INTERVISTA – Sandro Campanini (Pd): “Guidare il gruppo consiliare più numeroso significa tracciare una rotta e fare sintesi”. Sui cattolici nel Pd di Elly Schlein…

Maggioranza, consiglio, rapporto con la giunta, Elly Schlein: intervista a tutto campo Sandro Campanini, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Parma.

Da consigliere di minoranza a capogruppo del partito di maggioranza assoluta di maggioranza: in cosa, in particolare, è cambiato il tuo ruolo in consiglio comunale in questa legislatura?

In democrazia la dialettica tra maggioranza e minoranza è fondamentale.

La maggioranza è tenuta a tradurre in azioni amministrative e concrete il programma e a sostenere costruttivamente e lealmente la Giunta, mentre la minoranza ha soprattutto il compito di controllare l’operato di chi governa e incalzarlo, anche in modo critico, per spingerlo a far meglio.

Quindi il mio ruolo attuale è diverso rispetto al passato: si tratta di realizzare il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni, contribuendo con idee e proposte. Rimane immutato il dovere di rappresentare i cittadini che ci hanno dato il loro consenso e lavorare nell’interesse di tutta la città. Inoltre, si tratta di portare all’attenzione della Giunta e degli uffici le istanze, quando legittime e giustificate, dei cittadini. Il ruolo di capogruppo – e ringrazio colleghe e colleghi per la fiducia accordatami– richiede un notevole impegno e senso di responsabilità. Seppure l’esperienza della scorsa consiliatura mi sia stata molto utile, anche perché come vicepresidente vicario ho potuto conoscere da vicino i meccanismi di funzionamento del Consiglio, sono felice di essere ora in maggioranza dopo una storica vittoria elettorale che il centrosinistra non conseguiva dal 1998 e che mi auguro sia colta in tutta la sua importanza anche fuori da Parma.

Cosa vuol dire e cosa comporta guidare il gruppo consiliare più numeroso?

Innanzitutto significa promuovere lo spirito di squadra: siamo dodici, certamente accomunati dall’adesione allo stesso partito, ma di diverse età, sensibilità, professioni, per fortuna ben bilanciati tra donne e uomini. Ognuno/a merita la massima considerazione perché ha ricevuto consenso da parte dei cittadini e ha proprie esperienze, capacità, idee. Per questo – ed essendo la maggior parte al primo mandato consiliare – occorre coltivare l’ascolto reciproco, in modo sincero e leale, valorizzando nel contempo i talenti di ciascuno/a. E’ chiaro che al capogruppo, anche attraverso un rapporto più diretto con sindaco, assessori e gli altri gruppi, spetta il compito di tracciare la rotta e trovare una sintesi. E ogni tanto, se necessario, assumersi la responsabilità di qualche decisione difficile, ma sempre nel dialogo e in modo trasparente.

Anche nel corso delle sedute consiliari, c’è un ruolo specifico e di “regia” che deve essere svolto con molta attenzione.

Devo dire che sono molto contento della compattezza e lucidità che finora abbiamo dimostrato: si pensi solo alla “maratona” notturna di dicembre per la discussione del bilancio preventivo. Vedo crescere di giorno in giorno la nostra capacità di intesa e di lavoro assieme, il che credo sia positivo non solo per noi ma anche per l’amministrazione comunale, per il nostro partito ed elettorato e, mi permetto di aggiungere, per la stessa città. Essere il gruppo più numeroso vuol dire sostenere e accompagnare, anche in modo creativo e propositivo, il lavoro della Giunta e del Consiglio, essere un tramite con i cittadini e lavorare assieme agli altri gruppi di maggioranza in spirito di coesione e leale collaborazione, avendo nel contempo sincero rispetto e attenzione verso le forze di minoranza. Non da ultimo, teniamo molto a una relazione viva con aderenti e circoli del PD e gli organismi rappresentativi del nostro partito, nonché con i rappresentanti nelle altre istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee.

Nuovo Stadio Tardini: ti aspettavi che venissero raccolte più di 8.000 firme contro il progetto? Adesso cambia qualcosa?

Il numero di firme raccolte è senza dubbio significativo e la partecipazione attiva dei cittadini è sempre un fatto importante e positivo, al di là delle diverse opinioni in campo e di qualche accento polemico.

Questa amministrazione e la sua maggioranza credono così tanto nel valore della partecipazione da avere promosso un intenso percorso partecipativo sul progetto stadio, a cui si sono aggiunte altre occasioni di confronto pubblico nel corso degli incontri di quartiere.

Abbiamo voluto fermamente rimettere al centro del dibattito pubblico la discussione sul futuro del Tardini, ben sapendo che c’erano diverse posizioni e sensibilità, fornendo a tutti l’occasione di esprimersi e di approfondire il tema.

Riguardo ai contenuti della petizione, la stiamo attentamente valutando, ma intanto una cosa è certa: la scuola Pezzani rimane lì dov’è e non c’è nessuna intenzione di demolirla, anzi condividiamo che si debbano svolgere le necessarie manutenzioni. Per il resto, nel gennaio 2022, come Assemblea comunale del Partito Democratico e come Gruppo consiliare avevamo espresso chiaramente una preferenza per un’impostazione progettuale diversa da quella allora presentata, che fosse orientata a una sobria risistemazione dello stadio, con una consistente riduzione del periodo di concessione e un’eventuale presenza di attività commerciali residuale e compatibile con i negozi di vicinato già esistenti.

Sia la mobilitazione che ha portato alla petizione che il sentimento manifestato da molti appassionati, nonché il sentire di tanti cittadini ed esperti che ogni giorno incontriamo e ascoltiamo, mi spingono a dire che quella è la strada da seguire per arrivare a un intervento che sia migliorativo – come legittimamente la Società Parma Calcio e gli appassionati desiderano – oltrechè inclusivo, e nel contempo connotato dai concetti di riuso, sostenibilità e ricerca della massima compatibilità possibile con il contesto urbano e la vita dei quartieri circostanti, nonchè con le esigenze della città.

Su tutto questo è prevista a breve una discussione consiliare e avremo quindi modo di dettagliare ulteriormente la posizione della maggioranza. Rilevo con favore le lettere inviate dal Sindaco Guerra al Parma Calcio e le recenti interviste rilasciate da lui e da alcuni Assessori, dando nel contempo atto al Parma di essersi posto in una posizione di disponibilità al confronto che fa ben sperare.

Su quali temi il tuo gruppo ha fin qui più sollecitato l’azione della giunta?

Premetto che i rapporti tra il gruppo consiliare e il Sindaco e i diversi assessori sono molto positivi, costanti e improntati a dialogo e ascolto reciproco, nel rispetto per la specificità dei ruoli. E’ chiaro che il mandato che i cittadini ci hanno assegnato è anche quello di stimolare positivamente la Giunta sugli aspetti che ritengono e noi stessi riteniamo più importanti.

I temi su cui in questi primi mesi di mandato abbiamo maggiormente interloquito (oltre allo stadio) riguardano l’ambiente e il consumo di suolo, il sociale (in particolare sanità, casa, povertà, accoglienza), un positivo accordo sulle Fiere – che è stato poi ottenuto grazie all’impegno di tutti – un aeroporto incentrato sul traffico passeggeri, la mobilità sostenibile – in particolare il trasporto pubblico, il sistema ferroviario e un collegamento di Parma ai treni AV – l’ascolto dei cittadini, il decoro degli spazi pubblici e le manutenzioni (in particolare del verde), la sicurezza, i giovani, la disabilità, una nuova riflessione sugli usi di alcuni importanti luoghi come il complesso San Paolo e il Parco Cittadella, il rilancio del centro storico e dell’Oltretorrente, la vivibilità dei quartieri, la gestione di alcuni eventi.

Tutti temi peraltro sui quali la Giunta è attiva e sensibile. Sull’attuazione dei progetti finanziati con PNRR, l’obiettivo è già assolutamente presente a Sindaco, Giunta e struttura amministrativa, a partire dal Direttore generale Dott. Criscuolo, ma se può essere utile un nostro contributo, ci siamo.

Sei notoriamente un consigliere comunale che raccoglie consensi nel mondo cattolico: com’è visto in questi ambienti il nuovo Pd di Elly Schlein?

Qui parlo personalmente e non da capogruppo. Più che di un “nuovo PD” preferisco parlare di un PD capace di rinnovarsi nei contenuti della sua proposta politica, di rafforzare i rapporti con tutta la società italiana, a partire dai settori meno avvantaggiati e più in difficoltà, e di valorizzare i propri aderenti e simpatizzanti, sapendo coltivare l’unità nella ricchezza delle differenti sensibilità. Che vincesse l’uno o l’altra, queste erano e sono a mio avviso sfide ineludibili.

Credo che i cattolici democratici – al di là di come si sono distribuite le loro preferenze per Bonaccini o per Schlein – riconoscano il valore di una figura giovane, la novità positiva di una donna segretaria del maggior partito del centrosinistra e l’attenzione ad alcuni temi che anche Papa Francesco richiama continuamente, come la sostenibilità ambientale, il lavoro per tutti ed equamente retribuito, la lotta alle disuguaglianze, la ricerca della pace nel riconoscimento del diritto all’autodifesa.

Non nascondo però che ci sono – e io stesso personalmente ho – preoccupazioni su alcune tematiche valoriali e a questo proposito vorrei sottolineare che la Costituzione rappresenta un riferimento ineludibile: essa è frutto dell’incontro alto e virtuoso tra le fondamentali tradizioni culturali presenti nel nostro Paese (e in Europa) e in particolare tra cattolici e laici. Lasciandoci illuminare da quel “faro”, tutti/e siamo chiamati/e a perseguire il bene comune, attraverso un continuo confronto in quell’agorà laica che è la politica e più precisamente le istituzioni democratiche, in cui anche i cristiani, come tutti gli altri, devono portare un loro contributo come servizio alla comunità e non come occupazione di spazi, avendo come finalità la promozione della persona umana.

Per questo, quando si approcciano temi molto delicati occorre confrontarsi in modo serio e approfondito: non è solo una questione di cattolici e laici, perché in realtà le posizioni sono molto più articolate e trasversali (si pensi – solo per fare due esempi – a quanta parte del mondo femminista sia fermamente contraria all’utero in affitto/GPA o ai moltissimi medici che chiedono estrema prudenza nell’affrontare le tematiche del cosiddetto “fine vita”). In gioco infatti ci sono innanzitutto valori umani. Del resto, sulla contrarietà all’utero in affitto/GPA mi trovo ad esempio d’accordo con Bonaccini che non ha certo il mio stesso percorso politico-culturale.

Personalmente la cosa che più desidero in questo momento è che si possa discutere con rispetto, libertà e sincerità, evitando gli slogan, esaminando bene le questioni e tutte le implicazioni che ogni orientamento comporta. Quello che temo – e che spesso noto nel dibattito pubblico – è un eccessivo grado di semplificazione su tematiche che sono in realtà molto complesse e che anche in altri Paesi (a differenza di quanto si sente dire) sono oggetto di continuo confronto. Il Partito Democratico è nato ed è tale per la ricchezza delle diverse sensibilità che lo abitano: a mio avviso occorre perciò praticare, con pazienza e disponibilità, lo sforzo del confronto di merito, per evitare rischiose scorciatoie.

Andrea Marsiletti

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