Primarie per il Parlamento e per il sindaco!… e rivedo il mio giudizio sul PD

16/02/2011
h.15.40

Della bellissima esperienza delle primarie del Borgotaro si parlato poco o nulla a livello provinciale ma credo che qualche attenzione e considerazione in più siano dovuti.
Domenica scorsa hanno votato 2.179 persone pari a circa il 50% del totale dell’elettorato che si è recato alle urne alle ultime elezioni provinciali e regionali in quel Comune. Un dato di partecipazione straordinario, un successo che è andato oltre ogni previsione.
Il 33enne Diego Rossi ha stravinto con il 64% dei consensi su Claudio Barilli, quest’ultimo appoggiato pancia a terra dall’intero vecchio apparato dell’ex Democrazia Cristiana composto dall’attuale vice presidente della Provincia Pierluigi Ferrari, Giuseppe Costella, Giacomo Bernardi, spazzato via in una sera dopo un dominio incontrastato di 50 anni evidentemente nell’ultima fase garantito più da procedure interne di partito che dalla reale volontà popolare.
Sono state primarie vere, tra due scuole politiche diverse, tra due generazione diverse, tra due modi di comunicare diversi, e i cittadini di Borgotaro hanno risposto alla grande, soprattutto tantissimi giovani. Nulla a che vedere con le primarie finte di Prodi, di Veltroni, di Bersani, buone solo per ratificare le scelte di vertice o, peggio, per mantenere gli assetti di potere e di poltrone consolidati.
Con le primarie la classe dirigente è selezionata direttamente dall’elettorato, e non dalla Casta che si autonomina nelle liste bloccate e che con Veltroni era diventata “Casting”… con quelle sue investiture nelle liste che, non so se ricordate, snocciolava a mò di citazioni di attori, se non di giocatori delle figurine Panini. Un’operazione tutta mediatica la cui trama scontata prevedeva un giorno l’annuncio dell’imprenditore Calearo capolista in Veneto per dare l’immagine di un partito filo nord-est, il giorno dopo dell’imprenditore che ammicca al nord-ovest, poi di quello del sud-est, poi serviva l’operaio sopravvissuto della Thyssen che strumentalizzasse i morti sul lavoro, poi il figlio di Colannino per ruffianarsi qualche potere forte… Ci mancherebbe, meglio questi figuranti che le procacciatrici di puttane messe in lista da Berlusconi, ma che contributo hanno dato queste nomination stile Grande Fratello in Parlamento e al partito? L’unico che ha lasciato un segno è stato Calearo, decisivo nel salvataggio del Governo Berlusconi col suo salto della quaglia.
A Parma ho apprezzato la decisione dell’Assemblea provinciale del PD di indire le primarie per la scelta dei prossimi parlamentari locali, che inevitabilmente spiana la strada a quelle del candidato sindaco del 2012.
Perché le primarie non sono solo un metodo di selezione della classe dirigente, ma la cartina di tornasole di un modo di interpretare la partecipazione politica, di un partito che non si fa dettare supinamente le candidature dagli interessi dei poteri forti della città ma che si apre, si mette in discussione e valorizza l’unica risorsa di cui dispone: la sua base sana, appassionata, fatta di gente per bene.
Nel vuoto di idee che esprime oggi la politica, Democratici compresi e forse in testa, proprio per il valore che ad esse attribuisco, indire le primarie sarebbe per me già un elemento sufficiente per rivedere il mio giudizio sul PD per la differenza che marcherebbe rispetto agli altri partiti che non potrebbe che divenire sostanza.
Mi accontento di poco, potrebbe obiettare qualcuno di voi?
Non direi. 

                                                                                    Andrea Marsiletti


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