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18/02/2009
h.16.40

La rubrica di ParmaDaily “C’eros una volta Lulù…”.
Ogni settimana un racconto erotico scritto da Sbriciolina… neo laureata presso l’università di Parma.

In una notte in cui i sogni si facevano fitti e non riusciva a dormire spontaneamente, la chiamava l’uomo.
Carismatico quale era, non avrebbe avuto bisogno di chiedere mai, ciò nonostante il partner si era galvanizzato, e insisteva.
La maglietta gli si incollava addosso, dietro al colletto bagnato l’attesa.
Voleva amarla.
Perso il controllo di se stesso, incontenibile la svegliava e si metteva a cavalcioni della sirena dalle calze a rete e aspirava l’anima, i desideri.
La donna oggetto sragionava e lo assecondava.
Adamo giocava a fare il pescatore, metteva l’amo, Ludovica la corona.
Ovvero l’amo-re.
Lulù baciava il pesce, guardandolo fisso negli occhi e provava a sentire le emozioni, quelle dell’andare oltre la voglia di sparire e la ansia di riapparire.
Adamo la tirava per i capelli e la incitava: “sei la mia pescivendola!”, così come Lulù gli aveva appena chiesto di essere appellata.
Rumorosi come le cascate di pensieri, frasi catturanti tipo:” dimmi che ti piace la mia rete, dimmi che la vuoi, sbattimi sul bancone duro e lungo, duro e lungo”. 

                                                                                                    Sbriciolina

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