INTERVISTA – Massimo Rutigliano: “Sì alla collaborazione di Fiere di Parma con Milano, sono molto critico sulla scelta operativo-societario. Alle primarie prevarrà il mio cuore berlingueriano…”

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Massimo Rutigliano

Massimo Rutigliano, avvocato, è un noto e autorevolissimo esponente della sinistra di Parma, già assessore della giunta del sindaco Stefano Lavagetto.

Abbiamo chiesto la sua opinione sulle primarie, sull’Amministrazione Guerra e su alcune cruciali questioni cittadine.

Prima domanda: andrai a votare alle primarie del Pd? Se sì, per chi?

Sarò sincero: ancora non lo so. Ho sempre partecipato a tutte le primarie, così come ho sempre votato in tutte le elezioni, anche se due volte ho votato scheda bianca non condividendo il candidato che la mia area politica presentava senza dare all’elettore la possibilità di esprimere la sua preferenza tra più candidati.

Questa volta ancora non lo so. Il congresso è stato veramente sotto tono.

Comunque penso che alla fine andrò a votare facendo prevalere il mio cuore di vecchio berlingueriano. Se andrò la scelta sul chi votare non sarà semplice:

a) Bonaccini è un bravissimo amministratore ma non lo vedo capace di rinnovare fortemente la classe dirigente e di infiammare i cuori mentre oggi il centrosinistra avrebbe bisogno anche di questo per cercare di ritrovare una propria identità popolare;

b) Schlein questa capacità ce l’ha maggiormente ma non so invece quanto sia capace di formulare proposte di governo serie ed efficienti, mentre il Paese ha bisogno anche di questo e non di una sinistra solo un pò radical chic.

Che valutazione fai sulla decisione di Michele Guerra di andare a votare alle primarie e di farlo per Bonaccini? Te l’aspettavi?

Valuto favorevolmente questa decisione. Guerra ha sempre dichiarato di essere un uomo del centrosinistra e di aver in più occasioni votato PD. Si tratta di primarie aperte (e questo lo condivido) e quindi tutti gli elettori di quell’area politica (ma anche i tantissimi astenuti) hanno diritto di partecipare. Se la partecipazione dovesse essere rilevante sarebbe un bel segnale per ritenere che il centrosinistra è ancora vivo e comunque che ci sono speranze di rinascita se ritrova la sua natura popolare.

Certo che mi aspettavo l’appoggio di Guerra a Bonaccini, mi sarei meravigliato del contrario. Mi risulta che Bonaccini (pur nel rispetto dell’autonomia parmigiana) abbia sempre appoggiato Guerra quale possibile candidato Sindaco così come credo che Guerra abbia fatto bene a dichiarare il suo appoggio a Bonaccini che, non dimentichiamolo, è il Presidente della Regione Emilia Romagna, che tanto può fare per il nostro territorio.

Che giudizio complessivo dai su questi primo semestre guerriano? Quali luci, quali ombre?

Come sai sono stato anch’io pubblico amministratore e credo che i fatidici primi 100 giorni debbano caratterizzarsi più per lo studio dei problemi e delle possibili soluzioni piuttosto che per eclatanti azioni. Credo che Guerra e gli assessori questo abbiano fatto in questo periodo e personalmente sono d’accordo. Mi sembra sia stato un periodo di ascolto delle diverse componenti sociali e di dialogo, anche con le opposizioni, chiarendo alcuni precisi obiettivi dell’amministrazione; in questo forte è la discontinuità con il passato recente e meno recente. Quindi né luci abbaglianti né ombre nere.

E’ però ormai giunto il momento di condurre la nave verso gli obiettivi e credo, per quanto a mia conoscenza, che questo avverrà. Se non dovesse avvenire, ma sono convinto che avverrà, ne riparleremo insieme, anche pubblicamente.



Condividi la decisione di Fiere di Parma di fare entrare nella sua compagine sociale Fiere di Milano (perdendo la maggioranza pubblica), tramite il conferimento del brand fieristico milanese di TuttoFood a Parma?

Condivido l’opportunità di una collaborazione con Fiere di Milano nel settore fieristico; la scelta operativa-societaria, così come impostata (sulla base delle indiscrezioni giornalistiche) mi vede invece fortemente critico perché ritengo che altri potessero e dovessero essere i veicoli di tale collaborazione. Chi è arrivato negli ultimi mesi si è trovato un pacchetto quasi già confezionato e, pertanto, è risultato difficile ricondurlo in un perimetro diverso, di maggior tutela per il nostro territorio, senza correre il rischio di far naufragare il tutto. Purtroppo negli anni passati la questione è stata mal gestita da chi c’era prima (pubbliche amministrazioni e privati) e a nulla è servito l’intervento di Millecolori che, nel silenzio generale, aveva segnalato che si stava iniziando a percorrere una strada sbagliata allorquando il Comune e la Provincia stavano vendendo all’asta (Credit Agricole unico partecipante) parte delle azioni (mettendo quindi a rischio la maggioranza pubblica del capitale sociale). Quello che sta avvenendo è la conseguenza di quella scelta che non ho condiviso e che allora venne motivata con l’esigenza di fare cassa per realizzare interventi strutturali a beneficio dell’aeroporto, con la particolarità che anche tale motivazione era fallace.

In sintesi: a) convengo sull’opportunità di instaurare forme di forte collaborazione con Milano nel settore del food;

b) non condivido lo strumento societario ipotizzato;

c) le responsabilità sono ben precise ed hanno radici lontane;

d) mi sembra che la città abbia alquanto dormito o fatto finta di dormire fino a pochi mesi fa, salvo far finta di svegliarsi all’improvviso;

e) la nuova classe dirigente non ha responsabilità avendo ereditato situazioni già delineate in precedenza da altri;

e) evito commenti su questi altri.

Futuro dell’aeroporto di Parma: come lo vedi?

Prima permettimi una riflessione: sono decenni che vengono immesse rilevanti somme nella società di gestione dell’aeroporto (Sogeap) che però è regolarmente in perdita con correlativa necessità di immetterci altre somme. Ogni volta per ottenere i soldi si dichiara che è stata trovata la ricetta magica per iniziare ad avere voli e migliorare i bilanci. Per me, visti i protratti risultati negativi, è evidente o che la società è stata mal gestita oppure che l’aeroporto non ha chance future.

Tutto questo non dovrebbe indurre qualcuno a fare qualche autocritica? Non dovrebbe indurre a cambiare il manovratore? Non dovrebbe indurre ad analizzare attentamente un piano industriale (che Millecolori ha vanamente chiesto venisse reso pubblico), verificandone l’attuazione almeno con cadenza bimestrale? Mi sembra che in questa città nessuno sia mai responsabile. Scusami lo sfogo.

Rispondo alla tua domanda. Vedo un futuro con tante ombre, con pochissimi voli passeggeri ma anche con pochi voli cargo. Mi limito a sperare che il futuro dell’economia parmigiana non diventi, in via prevalente, la logistica, ma sono certo che questo è un rischio che né le amministrazioni pubbliche né le categorie produttive della città vorranno correre. Per me l’economia parmigiana ha i numeri per puntare anche ad altro, anche perchè la legge sul contenimento del consumo del suolo obbliga a scelte precise.

Andrea Marsiletti

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