Ospedale di Parma: eseguiti mille interventi con il robot chirurgico

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Importante traguardo raggiunto all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma dove sono state eseguite 1.000 procedure chirurgiche con il robot Da Vinci a beneficio di altrettanti pazienti. L’attività della piattaforma robotica del Maggiore di Parma, avviata nel novembre del 2019, negli ultimi anni ha triplicato il numero di interventi raggiungendo il record di oltre 360 procedure nel 2023. Un risultato che è stato ottenuto, condividendo risorse strumentali, logistiche e di personale, grazie all’impegno e al lavoro di quattro strutture: Urologia diretta da Umberto Maestroni, Clinica Chirurgica generale diretta da Paolo Del Rio, Chirurgia toracica, diretta da Paolo Carbognani e Ostetricia e Ginecologia, diretta da Tullio Ghi.

“Operare con il robot, una metodica nuova quando è stata introdotta e complessa per l’alta tecnologia, ha richiesto impegno nella formazione con scambio di saperi tra diverse discipline. La nostra forza – spiega Paolo Del Rio, direttore del dipartimento di Chirurgia generale e specialistica – è stata la condivisione di competenze e questo ci ha permesso di raggiungere importanti traguardi, con un utilizzo sempre crescente del robot anche per specialità come la chirurgia generale e la ginecologica. Vorrei ringraziare tutte le équipe coinvolte, gli infermieri del blocco Ala ovest e gli anestesisti della 2° Anestesia e rianimazione, diretta dalla professoressa Elena Bignami”.

“La piattaforma robotica – conclude Sandra Rossi direttrice sanitaria di Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – ci ha permesso di effettuare interventi di alta complessità sfruttando al massimo le innovazioni tecnologiche e la grande professionalità degli operatori del nostro Ospedale. Oggi raccogliamo i frutti di un lavoro partito 4 anni fa.  Un risultato che è stato possibile soprattutto grazie a un progetto che ha messo la priorità clinica del paziente al centro del sistema, fornendo la migliore e più moderna terapia chirurgica”.

Le équipe chirurgiche, chi sono e che tipo di interventi svolgono

All’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma quella robotica è una piattaforma condivisa ed estremamente trasversale. Quattro le équipe coinvolte quella urologica con Umberto Maestroni, Davide Campobasso e Francesco Dinale con un’attività prettamente di chirurgia oncologica nell’ambito dei tumori alla prostata e del rene, quella di chirurgia toracica con Luca Ampollini, Valeria Balestra, Luca Mussini e Giovanni Bocchialini per le neoplasie del polmone e del mediastino.

A queste due strutture che sono state le prime ad avviare la piattaforma robotica si sono aggiunte l’équipe di chirurgia generale con Paolo Del Rio, Francesco Giovanni Cinieri, Carmelo Puliatti, Raffaele Dalla Valle, Federico Marchesi e Lorenzo Viani, per la chirurgia dei tumori del colon-retto, chirurgia di parete addominale ed epatobiliare e l’équipe di Ostetrica e ginecologia con Roberto Beretta, Vito Capozzi, Maurizio Di Serio e Martino Rolla con un’attività prevalente in ambito oncologico e di casi selezionati di chirurgia ginecologica benigna.

 

† Qualche giorno fa mi è apparso un angelo. Si chiama Giulia (di Andrea Marsiletti)

 

Robot chirurgico, che cos’è e come funziona

La piattaforma robotica è formata da una console chirurgica, un carrello paziente e un carrello visione.

La console chirurgica rappresenta il centro di controllo del robot Da Vinci; è il sistema con cui il chirurgo si interfaccia e controlla il sistema endoscopico e gli strumenti EndoWrist (strumentario chirurgico che replica ed amplifica i movimenti della mano), attraverso due manipolatori e una pedaliera. Inoltre il chirurgo osserva il campo operatorio attraverso un visore stereo “full immersion” in HD-3D.

Il carrello paziente è il componente operativo del sistema Da Vinci ed è provvisto di quattro braccia innestate su di un perno centrale girevole, che comandano l’endoscopio e gli strumenti chirurgici in modo da poter agire su tutti i quadranti del campo operatorio. Il carrello visione contiene l’unità centrale di elaborazione delle immagini. Inoltre, offre la possibilità di vedere il campo operatorio in tre dimensioni full HD (in grado di moltiplicare fino a 10 volte la normale visione dell’occhio umano) e di utilizzare movimenti naturali simili a quelli delle mani e delle braccia. La tecnica robotica riesce a filtrare e rendere pressoché impossibili eventuali tremori dell’operatore alla console, consente un’estrema facilità di accesso ad anatomie “difficoltose” e incrementa notevolmente la precisione nella procedura demolitiva e in quella ricostruttiva.

Il costo del robot è stato  pari a 2.778.000 euro, sostenuto da fondi Aziendali e da una donazione di un milione di euro di Fondazione Cariparma.

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