Poesia: arrivano “I naufraganti” di Luca Ariano e Carmine De Falco

SMA MODENA

Tra le nuove uscite in ambito di poesia, sicuramente desta attenzione l’accurata edizione della seconda raccolta curata a quattro mani da Luca Ariano – noto poeta residente a Parma e molto attivo sia nella produzione che nella divulgazione – e Carmine De Falco, apprezzato poeta napoletano con diverse raccolte pubblicate negli ultimi vent’anni.

A distanza di circa dieci anni da “I Resistenti” (uscito per Edizioni d’If) viene pubblicato dalla casa editrice Industria & Letteratura “I Naufraganti”, chiara metafora dell’esperienza letteraria, artistica e culturale nei primi due decenni del nuovo millennio.

Come scrivono nella prefazione gli Autori stessi: “Una decade è un lasso di tempo insignificante nella storia umana. Allo stesso tempo è una fetta importante della vita dei singoli. E nell’epoca in cui viviamo, si costella di cambiamenti prima inimmaginabili. Tutto muta rapido, vorticoso, “usa e getta”. All’inizio del nuovo millennio la “parola” si presentava già largamente impoverita e depotenziata del suo carico di fuoco, sopraffatta dalla società dell’immagine, e perpetuata da manipoli di adepti coraggiosi quanto auto referenziali. Forse proprio per questo alle fine degli anni zero, una nuova generazione di poeti ha sentito l’urgenza di unirsi in lavori collettivi, dall’accento politico, in esperienze come Pro/Testo (Fara, 2009) e Calpestare l’oblio (Argo, 2010) che sono il terreno sul quale nasceva la nostra idea di un lavoro poetico a quattro mani – I Resistenti (d’If, 2012) – innescato da un’esigenza di parola e di affermazione, di afferrare l’esistente che andava svanendo e resistere, in un’Italia i cui fondamenti socio-culturali deragliavano, grazie soprattutto al ventennio berlusconiano, dove l’ignoranza ostentata dei nuovi arricchiti, il trash e il kitsch, saturavano l’immaginario collettivo. Poco più di dieci anni dopo, tutto è cambiato, le sirene sempre più allarmanti del cambiamento climatico, l’esperienza del Covid19 e dei lockdown, la guerra incredibilmente vicina, geograficamente ma soprattutto nelle conseguenze economiche e politiche, il nascere di nuovi poteri finanziari che vanno oltre il capitalismo e oltre i governi e gli Stati, l’implosione finale delle ideologie, e l’esplosione dell’intelligenza artificiale, sempre più abile veicolo di generazione di prodotti culturali, ci proiettano in un nuovo status di naufraganti in una terra di mezzo tempestosa, dove diventa anche difficile condividere opinioni ed idee, intravedere approdi.
Una poesia intrisa di riferimenti storici, ma con gli occhi al presente. In questi giorni di Memoria, suona attuale. Purtroppo nuovi olocausti si stanno replicando altrove…

“Quel giorno quando le truppe varcarono
cancelli solo corpi di ossa e forni spenti:
«Non era propaganda!»
Qualcuno pianse con il fucile in spalla.”

La chiara dichiarazione di intenti è richiamata in esergo: “L’indifferenza è il peso morto della storia” (Antonio Gramsci). A dire come la poesia oggi abbia più che mai un ruolo di rilancio culturale e di redenzione umana dalla crisi sempre più evidente della civiltà occidentale, in particolare europea.
Il mondo di certezze in cui sono nati i due autori è stato decostruito, e questa raccolta di poesie, scritta da poeti naufraganti, non ha altra pretesa se non quella di testimoniare esperienze e storie sullo sfondo della Storia.

Il libro è in uscita nelle librerie il 10 febbraio prossimo ed è disponibile su ordinazione al sito www.industriaeletteratura.it

Alberto Padovani

 

(Foto Costanzo Ioni)