Le monache di clausura Clarisse Eremite: “Il blocco COVID sia una potatura benedetta perchè Chi Osserva Veramente Incontra Dio”

Ormai faccio fatica a trattenermi dall’utilizzare parole accalorate, entusiaste, mi viene da dire elettrizzate, ogni qualvolta scrivo sulle monache di clausura Clarisse Eremite, l’ordina claustrale di Santa Chiara di derivazione francescana.

L’anno scorso le monache clarisse mi hanno ospitato per qualche giorno nel loro monastero di Fara in Sabina (leggi reportage a fondo pagina), e da allora ho creato un legame (e un contatto giustamente saltuario per non interferire in modo improprio nella loro vita dedicata alla preghiera) che non vorrei mai si spezzasse. Questi sentimenti così forti da parte mia. Da parte loro credo simpatia per me, di più non mi permetto di aggiungere per non peccare di presunzione o di vana gloria.

Vorrei condividere questo mio rapporto con i lettori di ParmaDaily perchè possano comprendere il significato, e spero il valore, della vita contemplativa.

Al di là della rubrica “Il silenzio della clausura” già aperta da tempo, l’occasione sarà la pubblicazione, e speriamo il rilancio più diffuso possibile, di alcune riflessioni che le monache clarisse scriveranno per tutti “affinché il blocco causato dal COVID divenga occasione per scoprire che in realtà …
C – chi
O – osserva
V – veramente
I – incontra
D – Dio”.

Proprio così, le giornate in casa per il Covid siano un momento di incontro con Dio, un’occasione santa. Un po’ come “la trasformazione del fuoco in legno” che canta Francesco De Gregori in una delle sue bellissime canzoni.

Vogliamo inaugurare un appuntamento per manifestare la vicinanza che desideriamo esprimervi in questo delicato momento storico” scrivono le monache clarisse. “Pubblicheremo diverse proposte augurandoci siano frammenti di fede, speranza e carità. Affrontiamo insieme questo periodo ricordando che è a oggi concessa, a tutta l’umanità, l’occasione di riappropriarsi di un bene prezioso: il tempo” continuano le monache.

“Insoddisfatti, caotici, arrabbiati con noi stessi, con il mondo, con Dio, ci troviamo dinanzi a una frenesia che è stata interrotta!

Non abbiamo più scuse, il tempo è ormai nostro alleato!

Ritroviamo pertanto la perla preziosa coscienti che Dio ha inciso una verità nel cuore di ogni uomo che è impossibile fraintendere, e per fare ciò è necessario vivere in modo autentico il quotidiano che non può essere “consumato” sui social network.

Incameriamo pertanto quanto di buono e utile può giungerci attraverso questi supporti ma, cosa fondamentale, ristabiliamo le priorità per essere fedeli alla nostra vera identità e per restituirla a chi ci è accanto.

Sì, perchè solo nella relazione “incarnata” siamo noi stessi: l’abbruttimento deriva dalla mancanza di legami reali!

Dunque… non sprechiamo l’ennesima possibilità donateci: mettiamo a posto la nostra anima, smettiamo di tradire noi stessi, comportiamoci in maniera degna della vocazione ricevuta creando lo spazio necessario affinchè questa potatura si riveli benedetta.

Tribolati ma non schiacciati camminiamo insieme ricordando che ‘al tramonto della nostra vita saremo giudicati sull’amore’.”

Per occupare le nostre giornate in casa non ci sono solo i social, Netflix, i libri, i grafici dei numeri dei contagi… per i lettori di ParmaDaily anche la santità delle monache di clausura.

Che meraviglia!

Andrea Marsiletti


IL MONASTERO DI CLAUSURA DI FARA IN SABINA (di Andrea Marsiletti)

La mia esperienza in un monastero di clausura, partecipando alla liturgia delle monache

La preghiera delle monache del passato, nella sofferenza, per essere vicine al loro sposo Cristo

Una preghiera davanti ai corpi intatti delle monache morte nel 1600

Il silenzio della clausura ti chiama

Le monache Clarisse trasformano la paglia in oro. Un altro miracolo della clausura

Una famiglia piccolo borghese davanti al cancello del monastero di clausura

Le Marte e le Marie nel monastero di clausura delle Clarisse

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