
24/10/2011
h.17.40
Il 24 ottobre di trenta anni fa, proprio oggi, si tenne la prima enorme manifestazione nazionale a Roma contro il riarmo nucleare e l’installazione dei missili Cruise a Comiso. Quel corteo, un mese dopo la riedizione della Marcia Perugia-Assisi, segnò l’esplosione del movimento per la pace degli anni ottanta.
Dopo pochi giorni erano più di mille i comitati per la pace unitari al lavoro in tutte le città del paese.
A Parma già il 6 settembre 1981 il movimento per la pace locale si era costituito nella sede Arci di v.le Basetti e raggruppava un ampio scenario di forze politiche e associazioni politiche sotto la sigla “Coordinamento per la pace, per la vita, il disarmo”. Ne facevano parte:
ARCI, FGCI, FGSI, Associazione per la vita pace disarmo, Partito Radicale, LOC Lega Obiettori di Coscienza, MIR, PDUP, Cristiani per il Socialismo, Pax Christi, cui si aggiunsero in un secondo tempo diversi gruppi cattolici (Missione Oggi, Gruppo Scout Montanara Parma 6; Coop. culturale Bonnhofer) oltre a Lega Coop, ANPI, ANNPIA, Amnesty International, Comunità Evangelica, SPI-CGIL.
Quel movimento segnò la fine degli anni di piombo, la riapertura di uno spazio di partecipazione popolare agibile da tutti e da ciascuno, e fece nascere un’intera nuova generazione di attivisti.
Produsse una visione di mondo nuovo, libero dalle superpotenze, l’idea di un’Europa unita e democratica.
Fu nonviolento nella sua accezione più vitale e attiva, schierando migliaia e migliaia di persone organizzate, pacifiche e consapevoli davanti ai cancelli della base di Comiso per bloccare i lavori, e poi realizzando la più grande manifestazione mai tenuta in Italia fino a quel giorno, il 22 ottobre del 1983. Costruì una delle prime grandi reti europee di società civile.
Tra gli iniziatori di quel movimento, persone che appartenevano a diverse aree politiche e sociali, vogliamo ricordare Tom Benetollo, storico ed indimenticato Presidente dell’ARCI, instancabile organizzatore e pacifista.
Ricordiamo oggi quegli anni perchè quella esperienza straordinaria di partecipazione pone ancora in piena attualità l’esempio di protesta non-violenta, che vide ampi settori e sensibilità del mondo cattolico in prima fila a testimoniare quei valori di pace e disarmo che univano trasversalmente diverse generazioni. Fu una svolta nella politica italiana, democratica e culturale innanzitutto.
Non possiamo non pensare che nell’Italia di oggi, in un paese così dilaniato nei rapporti sociali e così denigrato in ambito internazionale nei valori e nell’immagine per l’ignobile operato del capo di governo delle destre al potere, da quell’impegno e da quelle esperienze di dialogo nelle diverse culture, la sinistra storica e il mondo cattolico progressista, si possa e si debba ripartire per ridare un futuro e una speranza ai giovani di oggi.
Massimo Iotti
Presidenza ARCI Parma