Pizzarotti: “Un Residence comunale per gli sfratti”

La proposta del sindaco di Parma contro l'emergenza abitativa: "Priorità alle famiglie con bambini"

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Federico Pizzarotti

«Un Residence comunale per le emergenze sfratti». E’ questa la proposta che il sindaco Pizzarotti lancia su TV Parma e ripresa oggi sulla Gazzetta di Parma.

Il sindaco, dopo avere specificato, che «l’assistenza momentanea a chi è in difficoltà è in dovere dell’ente pubblico», ha puntualizzato che «però non è pensabile che la soluzione della sistemazione in un residence a spese del Comune diventi definitiva. I costi sono elevati e le risorse limitate, per cui occorre che le famiglie interessate dagli sfratti, oltre che ai diritti che certamente hanno, si facciano carico anche di doveri e di una collaborazione con l’ente pubblico».

Da qui una proposta: «Fatte salve le emergenze nel breve termine si potrebbe pensare a una formula sul tipo di un residence comunale per gli sfrattati con minori come soluzione temporanea e tampone».

«Va detto che comunque il Comune non può pagare l’affitto di un alloggio a tutti gli sfrattati. Il nostro intervento deve essere limitato a un’emergenza nel breve termine, mentre per quel che riguarda il medio termine vanno individuate soluzioni differenziate caso per caso e comunque serve sempre un dialogo reciproco con chi ha la necessità della casa, che non può pretendere di essere assistito per sempre».

Per far fronte alle emergenze immediate, allora, «ho parlato con il prefetto e la proposta potrebbe essere quella di una struttura di accoglienza con un tempo predefinito di permanenza, in grado di evitare che le famiglie, soprattutto quelle con bambini, nell’immediato, finiscano per strada. Ma la base di ogni intervento è che ci sia una limitazione temporale dell’assistenza».

Con la conclusione, ribadita con forza, «che in ogni caso non apriremo nessun dialogo con chi si renderà responsabile di occupazioni abusive, che, ci tengo a ripeterlo non hanno nessuna giustificazione, neppure in casi di emergenza assoluta».

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