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Lettera aperta al sindaco Michele Guerra riguardo ai problemi di sicurezza e incolumità pubblica per i cittadini che abitano nei dintorni dello stadio
Egregio sig. sindaco Michele Guerra,
ci rivolgiamo a lei per chiedere se è tollerabile, dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, che i 24.600 residenti del quartiere Cittadella — più di quanti tifosi può contenere lo stadio Tardini — durante ogni giornata di partita debbano essere esposti a situazioni di potenziale pericolo, minaccia dell’incolumità pubblica e limitazione della libertà di movimento come quelle che si sono verificate in occasione della partita di calcio del 26/11/2022.
Dalle 11 del mattino fin oltre le 19 di quel sabato, una vasta area intorno allo stadio è rimasta sotto assedio, con traffico in tilt e pesanti riflessi negativi sull’intera città. E si è trattato solamente di una partita di Serie B. Neanche vogliamo immaginare cosa accadrebbe se il Tardini dovesse ospitare squadre del massimo campionato nazionale o delle coppe internazionali, con tifoserie ben più numerose e incontrollabili.
È evidente che l’ubicazione di uno stadio di calcio da oltre 20 mila posti inserito a forza tra le abitazioni di un quartiere residenziale nel pieno centro città è del tutto inadeguata ed è la prima causa dei problemi di stress urbano, ordine pubblico e minaccia alla sicurezza che molte decine di migliaia di parmigiani sono costretti a patire, loro malgrado, a ogni evento sportivo calcistico giocato al Tardini.
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Il progetto del nuovo Tardini, che questa Amministrazione, in perfetta continuità con la precedente, intende imporre alla città in assenza di un qualsivoglia reale ed effettivo confronto pubblico — il “percorso partecipato” recentemente indetto dalla Giunta è soltanto un maldestro tentativo per non dover ammettere che è già tutto stabilito sopra la testa dei cittadini — è oggettivamente molto aggressivo per la città, nocivo per la qualità della vita e la sicurezza delle persone, e con pesanti criticità di carattere urbanistico che aggraverebbero ulteriormente lo stress urbano, i problemi di traffico, di inquinamento e i pericoli per la sicurezza e l’incolumità pubblica.
Ci preme sottolineare che lei, in qualità di Sindaco — ovvero “ufficiale del Governo” — è tenuto ad adottare tutti i provvedimenti necessari “al fine di prevenire e di eliminare i pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana” (art. 54, comma 4, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) ed è quindi responsabile delle possibili conseguenze in caso di inerzia o mancato intervento.
Auspichiamo che gli avvenimenti della notte del 3/6/2017 in piazza San Carlo a Torino — che provocarono 1.672 feriti e 2 morti — che hanno visto coinvolta, in qualità di sindaco, Chiara Appendino, possano indurla a riflettere sulle effettive responsabilità e potenziali rischi a cui sta consapevolmente e deliberatamente esponendo la cittadinanza di Parma per i prossimi 90 anni — tanto durerà la concessione dell’area Tardini al privato — a causa dell’inspiegabile insistenza nel voler ignorare in modo arbitrario l’ipotesi di delocalizzare il nuovo stadio in un luogo più adeguato, lontano dal centro urbano e dai quartieri residenziali e dalle scuole, nel rispetto degli imprescindibili doveri di salvaguardia della sicurezza urbana e dell’incolumità pubblica.
Osservatorio Stadio Parma