INTERVISTA – Manuel Marsico (Pd): “Credo che il nuovo Tardini non sarà un ostacolo per la maggioranza”

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Manuel Marsico, il secondo da sinistra

Manuel Marsico è stato uno dei consiglieri comunali più votati alle ultime comunali di Parma, fa parte del gruppo consiliare Pd, è stato un sostenitore della candidatura a segretaria del Pd di Elly Schlein.

Lo abbiamo intervistato partendo un pò da lontano, dal momento fin qui più difficile dell’amministrazione Guerra, quando ci furono sei voti contrari della maggioranza (tra cui il suo) al piano di sviluppo dell’aeroporto Verdi.

Ti aspettavi che quel voto contrario producesse così tante tensioni dentro la maggioranza?

Sì, mi aspettavo le tensioni. Tuttavia, siamo consiglieri del Partito Democratico e il Partito Democratico è uno. Per fortuna c’è l’opportunità di confrontarsi a tanti livelli e non si può e non si deve ridurre il PD all’Amministrazione comunale.

Dovremo affrontare elezioni europee, regionali e provinciali. Bisogna tornare a riallacciare il rapporto con tutte quelle realtà sociali che chiedono aiuto e sponda nel rappresentare le loro istanze che sono anche le nostre. Si pensi soltanto al grido di denuncia su Martorano. Il PD non può accettare questo modello imposto dal governo. Deve stare vicino ad associazioni ed enti del terzo settore che per fortuna fanno da avanguardia.

Andrea, permettimi una riflessione ancora però. L’ultimo congresso nazionale, che ha visto vincere Elly Schlein solo a Parma tra tutte le provincie dell’Emilia, ci ha dato una lezione. Torniamo a fare politica mettendo previsione, prospettiva e un po’ di sorriso. Il resto viene da sè. A Parma torniamo a fare cose che ci fanno stare bene con noi stessi, proviamo a batterci per le nostre idee (salario minimo, salute pubblica, congedo paritario, settimana corta…). Tutte e tutti insieme. Parlo di Festa dell’Unità, incontri con i nostri esponenti nazionale, formazione, comunicazione. Chi più ne ha più né metta.

Perchè non è proprio stato possibile accogliere la proposta della giunta sull’aeroporto?

Non la si pensava allo stesso modo sull’efficacia tecnica, dal punto di vista politico e rispetto agli impatti ambientali e socioeconomici del piano di sviluppo probabilmente. Sono state settimane dure per tutti e non avere garanzie sufficienti sui cargo ha pesato.

Nonostante questo non è venuto a mancare il rapporto di fiducia.

Come valuti il ruolo del Pd dentro la giunta Guerra, dei suoi assessori e vicesindaco?

Penso che questa maggioranza debba continuare a lavorare unita. E anche quando ci sono delle divergenze, proprio dal dialogo, tirare fuori il meglio. Alternativa non c’è. Le assessore e gli assessori stanno dando il loro meglio. Tanto mi basta.

La delibera sul nuovo stadio Tardini appare il prossimo ostacolo da superare. Potrebbe ripetersi un altro “incidente” come quello sull’aeroporto?

Non penso che lo stadio sia un ostacolo. Si tratta di porsi tutti gli interrogativi possibili per fare le cose al meglio (come dimostra la mozione approvata l’anno scorso) nell’interesse generale. La complessità della conferenza dei servizi ne è un’ulteriore prova.

Tutti sanno che sono sempre stato affezionato alla proposta per stralci, ma niente di più di quello che dissi in consiglio comunale nella discussione.

Su quali temi credi di poter più dare un contributo alla giunta Guerra nei prossimi mesi/anni?

In questo anno e mezzo ho maturato una convinzione. I consiglieri non possono occuparsi dei singoli progetti, sarebbe un lavoro immenso e che spetta agli uffici. Possono, invece, esprimere suggestioni e lanciare proposte per la città.

Allora provo a mettere in fila qualche tema che è o sarà sotto gli occhi di tutti, sperando di far emergere delle priorità.

Parto dai lavori pubblici. Mi permetto di fare tre esempi. Su Piazza Garibaldi ci sono 4 milioni di euro. Al di là di eventuali resti romani, siamo sicuri che la città abbia bisogno di un altro spazio da riempire? O forse è meglio ragionare a una progettazione che metta in sicurezza e risolva la questione dehors che ormai strabordano? Magari pensando a una piazza con strutture fisse di valore artistico.

All’Ospedale Vecchio i lavori sono in corso. Quello spazio è il cuore dell’Oltretorrente. Deve essere vissuto tutti i giorni ed essere centro di sperimentazione culturale. Come, allora, se non coinvolgendo l’università e le più moderne forme di espressione? (nota a margine: l’università paga ancora l’affitto ai cinema per carenza di aule…)

Piscina di via Zarotto: i tre quartieri interessati (Cittadella, San Lazzaro e Lubiana) non possono fare a meno di un luogo come quello, che va oltre il semplice spazio acqua. Trovare e impegnare tutti i soldi necessari nell’annualità corrente è un obbligo.

Poi mi rimproverano che non parlo mai di giovani, allora su questo due parole. Nel 2025 scadrà l’attuale programmazione sui centri giovani. Sarà una grande occasione per riformare quelle realtà e rimodulare la spesa (circa un milione e mezzo l’anno). Possiamo fare la differenza per la vita delle ragazze e dei ragazzi in città, a partire dalla candidatura a capitale europea. So che l’assessora sta lavorando a tutto questo attentamente.

Fammi aggiungere un piccolo inciso qui. Chiastra (Vignali), Cavandoli (Lega) e Bocchi (FDI) si lamentano spesso in consiglio comunale dei circoli Arci. Quanti giovani della città, però, vivono quei luoghi come spazi di protagonismo e di aggregazione. Mi rivolgo ai nostri politici allora, davvero volete una città che rinunci a questo patrimonio? Mi dispiace, ma forse è più semplice che la città rinunci a voi.

Da qui, ampliamo le vedute: coordiniamo gli spazi di coworking, implementiamo un car sharing degno di nota per permettere ad una generazione di avere la possibilità di non comprarsi l’auto (o la seconda auto), garantiamo che gli studenti abbiano spazi in cui studiare e fare le loro assemblee.



Sul bilancio comunale quali riflessioni fai?

Sono tempi duri, di inflazione e tassi di interesse alti. I tagli del governo non aiutano. E allora tre cose devono guidare l’azione amministrativa: non moltiplicare i centri di costo, impegnare tutte le risorse stanziate in sede di previsionale e trovare nuovi spazi di manovra.

Sulla prima abbiamo davvero una profusione di spazi da gestire e di servizi da garantire. Se alcune cose non funzionano o non servono vanno tagliate. Mi costa tanto dirlo: se gli autobus notturni non vengono usati nei giorni infrasettimanali, allora bisogna rimodulare; idem per tutto ciò che non porta frutto.

In secondo luogo, non possiamo farci trovare indietro sul rispettare quanto previsto.

Per finire, i nuovi spazi di manovra con piccoli esempi. Se investire oggi sull’ammodernamento dell’area camper ci permette di incrementare del 10% gli introiti della tassa di soggiorno, allora è bene farlo e in fretta. Se la spesa di oggi sul fotovoltaico ci permette di risparmiare domani allora bisogna correre. Se aumentare le tariffe sugli educativi a chi è in una fascia di ISEE alta ci dà la possibilità di aiutare più persone o chi è più in difficoltà, allora non aspettiamo.

Mi rendo conto di aver lasciato fuori un bel po’ di questioni: dall’emergenza ambientale a quella abitativa, dal PUG alla cura del verde. E anche se l’urgenza di tutto questo è massima, ho provato a dare degli esempi tangibili. Spero che ci siano altre occasioni.

Certamente.

Andrea Marsiletti

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