremo insieme…
Andrea Marsiletti