Piano regionale dello sport, Bocchi (FdI): “8 milioni nel 2024 e solo 2,9 nel 2025 e 2026: forse ci sono le elezioni?”

SMA MODENA
Priamo Bocchi

In Emilia Romagna coloro che svolgono qualche attività fisica/motoria sono il 39% della popolazione totale. In Emilia-Romagna attualmente operano 4.536 società sportive affiliate a Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e Discipline Sportive Associate (DSA), che raggiungono le 10.639 unità se si considerano anche le società sportive affiliate agli Enti di Promozione Sportiva (EPS). Se consideriamo inoltre la forte crescita della pratica sportiva destrutturata, si comprende come la cultura sportiva nella nostra regione sia particolarmente diffusa.

Su un totale di 6.277 impianti sportivi, pari a 17.096 spazi di attività (Parma è la quarta in regione con 733 impianti e 1984 spazi di attività ed è quinta nel rapporto numero tra residenti e spazi di attività). Da notare che il 45% degli impianti della nostra regione è antecedente il 1979 e che le palestre scolastiche, indispensabili per lo svolgimento delle attività delle società, limitano la costruzione di percorsi di doposcuola rivolti agli studenti.

Sempre in tema di studenti: il Rapporto sullo stato di salute dello sport in ER attesta al 55,3% la percentuale degli studenti della Scuola Secondaria di Secondo Grado che pratica attività sportiva mentre il 25,8% ha abbandonato e il 14,9% non pratica nessun sport (il 40% è quindi sedentario).

Lo sport è la rete sociale più potente e serve una forte azione comunicativa e promozionale che porti l’attenzione sui suoi benefici in termini sociali, educativi, inclusivi, economici, di salute e benessere.

E’ necessario costruire relazioni maggiori tra il mondo sportivo e le associazioni del territorio (volontariato, centri per anziani, associazioni che si occupano di disabilità, ecc.), potenziare la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio impiantistico pubblico regionale e aumentare la pratica motoria nelle scuole. La funzione sociale dello sport ha ricadute positive sulla fascia giovanile: per questo occorrono nuove progettualità per ridurre la percentuale dei sedentari e di coloro che abbandonano l’attività.

Il sostegno alle società sportive di base, oggi in grave difficoltà nel reperire tecnici, istruttori e volontari, deve essere rafforzato in ogni modo. Troppo spesso la regione privilegia gli enti di promozione solo perché politicamente controllabili. Infine, bene la promozione di grandi eventi.

Mi chiedo però come mai nel piano triennale dello sport 2024-2026 della regione sono previsti 8 milioni di euro nel 2024 e solo 2,9 milioni nel 2025 e 2,9 nel 2026. Forse perché ci sono le elezioni regionali?

Priamo Bocchi – Fratelli d’Italia