Ponte di Colorno, Rainieri: “Troppi due anni di chiusura”

“Bisognava fare di più, molto di più, per evitare i due anni di chiusura, nella migliore delle ipotesi, di un ponte sul Po con alternative precarie e lontane”.

Questo il parere espresso dal Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, riguardo alle ultime notizie e polemiche sul ponte tra Colorno e Casalmaggiore chiuso ormai da un anno e per il quale si attende l’assegnazione dei lavori di riparazione che, se non vi saranno intoppi, dovrebbero terminare a settembre 2019.

“Che sono stati sbloccati dal Ministero i fondi occorrenti per la riparazione e che grazie a questi sta procedendo l’iter per l’assegnazione dei lavori non può che essere positivo ma rimane a monte il problema che una chiusura così prolungata sta creando danni economici e sociali incalcolabili – ha quindi proseguito il Consigliere regionale leghista – Viene da chiedere perché per il ponte di Genova si parla di una ricostruzione totale da realizzarsi in otto mesi mentre per una riparazione di un ponte enormemente meno impegnativa e meno costosa ci vogliono due anni.

La risposta è semplice: a Genova si potrà procedere con l’iter della somma urgenza, per il ponte tra Colorno e Casalmaggiore, invece, la procedura è quella ordinaria perché le istituzioni del territorio, in primo luogo la Regione Emilia-Romagna e la Provincia di Parma, non hanno voluto ascoltare la sofferenza di un territorio così danneggiato dalla chiusura del suo ponte e non hanno fatto nessuna richiesta di attivare un iter di emergenza. Gli esponenti del PD che guida quelle due amministrazioni oltre che il Comune di Colorno, sono ridicoli quando dichiarano che i soldi trovati per la ristrutturazione sono merito del loro Governo e dei loro, per fortuna ex, parlamentari. I soldi andavano trovati subito non dopo quattro mesi, perché, come ho già sottolineato più volte, la chiusura di quel ponte per quelle zone rivierasche è una sciagura paragonabile al verificarsi di un cataclisma. Ricordo al riguardo che la Regione Lombardia aveva da subito messo a disposizione propri fondi per 3 milioni di euro. Se la Regione Emilia-Romagna avesse fatto altrettanto non si sarebbe dovuto nemmeno aspettare lo Stato.

E poi ci vuole un bel becco di ferro a gloriarsi di avere fatto tutto il possibile da parte di un presidente della Provincia e di un delegato ai trasporti, ovviamente entrambe PD, la cui amministrazione era responsabile di quei controlli e quelle manutenzioni che se fossero stati fatti a dovere avrebbero evitato la stessa chiusura. Ricordiamo infatti che l’allarme per le crepe sulle travi lo ha dato un agricoltore!!!”

lombatti_mar24